Il segreto del mercante di libri





Recensione di Marianna Di Felice


Autore: Marcello Simoni

Editore: Newton Compton

Genere: Storico

Pagine: 384

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. Anno Domini 1234. Dopo due anni trascorsi presso la corte di Federico II, in Sicilia, il mercante di reliquie Ignazio da Toledo torna in Spagna per una nuova, rischiosa impresa: trovare la Grotta dei Sette Dormienti. In questo leggendario sepolcro, sette martiri cristiani si sarebbero letteralmente “addormentati”, secoli prima, in un sonno eterno. Ma non è certo la ricerca di una reliquia a muovere il mercante, bensì il mistero dell’immortalità che pare nascondersi dietro la storia dei Sette Dormienti. Gli indizi di cui Ignazio è in pos­sesso lo conducono tra Castiglia e Léon: la terra da cui viene e dove ha lasciato la propria famiglia. Al suo ritorno, il mercante è costretto però a fare i conti con spiacevoli novità, delle quali la prolungata assenza lo ha tenuto all’oscuro: Sibilla, sua moglie, è scomparsa, forse per sfuggire a una terribile minaccia; Uberto, il figlio, è rinchiuso in prigione con l’accusa di aver ucciso un uomo. Chi si cela dietro queste sciagure? Forse un infido frate domenicano, confessore personale di re Ferdinando III di Castiglia. E una setta di vecchi nemici del Mercante: la Saint-Vehme…

Recensione. Si può ben immaginare l’emozione del lettore che viene a sapere del nuovo romanzo di Marcello Simoni con protagonista Ignazio da Toledo.

Ritorna una figura tanto amata e il suo ritorno non si fermerà a questo libro!

Inoltre immagino la trepidazione del lettore quando leggerà la nuova avventura del mercante. Si torna a percorrere le stradine del basso medioevo tra cupezza e mistero proprie del periodo, caratterizzato soprattutto da una situazione religiosa pesante fondata sul dubbio riservato ad ogni persona diversa dalla norma; sulla paura del Diavolo che veniva inculcata nel popolo; sul controllo concettuale e di spirito e sulle condanne degli eretici perpetrate da un attento controllo dell’Inquisizione.

Da tutto questo sfuggiva la corte dei miracoli di Federico II che a Palermo accoglieva illuminati da tutte le parti d’Europa.

Nella sua corte c’era il filosofo, astrologo e alchimista Michele Scoto dal quale Ignazio da Toledo trae numerosi insegnamenti e dallo stesso si fa mandare a Hispania per realizzare il suo piano. L’impasto di questo nuovo romanzo comprende un segreto che riguarda il padre di Ignazio, Ramiro Alvarez, l’enigma di un amuleto, il ritorno della Saint-Vehme e la persecuzione di Pedro Gonzalez un domenicano che non lascia in pace Ignazio né la sua famiglia.

Se gli ingredienti promettono grandi avventure per i protagonisti del romanzo e per il lettore che le segue, il catapultarsi nelle vicende del libro stupirà quest’ultimo ancor più della lettura della trama, attraverso ormai una indiscutibile scrittura scorrevole e piena di creatività.

Un segreto è alla base della storia della famiglia Alvarez, celato tempo addietro e mantenuto tale da Berengaria figlia del re di Castiglia che protesse Ramiro facendolo allontanare da Leon prima di esser accusato di tradimento a causa del suo servire due re diversi.

Di questo segreto si fecero custodi altre persone che, nel corso del romanzo, incontreranno Sibilla la moglie di Ignazio. Ebbene in questa nuova vicenda i personaggi si dividono, come di solito succede, per depistare i loro movimenti e cercare di nascondere le loro tracce ai loro inseguitori.

Per questo motivo Sibilla, dopo che alla famiglia son stati tolti i possedimenti grazie alle disposizioni del domenicano Gonzalez, agisce per conto proprio cercando di riportare ciò che è proprio degli Alvarez a casa. Ma se Ignazio è scaltro, previdente e furbo, Sibilla è una novellina e come tale si imbatte in cani rabbiosi senza notarlo. La testardaggine è effettivamente un marchio di famiglia.

