Il Redentore




Vincenzo Galati


Editore: Mursia

Collana: Giungla Gialla

Genere: Thriller

Pagine: 332

Anno edizione: 2025


Sinossi. Tra i vicoli medievali, piazza del Campo e le contrade, Siena è sconvolta da una serie di omicidi senza apparenti connessioni, ma legati da un unico macabro modus operandi: il killer taglia la lingua alle proprie vittime e lascia nella bocca un cucchiaino d’argento. Il commissario Malaspina, un passato da profiler e un’eccezionale abilità nel comprendere la psiche degli assassini, indaga sul caso con la propria squadra, ma non riesce a individuare il filo rosso che lega gli omicidi. Dietro una solida facciata di dedizione al lavoro e professionalità, però, il commissario cela drammi personali e un passato da redimere: per avere almeno una speranza di fermare il serial killer che continua a uccidere, dovrà fare luce sui propri demoni più segreti e privati. Questa volta, però, non è solo una questione di giustizia: la vita che potrebbe salvare è la sua.

 Recensione

di

Giusy Ranzini


Vincenzo Galati firma con Il Redentore un thriller psicologico e investigativo avvincente, ambientato in una Siena oscura e inquietante, dove il fascino medievale della città si intreccia con la brutalità di una serie di omicidi raccapriccianti.

Il romanzo è un perfetto connubio tra il poliziesco classico e il thriller psicologico, con una trama che incolla il lettore alle pagine e un protagonista tormentato che si distingue per profondità e complessità.

La storia prende il via con una serie di omicidi apparentemente scollegati tra loro, accomunati però da un dettaglio macabro: il killer taglia la lingua alle proprie vittime e lascia un cucchiaino d’argento nella bocca dei cadaveri.

Un marchio distintivo che sembra avere un significato nascosto, ma che sfugge alla comprensione della polizia. Il commissario Malaspina, esperto profiler dal passato travagliato, è chiamato a indagare su questi delitti, in una corsa contro il tempo per fermare un assassino che agisce con precisione e metodo.

La narrazione si snoda tra i vicoli di Siena, in un’atmosfera carica di tensione e mistero. Galati descrive con maestria la città, trasformandola in un vero e proprio personaggio del romanzo: le contrade, Piazza del Campo, i vicoli medievali si fanno cornice di una vicenda angosciante, in cui il passato e il presente si intrecciano in un gioco di specchi.

Uno dei punti di forza del romanzo è senza dubbio il commissario Malaspina. Non è il classico poliziotto tutto d’un pezzo: il suo talento come profiler è pari solo al peso del suo passato. La sua abilità nel comprendere la mente criminale è un’arma a doppio taglio, perché lo costringe a confrontarsi con i propri demoni interiori. Il suo tormento personale non è un semplice espediente narrativo, ma un elemento fondamentale per lo sviluppo della storia. Galati costruisce un personaggio autentico, sfaccettato, che lotta non solo contro un assassino spietato, ma anche contro se stesso.

Malaspina è un uomo segnato, un poliziotto che porta cicatrici invisibili ma profondissime. La sua ricerca della verità non è solo professionale, ma anche personale: ogni indizio, ogni pista, ogni omicidio lo costringe a guardarsi dentro e a fare i conti con un passato che sembra non volerlo lasciare andare. Questa introspezione arricchisce la trama, aggiungendo una dimensione psicologica che rende il romanzo ancora più coinvolgente.

Vincenzo Galati dimostra una grande padronanza del ritmo narrativo. La tensione cresce pagina dopo pagina, con capitoli brevi e incisivi che mantengono alta l’attenzione del lettore. Gli intrecci tra i personaggi, le false piste, le rivelazioni improvvise sono orchestrate con precisione, senza mai risultare forzate o prevedibili. L’autore dosa sapientemente azione e introspezione, alternando momenti di pura adrenalina a scene più riflessive che permettono di approfondire i protagonisti e il loro vissuto.

Lo stile è asciutto e diretto, senza fronzoli inutili, ma al tempo stesso ricco di dettagli che rendono ogni scena vivida e realistica. Le descrizioni della città e degli ambienti sono evocative, contribuendo a creare un’atmosfera cupa e claustrofobica che si sposa perfettamente con la storia.

Uno degli aspetti più difficili in un thriller è costruire un finale che sia soddisfacente e coerente con la trama. Galati riesce in questo compito, regalando un epilogo che lascia il lettore senza fiato. Le risposte arrivano al momento giusto, senza accelerazioni forzate, e ogni tassello trova il proprio posto nel mosaico della storia. Il colpo di scena finale è ben costruito e imprevedibile, lasciando una sensazione di sorpresa e appagamento.

Il Redentore è un thriller di grande qualità, che unisce una trama avvincente a una profonda caratterizzazione psicologica dei personaggi. Il commissario Malaspina è un protagonista carismatico e complesso, la cui lotta interiore si intreccia perfettamente con l’indagine, dando vita a un romanzo ricco di tensione e pathos.

Vincenzo Galati dimostra di saper costruire un intreccio solido, con un ritmo narrativo impeccabile e un’ambientazione suggestiva che aggiunge fascino alla storia. Se amate i thriller con atmosfere cupe, protagonisti tormentati e misteri che tengono con il fiato sospeso fino all’ultima pagina, Il Redentore è un libro che non potete perdere.

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Vincenzo Galati 


è nato a Genova nel 1971, è laureato in Lettere moderne ed è impiegato per necessità, lettore per passione e scrittore per vizio. Ama l’ironia, le mezze stagioni, gli animali e coltiva un sogno: andare un giorno in pensione. Vive nella campagna senese.