IL SEGRETO DEL VECCHIO
SIGNOR NAKAMURA
Autore: Tommaso Scotti
Editore: Longanesi
Genere: Thriller
Pagine: 320 p., R
Anno edizione: 2025

Sinossi. Tokyo, 2018. Il vecchio Nakamura sa che il giorno si avvicina, eppure darebbe anche l’anima per dimenticare quella data. Ma è impossibile: nonostante l’apparente svagatezza, la sua mente è più lucida di quanto sembri. E come se non bastasse c’è anche una troupe televisiva che vuole intervistarlo per il cinquantesimo anniversario dell’indagine più drammatica della sua vita, quella sul grande furto del 1968… Tokyo, 1968. Il giovane Nakamura, brillante e infaticabile ispettore della polizia, è pronto ad affrontare una sfida che ritiene si concluderà in breve tempo. Perché certamente l’entità della somma sottratta – trecento milioni di yen – è immensa, ma il furto è stato commesso in modo davvero dilettantesco, ed è solo per puro caso e grazie a una buona dose di fortuna che il colpevole è riuscito a dileguarsi… Pochi giorni e tutto sarà risolto, pensa Nakamura, senza sapere che sta per guidare l’indagine più eclatante ed epocale della storia del Giappone. Un’indagine su un crimine apparentemente senza vittime, ma che porterà a scoprire trame oscure, ossessioni letali, vite invase da incubi e alla fine sacrificate in una Tokyo più noir e struggente che mai. Ispirato a un’incredibile e sconosciuta storia vera, il nuovo romanzo di Tommaso Scotti è un grande affresco carico di tensione e allo stesso tempo un racconto di straordinaria intimità e umanità, che ci accompagna in
“Il furto dei trecento milioni di yen avvenuto il 10 dicembre 1968 è uno dei crimini irrisolti più famosi nella storia del Giappone. Studiarlo è stato per me un modo di fare un salto nel passato e vivere ambienti e contesti diversi, a cui non sono abituato.” (Tommaso Scotti – Note dell’autore)
Recensione
di
Loredana Cescutti
“Che strano animale, il tempo. Quando invecchi gli anni passano in un istante, eppure le giornate sembrano infinite.”
Con questo romanzo, Scotti si conferma abile nel RACCONTARE con la passione dei romanzi precedenti, dando però voce in toto al suo personaggio.
“C’era qualcosa di impagabile nel sapere di essere l’unico custode di un segreto. E, per quanto lo riguardava, quel segreto se lo sarebbe portato nella tomba.”
Il vecchio signor Nakamura, con i suoi tempi, costringe il lettore a rallentare, per affrontare a modo suo, un viaggio nella storia, meno scontato di quanto si sarebbe potuto pensare.
“… i dettagli sono tutto… Sono il collante che tiene assieme le pagine di un’indagine. E questa storia a cui lei è tanto interessato è proprio una storia di dettagli. Di persone e di dettagli.”
Una storia incredibile e per altro vera, quella del furto, alla quale l’autore ha voluto ridare vita, a distanza di tutto questo tempo trascorso, ancora ricca di fascino.
Tutto, in un modo o nell’altro finirà per ricongiungersi, presentando una storia ricca di suggestioni.
“Come in uno strano paradosso matematico, qualcuno era riuscito a rubare senza togliere niente a nessuno. Insomma, era il crimine perfetto. Perfetto quantomeno finché non ti troveremo, pensò l’ispettore…”
Il racconto vola, nonostante la placida calma del signor Nakamura e, si velocizza, nonostante possa apparire fermo, da fuori.
Per non parlare dell’abnegazione dei protagonisti, la polizia che non si darà per vinta, fino alla prescrizione del reato anni dopo, che si respirerà in modo totale.
Abnegazione, parola che i giapponesi hanno nel sangue per cultura, che rimane con loro e li spinge a non arrendersi fino ad ottenere IL risultato.
Fino alla morte, talvolta.
Perché non sono abituati ad arrendersi e ad andare sotto gli standard di aspettative superiori.
Un personaggio, quello dell’anziano Nakamura, che un po’ alla volta disseminerà di indizi le pagine, senza parlare chiaramente e, starà ai giornalisti che passeranno del tempo con lui e, ovviamente a noi lettori, il compito di ricongiungere le bricioline.
“Non sai chi sei finché non lo sei…”
Un romanzo che mette in discussione il modo in cui ci vediamo e consideriamo abitualmente.
E come ci vedono gli altri.
Tutti credono di vere le risposte, fino a che arriva il giorno in cui si accorgono di non aver mai capito le domande.”
Una penna magica, delicata, poetica ma che all’occorrenza, sa essere tagliente in modo netto e giusto, quando ci racconta del suo modo di vedere e percepire il Giappone, che rimane come sempre in bilico fra luci e ombre.
Fra i “pro” e i “contro” di una società competitiva, che talvolta spinge a non finire per l’ottenimento del risultato, lasciando indietro il bisognoso o il più debole.
“Nessuno si fa da solo, siamo tutti il risultato delle azioni degli altri. E se queste azioni sono buone, allora forse saremo buoni anche noi.”
Un romanzo che mi ha conquistata, che assomiglia ad una favola moderna e che, mi ha trattenuta fra le sue spire, ammaliandomi con la voce dell’arzillo vecchietto che con pause, silenzi e sorrisi ad effetto, ha notevolmente accresciuto la mia curiosità.
Basta un battito d’ali del tempo per essere dimenticati.”
Stargli alle calcagna è stato quasi un onore, perché la caratterizzazione del personaggio risulta notevole e, salutarlo, mi ha commossa.
Il commiato, infatti, è stato emozionante.
Un escamotage per concludere la storia principale e romanzo in toto.
Insomma, chapeau a Scotti, per tutto.
“Non è detto che arrivi per tutti, ma nella vita c’è un momento che ti definisce. Uno solo… Possono esserci più episodi chiave, ma la scalpellata che imprime una caratteristica distintiva e immutabile di solito è una sola. E, a volte, si tratta di qualcosa di inimmaginabile. Per questo, fino a quel momento, non possiamo sapere chi siamo. Perché per scoprirlo dobbiamo affrontare l’impensabile.”
Ora, ovviamente, aspetto con ansia di ritrovare Takeshi.
L’unica certezza è che ogni storia ha un epilogo. Quindi tanto vale farsene una ragione.”
Buona lettura!
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Tommaso Scotti
è nato nel 1984, laureato in matematica, seguendo una passione per le arti marziali si è trasferito in Oriente nel 2010. Ha poi conseguito un dottorato di ricerca a Tokyo, dove adesso vive e lavora. Nel tempo libero si dedica al pianoforte e alla calligrafia. “L’ombrello dell’imperatore” (edito da Longanesi – 2021) è il suo primo romanzo, che racconta con sguardo curioso e disincantato le mille solitudini, i sorprendenti codici di comportamento e la disarmante bellezza del Giappone, introducendoci alla comprensione di una cultura tanto ammirata quanto fraintesa come quella del Sol Levante. “Le due morti del signor Mihara” è il suo secondo romanzo (Longanesi – 2022), “I diavoli di Tokyo Ovest” è il terzo romanzo della serie (Longanesi – 2023).