Il re della neve




IL RE DELLA NEVE


Autore: KERRY GREENWOOD

Editore: Polillo Editore

Traduzione: Franca Pece

Genere: Gialli storici

Pagine:  pagg. 231

Anno di pubblicazione: 2021

Sinossi. Phryne Fisher incarna l’ideale di donna degli anni Venti, una creatura dalla forte carica sensuale, avventurosa, indipendente, spregiudicata. Non a caso si è scelta un “lavoro inadatto a una donna”, quello di investigatore privato. Bella come la celebre cortigiana greca di cui porta il nome, Phryne è una delle giovani più ammirate dell’alta società londinese, ma nel contempo una delle più annoiate. Non ne può più di cenare accanto a colonnelli in pensione, ballare con giovanotti dal mento sfuggente e fare la dama di carità. Così, quando le viene chiesto di occuparsi di una strana vicenda a Melbourne, decide di improvvisarsi detective e di tornare in Australia, la patria che aveva lasciato. Non appena giunge a destinazione, si trova coinvolta in una serie di misteri in cui figurano mogli avvelenate, poliziotti corrotti, un seducente ballerino russo e un inafferrabile “re della neve”.

Recensione di Marina Morassut 

Non molto tempo fa ho letto un inconsueto ma calzante accostamento tra un cioccolatino ripieno ed unromanzo in lettura, che si adatta perfettamente anche a questa serie di romanzi gialli scritti dalla prolifica penna dell’avvocato australiano Kerry Greenwood.                                                                                                                      

Una sorta di marchio per quei romanzi che ci raccontano qualcosa di specifico, ma al contempo ci rendono consapevoli di altre importanti questioni. Ed effettivamente i romanzi di Greenwood con protagonista l’investigatrice Phryne Fisher sono come dei cioccolatini, con la parte esterna più dura e perfettamente visibile, rappresentata dai casi che vengono sottoposti all’investigatrice, ed un cuore più tenero e generalmente inaspettato, che l’autrice varia di avventura in avventura – e che di solito è rappresentato dal corollario che rende interessanti i romanzi stessi, in una sorta di 3D che permette una visione più ampia di qualcosa, che sia una vita, una vicenda o un periodo storico.

E precisamente l’ambiente nel quale si muove la protagonista, le peculiarità del periodo storico preso in esame, che siano rappresentate dall’abbigliamento tipico, dai profumi appena creati, dal cibo, dalle auto, ma anche dalle piaghe sociali che affliggono l’Australia (e anche il resto dei Paesi Occidentali) degli anni 20 dello scorso secolo e vicende semi-rosa che accrescono il piacere della lettura, stornando momentaneamente l’attenzione dalla tensione del giallo, depistando il lettore dalla soluzione del caso, con l’autore che a fine romanzo, come di consueto, si bea di concludere tirando tutti i fili, anche quelli che di primo acchito sembravano non aver nulla a che fare con il caso investigativo.

(la similitudine cioccolatino/romanzo dovrebbe essere del blog “Recensireilmondo”).

La Polillo Editore ha fortunatamente iniziato a tradurre questi piacevolissimi gialli tra lo scorso anno ed Aprile del 2022, con un’edizione subito riconoscibile per le belle copertine il cui disegno riporta agli anni venti del secolo scorso, e con un interno suddiviso in brevi e ritmati capitoli, ciascuno dei quali inizia con una citazione di qualche autore: Wallace Stevens, Tennyson, Swinburn, Keats

Ad Aprile di quest’anno è uscita la quarta avventura di Phryne Fisher, mentre in lingua originale si contano oramai più di venti romanzi che narrano le focose avventure di questa giovane e ricchissima ereditiera inglese, (figlia di un Lord inglese che ha inaspettatamente ereditato a causa della morte di tutti i parenti eredi al titolo a seguito della Prima Guerra Mondiale), che però ha vissuto a Melbourne un’infanzia di estrema povertà insieme ai genitori e che qualche volta, stimolata dalla vista di qualche particolare quartiere di Melbourne, racconta ai lettori.                                                                                            

Oramai ricchissima dicevamo, giovane, con i lucenti capelli neri tagliati alla maschietta, nonostante sia alta solo 1,57 mt, è pervasa da un’energia e da una volontà che la portano ad emigrare da una Londra che non ha altro da offrire alla nobiltà se non serate danzanti noiose, in compagnia di vecchi aristocratici, accompagnati da figli con i capelli impomatati e che al più sono scapestrati, ma mediamente ligi all’etichetta vigente esoprattutto… troppo poco vitali.

