Marcello Ciccarelli
Bruno Di Marco
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Romanzo storico
Pagine: 352
Anno edizione: 2024
Sinossi. Roma, 1210. Ancora sconvolto per gli orrori a cui ha assistito durante il sacco di Costantinopoli, il giovane converso Ventura viene inviato a Roma, per aiutare nella ristrutturazione dell’abbazia delle Tre Fontane. Presso la bottega del campanaro Flogisto, che deve realizzare le campane dell’abbazia, Ventura conosce una misteriosa giudea di nome Nera, di cui si innamora. Nera e Flogisto, però, hanno un segreto: sono dei ladri di manoscritti. E proprio la loro abilità nei furti finisce per coinvolgere tutti e tre in un complotto volto ad arginare lo strapotere del cardinale Pelagio Galvani, legato pontificio a Costantinopoli che traffica in reliquie e che potrebbe avere avuto un ruolo oscuro nell’assedio della città. La missione? Rubargli il misterioso Mandylion, il velo leggendario su cui è impressa l’effigie di Gesù. Accompagnati dal geniale matematico Leonardo Fibonacci, che si unisce a loro nella speranza di mettere le mani su un prezioso e introvabile trattato di geometria di Euclide, Ventura, Nera e Flogisto partono per Costantinopoli, pronti a rischiare la vita per impossessarsi del cimelio…
Recensione di Salvatore Argiolas
Abbazia di Fossanova, Anno Domini 1274. Il vecchio Ventura da Pisa cadendo si è fratturato una gamba e, pressato dal giovane oblato Sergio, racconta le avventure vissute in gioventù quando conobbe Francesco, il frate francescano, già allora in odore di santità e il matematico Leonardo Fibonacci e la loro partecipazione alla quinta crociata.
“Ebbene, giovane oblato, devi sapere che io ho assistito al più grande miracolo di Francesco”.
“Voi? Ma, allora, eravate con lui a Gubbio? Oppure…”.
Scuoto la testa. “Lascia stare quelle storie per fanciulli. Io parlo di un miracolo vero. Qualcosa che nessuno avrebbe mai creduto possibile. Solo lui avrebbe potuto riuscirci. E’ così è stato”.
Ventura da Pisa aveva partecipato anche alla quarta crociata, quella che, partita per riconquistare il Santo Sepolcro, finì per causare la conquista di Costantinopoli da parte dei crociati, guidati dalla bramosia dei mercanti veneziani.
Allora il giovane Ventura era alla ricerca del Liber Abaci di Fibonacci, avventura raccontata nel libro “Il mistero del codice Fibonacci” ma le giravolte della Storia lo porteranno a conoscerlo di persona nel gruppo di individui che si metteranno alla ricerca del Mandylion, il reliquiario che conterrebbe la vera immagine di Cristo, da molti identificato nella Sacra Sindone venerata attualmente a Torino.
Il Mandylion viene ritenuto in possesso di Pelagio Galvani, il potentissimo Pelagio Galvani, legato pontificio, alla guida religiosa della Quinta Crociata, che vuole utilizzare il culto della reliquia per ambire ai vertici della Chiesa e molti suoi nemici vorrebbero fermare la sua brama di potere che sta causando notevoli danni sia all’immagine della Chiesa, sia all’andamento della crociata.
“Come avete capito, Pelagio Galvani usa le reliquie come strumento di potere, e possedere quella più importante per la cristianità lo mette in una posizione di forza per aspirare al soglio pontificio. La notizia del furto danneggerebbe la sua immagine. Nera ha ragione: io sono stato contattato da chi ha interesse al recupero del Mandylion per servirsene proprio per cercare di controllare Pelagio Galvani.
La ricerca del Mandylion per rubarlo e renderlo pedina di scambio porterà Ventura da Pisa e un eterogeneo gruppo di avventurieri a partecipare alla crociata e impelagarsi in imprese rischiose ma ricche di emozioni che li renderà protagonisti delle fasi cruciali del conflitto e alla fine del loro impegno capiranno di essere stati pedine di un gioco raffinato gestito da chi voleva spostare l’attenzione su un pericolo molto più terribile di quello costituito dai saraceni.
“Il segreto del Mandylion” è un libro dalle molteplici chiavi di lettura, attraente e ricco di suggestioni che spaziano dal romanzo di Umberto Eco “Baudolino, alle cronache di Niceta Coniata sino al libro di Eric Ambler “Topkapi”, passando per citazioni di canzoni come “Bisanzio” di Francesco Guccini, “Il maestro Filemazio è anche matematico, astronomo e astrologo” e film come “A cosa servono le nuvole” di Pier Paolo Pasolini e “L’armata Brancaleone” di Mario Monicelli.
Bruno Di Marco e Marcello Ciccarelli creano una trama molto intrigante riuscendo a intrecciare temi di grande densità inserendoli in una cornice storica molto aderente alla realtà, dove un personaggio come Ventura da Pisa, umile mastro costruttore, riesce a partecipare a episodi storici famosi interagendo con tanti uomini illustri, cimentandosi in avventure mozzafiato e decisamente coinvolgenti.
Il periodo storico di riferimento è quello che vede lo scontro tra i cristiani che tentano di liberare Gerusalemme dal dominio arabo ma non tutti i partecipanti alle crociate hanno obiettivi comuni e il disaccordo tra i crociati e l’avidità di guadagno che li guidava portò ad una fase di caos molto ben rappresentata nel libro e che consente ad un uomo come Ventura da Pisa di diventare da uno dei tanti comprimari ad eroe per caso di avvenimenti memorabili.
“Il segreto del Mandylion” è un libro che si legge con piacere e anche con divertimento perché cela diversi riferimenti a fatti e momenti culturali che il lettore scova con diletto ma ciò non disturba e anzi valorizza l’intreccio avventuroso ricco di colpi di scena e di personaggi che tramano e agiscono nell’ombra come accade spesso in periodi così tumultuosi.
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Marcello Ciccarelli, Bruno Di Marco
Marcello Ciccarelli: è un ex professore di matematica, ha collaborato con l’Università di Roma La Sapienza ed è stato presidente della sezione di Latina di Mathesis. Con Bruno Di Marco ha pubblicato La confraternita degli assassini, Il mistero del codice Fibonacci e Il segreto del Mandylion.
Bruno Di Marco: insegna storia dell’arte a Latina ed è stato allievo di Marcello Ciccarelli. Con lui ha pubblicato La confraternita degli assassini, Il mistero del codice Fibonacci e Il segreto del Mandylion.