Il sapore dei semi di mela




Katharina Hagena


DETTAGLI:

Traduttore: Emanuela Cervini

Editore: Garzanti

Genere: Narrativa

Pagine: 208

Anno edizione: 2024

Sinossi. Bootshaven, Nord della Germania. L’odore di mele è intenso e pungente e avvolge la vecchia casa e il giardino. Basta quel profumo e Iris, bibliotecaria di Friburgo, di colpo torna bambina. Sono passati anni, ma tutto è rimasto come un tempo: la casa avvolta dal fitto fogliame, i ribes bianchi, i tappeti di nonti-scordar-di-me sepolti dalle erbacce. Un giardino quasi incantato, dominato dal vecchio albero di melo, sotto i cui rami le donne della famiglia Lünschen hanno trovato l’amore, l’amicizia, ma anche la morte. Come Rosmarie, l’amata cugina di Iris, morta ad appena quindici anni. Una fine misteriosa, cui nessuno ha mai saputo dare una spiegazione, da cui Iris ha cercato in tutti i modi di fuggire, trovando la salvezza nei libri. E adesso è venuto il momento di occuparsi di questa casa. Per farlo Iris deve affrontare il passato una volta per tutte, deve imparare a conoscere veramente le donne della sua famiglia e i segreti che custodiscono. Stanza dopo stanza, le domande si rincorrono l’una dopo l’altra: che cosa aveva fatto veramente il nonno di Iris prima di andare in guerra? Che cosa voleva dire Rosmarie a Iris quella notte lontana, prima di arrampicarsi sul tetto del giardino d’inverno? Che rapporto c’era tra Rosmarie e la sua amica Mira? C’è solo un modo per dimenticare. Ed è ricordare.

 Recensione di Valentina Cavo

Iris torna a Bootshaven dopo la morte della nonna che le ha lasciato in eredità la casa dove lei passava le sue estati. Malgrado abbia a cuore questo posto la protagonista tentenna sulla decisione da prendere su questo grande casolare: accettarlo o rifiutarlo Iris coglie però l’occasione di ripercorrere la vita dei nonni, dei genitori, delle zie e della cugina cercando di venire a capo di alcune situazioni che ha vissuto o le sono state raccontate. 

La prosa in sé è scorrevole e piacevole da leggere, tuttavia il libro non arriva davvero a spiegare tutto. L’autrice incrocia moltissime storie che però non vedono tutte una fine o comunque una soluzione: vengono esposti i fatti che però sappiamo sin dall’inizio e ai quali vengono solamente aggiunti alcuni dettagli a mio avviso non utili o rivelatori.

Iris, la protagonista e io narrante, non è mai sicura di nulla, si pone sempre molte domande, domande che accendono la curiosità del lettore, che però non trovano una risposta nelle scelte narrative dell’autrice.

Anche nelle sue relazioni con gli altri, Iris non sembra davvero coinvolta, in quanto espone semplicemente quello che sa in modo superficiale, quasi asettico. Anche quando parla dei suoi famigliari o delle amiche, approfondisce molto i rapporti sentimentali, ma, per altri argomenti, come ad esempio il tempo della guerra che vede coinvolto in prima persona il nonno, glissa e taglia corto, senza spiegare cosa abbia davvero fatto questa persona.

Le ambientazioni sono molto coinvolgenti, con ampie vedute panoramiche di frutteti, orti, fiumi in cui fare il bagno e giri in bicicletta per il paese. Anche la casa è descritta molto bene con gli scricchiolii delle scale, la frescura degli ambienti o gli odori che evocano alcune stanze. 

In conclusione Il sapore dei semi di mela è un libro senza infamia e senza lode, scorrevole e piacevole da leggere ma purtroppo, niente di più di questo: un’occasione sprecata.

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Katharina Hagena


nata nel 1967, ha insegnato letteratura inglese all’università di Amburgo, dove ora vive con la sua famiglia e fa la scrittrice freelance.