Appena apriamo il volume, l’autrice ci fa subito precipitare in una di queste noiose serate danzanti, quando all’improvviso le luci della sala si spengono, il vetro della portafinestra va in pezzi e la moglie dell’ambasciatore urla che le è stata sottratta la collana di diamanti. Nel clangore e nella confusione generali, Phryne prende il suo accendino e con calma si dirige verso il quadro generale delle valvole e, abbassato l’interruttore principale, fa illuminare nuovamente il salone, capendo all’istante, per una serie di motivi che l’autrice fa spiegare da Phryne ai presenti e al lettore, chi è il ladro della serata.

Da questo e qualche altro caso capitatole per caso e risolto magistralmente senza dover far intervenire la polizia nell’ambiente altolocato, prende avvio la sua fama di investigatrice o meglio, di persona dotata di un acume e discrezione particolari, che le vale il primo e vero incarico, che la porterà nuovamente in quel di Melbourne, sulle tracce della figlia della coppia che le ha affidato l’incarico di scoprire se il genero sta tentando di avvelenare la loro bambina.

Qui incontrerà persone al di fuori di quello che oramai è il suo ambiente e che diventeranno fedeli aiutanti in campo anche nei successivi romanzi: la cameriera personale e segretaria, Dorothy Williams – salvata proprio da Phryne poco prima che la giovane Dot uccida un molestatore; i taxisti Bert e Cec; Elizabeth McMillan, medico scozzese fuori dai canoni proprio per i tempi poco propizi per tale lavoro, gestito esclusivamente dagli uomini, – amica di vecchia data di Phryne.

Da’ una sniffata, da’ una sniffata, offro io. Sniffate tutti, offro io…

(The Cocaine Blues, canzone popolare americana)

Non è un mistero, visto il titolo in traduzione italiana ed in originale, che a Melbourne la giovane investigatrice sarà costretta a districarsi fra trafficanti di droga e fantomatiche spie che arrivano dalla lontana Russia e che fino all’ultimo non si capirà se sono solo amanti, oppure amici o ancora nemici. Ma Phryne  si troverà a dover fare i conti anche con situazioni in cui la donna è sempre l’anello debole, che sia povera o ricca. Le prevaricazioni dell’uomo nei confronti della donna la porteranno a doversi confrontare con tutto ciò che lei vuole combattere, proprio per poter vivere lei stessa in piena libertà, senza la supervisione di un uomo.

Avvelenamenti mascherati, aborti clandestini, ospedali per sole donne, emancipazione femminile e spa per ricche signore dove niente è quello che sembra, saranno il condimento per questa prima e vertiginosaindagine, pur se non dal ritmo serrato, che porterà alla luce inaspettate amicizie, pruriginose relazioni e tentati omicidi, il tutto vissuto tra gran bevute di caffè e fumate furiose per restare svegli durante le missioni, champagne per festeggiare con glamour, pedinamenti su mitiche Hispano-Suiza e l’immancabile tè, che quando è servito in commissariato, è veramente atroce.

Siamo nei mitici e ruggenti Anni Venti, quando l’espansione industriale porta un certo benessere e tenta di far dimenticare il disastroso computo dei morti della Prima Guerra Mondiale e della Spagnola, prima che arrivi il 1929 con la Grande Depressione, quando il mondo ha solo voglia di farsi rapire dal jazz, dall’art nouveau e dal benessere.

Facciamoci quindi rapire da questo mondo dorato, anche quando viene a contatto con la povertà – e seguiamo le vicende di questa allegra e vitale eroina, allergica al matrimonio, intelligente, provetta pilota di auto e di aerei, che non ci farà mancare sorprese e casi degni dei suoi colleghi investigatori più blasonati!

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Kerry Greenwood


Kerry Greenwood (Melbourne, 7 giugno 1954) è una scrittrice australiana. Nata in un sobborgo di Melbourne, nel 1954, da giovane ha svolto diversi lavori tra cui cantante folk, operaia, costumista e cuoca. Si è laureata alla Melbourne University in Inglese e in Legge e nel 1982 ha ottenuto l’abilitazione da avvocato, ma ha sempre dimostrato un grande interesse per la scrittura. Ha pubblicato diversi romanzi storici e di fantascienza, oltre ad alcuni libri per bambini e opere teatrali e ad alcuni saggi di stampo legale. È nota in particolare per essere l’autrice della serie di romanzi, pubblicati a partire dal 1989, ambientati nell’Australia degli anni venti con protagonista l’investigatrice privata Miss Phryne Fisher, da cui è stata tratta la serie televisiva Miss Fisher – Delitti e misteri. Basandosi sulle sue conoscenze professionali del mondo criminale nel 1996 ha pubblicato una raccolta di saggi su omicidi perpetrati da donne intitolato Things She Loves: Why women Kill, in cui cerca di analizzare i motivi che spingono una donna a commettere un omicidio. Kerry Greenwood continua ad affiancare il lavoro di avvocato con quello di scrittrice piuttosto prolifica.

 

A cura di Marina Morassut

libroperamico.blogspot.it