Nel frattempo Ignazio si ritrova a viaggiare con il magister Sarwardo di Salamanca conosciuto al monastero di San Miguel de Escalada, che aveva richiesto il suo aiuto per far luce su una sua grande scoperta. Il mercante aveva fretta di incontrarlo per non scontrarsi con padre Gonzalez.

Ignazio aveva un problema, la curiosità che lo portava a cacciarsi nei guai senza pensare ad essi se non quando se li ritrovava davanti. Quindi un po’ per superare in intelligenza il magister visto che lo voleva screditare davanti alle sue reazioni fanciullesche riguardo storie che potevano essere confutate con dei ragionamenti e un po’ per curiosità quando la via dell’amuleto prese una strada diversa dalla fantasia si ritrovò a esplorare molti posti al suo fianco.

I suoi pensieri, le sue illuminazioni riguardo ciò che cercavano nascosero a Ignazio una domanda che purtroppo si fece alla fine “chi è in verità Sarwardo?”.

Naturalmente tutti i personaggi non si muovono in tranquillità, ma devono sempre nascondersi e scappare visto che sono inseguiti dai terribili sicari della Saint-Vehme. Torna la setta germanica come un’ombra del passato a macchiare di rosso sangue la vita degli Alvarez. Dominus era morto!

Com’era possibile che i Veggenti erano ancora sulle tracce di Ignazio?

Inoltre sembrava fossero un passo avanti a tutti i componenti della famiglia.

Come poteva succedere una cosa del genere? Sicuramente aveva occhi e orecchie ovunque visto che era una setta ben organizzata, ma aspettarli quasi ad ogni loro meta…ciò presupponeva che qualcuno non fosse tanto limpido come si mostrava. Come se non bastasse, c’era anche il domenicano a perseguitare tutti, da Sibilla a Ignazio, da Uberto alle monache che offrivano loro aiuto.

Alla Chiesa non si sfuggiva e nemmeno al fine che Gonzalez doveva raggiungere ormai da troppo tempo. Il segreto di Ramiro era in pericolo, il giuramento fatto anni prima rischiava di essere spezzato in seguito a minacce inquisitorie.

Willalme de Béziers, abile di spada, che i lettori avranno sicuramente adorato torna al fianco di Ignazio e della sua famiglia. Quanta fatica per lui che aveva sepolto la propria scimitarra quando si ritrovò a dissotterrarla e correre in aiuto di Ignazio per il profondo legame che li legavano lasciando la propria famiglia e la nuova vita a casa! Tutto questo e molto più si prospetta al lettore mentre scorre le pagine del nuovo romanzo di Simoni.

Intrighi sempre presenti in un’epoca basata su trame e manipolazioni;  misteri protagonisti in un’età dove le verità dovevano essere celate per paura di incorrere in punizioni e torture; miracoli della scienza sviluppati in una corte considerata eretica dai religiosi dove uomini di scienza potevano parlare tranquillamente e sviluppare teorie senza incorrere nella tortura dell’Inquisizione e mirabili scoperte derivanti da esperimenti di menti eccelse.
Questo è il mondo di Ignazio da Toledo, ma include anche sicari, attentati, enigmi, viaggi in posti leggendari ed altro ancora, quindi buona lettura!

A cura di Marianna Di Felice 

marisullealidellafantasia.blogspot.it

Marcello Simoni


Ex archeologo, laureato in Lettere, svolge il lavoro di bibliotecario. Ha pubblicato diversi saggi storici, ha partecipato all’antologia 365 racconti horror per un anno, a cura di Franco Forte (2011). Altri suoi racconti sono usciti per la rivista letteraria «Writers Magazine Italia». Con Il mercante di libri maledetti (Newton Compton 2011), il suo primo romanzo, ha vinto il Premio Bancarella. Nel 2012 sempre con Newton Compton ha pubblicato La biblioteca perduta dell’alchimista, nel 2013 Il labirinto ai confini del mondo e L’isola dei monaci senza nome. Del 2014 è L’abbazia dei cento peccati, e nello stesso anno il suo racconto “La prigione delle anime” appare nell’antologia Delitti di Capodanno, sempre per Newton Compton. Nel 2016 esce per Einaudi Il marchio dell’inquisitore, e nel 2018 Il monastero delle ombre perdute. Tra le sue recenti pubblicazioni si ricordano: Il lupo nell’abbazia (Mondadori, 2019) e La selva degli impiccati (Einaudi, 2020).

 

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