Il segreto del Gran Maestro




 Il segreto

del Gran Maestro

Gianluca Barbera

Chiarelettere 2023

Thriller legali, Narrativa d’inchiesta pag.304

Sinossi. G. era stato accusato dei più atroci delitti. Non aveva pagato un conto troppo salato. Qualcosa o qualcuno lo aveva sempre protetto, aveva vegliato su di lui e lo teneva ancora al comando.” La mattina del 17 marzo 1981 le forze dell’ordine varcano il cancello di una villa immersa nella campagna toscana. Indagano sull’omicidio dell’avvocato Giorgio Ambrosoli e sul presunto rapimento del finanziere siciliano Michele Sindona, ma di lì a poco si troveranno a scoperchiare il vaso di Pandora, rinvenendo una lista di affiliati alla cosiddetta loggia massonica P2. Sono tutti nomi pesanti, personalità ai massimi livelli delle istituzioni e della società civile: deputati e sena tori, alti ufficiali, industriali, giornalisti. L’Italia del potere quei giorni trema. Al vertice della piramide c’è G., l’uomo dei misteri, il protagonista de “Il segreto del Gran Maestro”. L’ombra lunga di G. risulterà invischiata nei peggiori scandali e fatti di cronaca nera della storia repubblicana: il tentato golpe Borghese, l’eversione di Gladio, il crac del Banco Ambrosiano, la strage di Bologna, la morte di Roberto Calvi. Sospettato dei delitti più atroci e dei complotti più oscuri, eppure in grado di superare, quasi indenne, processi e indagini, G. vive ormai da anni a Villa Wanda, nella quiete dei colli aretini. È proprio lì che arriva Marco Sangiorgi, giornalista d’inchiesta autore di scoop clamorosi, ora impegnato a girare un docufilm sulla pagina più oscura della nostra storia. Giorno dopo giorno tra i due si sviluppa un confronto serrato. G. ripercorre i misteri d’Italia con la precisione di un archeologo e intanto si smarca con aristocratico savoir-faire dalle domande più scomode. Alterna con studiata perizia le sue tante maschere. Nessuno dei due sembra avere paura dell’altro. Il giornalista sa quali tasti toccare. Ciò che non sa, e che non può neppure immaginare, è che forse le loro strade si sono già incrociate, e che tra i tanti misteri in cui G. è implicato potrebbe essercene uno che è costato la vita a sua moglie. Un romanzo capace di tenere insieme la precisione della ricostruzione storica con la tensione del thriller. Il romanzo sulla massoneria e sull’Italia dei poteri occulti. Un racconto che ripercorre la storia della Repubblica attraverso la lente dei misteri italiani, rivelando scottanti verità finora coperte da segreto. Il segreto del Gran Maestro.


Recensione di Gabriele Loddo


In questo romanzo non è facile distinguere il confine tra la realtà e la fantasia descritte tra le sue righe.

Reali sono i riferimenti biografici della vita del Signor G., Licio Gelli, il Maestro Venerabile della Loggia Massonica P2. Sono vere le informazioni dell’influenza che il Signor G. ha determinato sulla politica italiana, le vicende giudiziarie che l’hanno visto coinvolto, le dichiarazioni giornalistiche, la descrizione del ruolo da spietato burattinaio nei più grandi complotti, scandali e cospirazioni che, per decenni, hanno deciso il destino e condizionato la cronaca della Repubblica Italiana.

Immaginaria, e originale, è invece la scelta narrativa operata dallo scrittore Gianluca Barbera. L’autore permette di ripercorrere le vicende che hanno coinvolto il Venerabile durante la sua scalata verso il potere e i vertici dell’organizzazione segreta.
Gianluca Barbera idealizza un’intervista che, attraverso le domande del suo protagonista Marco Sangiorgi, giornalista d’inchiesta, permette di ricostruire tassello per tassello le ombre oscure degli avvenimenti più incresciosi del secolo scorso. Il coinvolgimento della Loggia è totale: strage di Bologna, strage dell’Italicus, bancarotta fraudolenta del Banco Ambrosiano, Affaire Gladio, Caso Calvi, Caso Sindona, associazione a delinquere di stampo mafioso, rapporti con la banda della Magliana.

Definisce un quadro desolante fatto di false testimonianze, corruzione e depistaggi che mostrano il coinvolgimento delle più alte cariche dello Stato del passato, dai ministri ai sottosegretari, dai Generali delle forze armate alla Finanza. Quello che rimane è un senso d’impotenza, l’amaro in bocca che nasce dalla presa di coscienza del fallimento dell’Apparato Stato nel suo ruolo di garante e di custode della salvaguardia sociale.

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Gianluca Barbera


è nato a Reggio Emilia il 15 febbraio 1965. Ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza a Correggio per poi trasferirsi per alcuni anni a Milano e stabilirsi definitivamente a Siena, tra le colline del Chianti. Ha compiuto studi giuridici e filosofici. Ha cominciato a lavorare in ambito editoriale nel 1995, prima alla Logos Edizioni, poi alla Alpha Test. Nel 2000 è stato tra gli ideatori di Sironi Editore insieme con Giulio Mozzi. In seguito, ha fondato e diretto fino al 2015 la casa editrice Barbera Editore. Nell’ottobre 2015 ha costituito Melville edizioni. Dal 2016 al 2018 è stato direttore editoriale di Edizioni Theoria.