Il settimo canone




Recensione di Giulia Manna


Autore: Robert Dugoni

Traduzione: Roberta Marasco

Editore: Amazon Crossing

Genere: Thriller

Pagine: 362

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi.  Colpevoli o innocenti, il suo lavoro è difenderli

Un adolescente che si prostituiva per le strade del Tenderloin, il quartiere malfamato di San Francisco, viene assassinato e trovato in un centro per giovani senza fissa dimora gestito da Padre Thomas Martin. Nonostante le accuse ricadano su di lui e le prove sembrino schiaccianti, il sacerdote si dichiara innocente. E l’avvocato Peter Donley è dalla sua parte. Donley si è fatto le ossa nello studio di suo zio, Lou Giantelli, e ha un disperato bisogno di guardare in faccia il passato. Per questo accetta il caso, deciso ad andare fino in fondo. Dall’altro lato, un procuratore distrettuale a caccia di titoli da prima pagina e uno spietato poliziotto sospeso dall’incarico in cerca di vendetta sono intenzionati a intorbidire l’indagine con tutte le loro forze. Eppure Donley è determinato a svelarne i segreti più osceni, anche a costo della vita.

Recensione. “Il mio lavoro è difendere il mio cliente meglio che posso, che sia colpevole o innocente. Se io non faccio il mio lavoro, allora il sistema non funzionerà e se il sistema non funziona, il prezzo lo pagheremo tutti quanti”.

“Il settimo canone”.

“Prego?”

“Un avvocato deve assistere il proprio cliente in modo coscienzioso entro i limiti della legge” recitò Donley, ricordando meglio che poteva il codice dell’ordine degli avvocati.

Padre Thomas Martin è accusato di aver ucciso Alphabet, soprannome di strada di Andrew Bennet, ragazzino problematico con precedenti di prostituzione che frequenta il suo centro di recupero. Il sangue, le impronte, le foto pornografiche trovate accanto al cadavere ed il suo passato non proprio puro come quello di un Santo, puntano il dito contro di lui.

L’accusa, capitanata dal procuratore distrettuale Gil Ramsey in odore di promozione, mira alla pena di morte.

La difesa sarebbe spettata all’avvocato Lou Giantelli, ma un malessere lo tiene lontano dall’aula. Si ritrova a sostituirlo il suo collaboratore e nipote, Peter Donley. Grazie ad un recente colpaccio processuale, sta iniziando a farsi conoscere come uno tosto. E’ appena riuscito a far ammettere sul banco dei testimoni del suo ultimo processo la testimonianza di un pappagallo.

Dopo l’arresto padre Martin non è in grado di consultarsi con il suo legale. Delira e non parla. Inaspettatamente, durante la prima udienza, il prete si alza e si proclama innocente.

Tra Peter e Padre Martin scatta un’inaspettata fiducia e l’avvocato inizia a cercare la verità con l’aiuto di Frank Ross, un investigatore privato amico dello zio Lou.

Non è facile per Peter difendere un prete accusato di un tale delitto con movente sessuale. L’avvocato, con un’infanzia non meno problematica di quella dei giovani che frequentano il centro, è anche un marito e padre di famiglia.

Robert Dugoni è stato definito l’erede di John Grisham e devo dire che l’ho pensato anche io. E’ un ottimo legal thriller. Mi è piaciuto molto. Dinamiche processuali e investigazione sono ben dosate con la storia e con dei personaggi che vengono percepiti come reali. Hanno un quotidiano, una vita, una famiglia ed anche un passato con cui fanno i conti tutti i giorni.

I temi toccati sono purtroppo sempre molto attuali e anche piuttosto caldi. Ogni tanto, questo libro ha suscitato in me anche qualche incazzatura. A tratti sembra premere verso un’interpretazione eccessiva del settimo canone. Sentimento causato sicuramente dal particolare momento storico che stiamo vivendo, dove spesso si sente parlare di riduzioni di pena ottenute per i motivi più assurdi. Sui social è addirittura materia incendiaria! Del resto, i libri sono fatti anche per pensare quali sarebbero le nostre reazioni in determinati contesti. Più ne suscitano e più vuol dire che sono scritti bene.

Personalmente ve lo consiglio anche perché non è una lettura particolarmente impegnativa.

La legge è un’amante gelosa e si prenderà tutto il tuo tempo, se glielo permetti.” disse lo zio Lou, mio personaggio preferito per i saggi consigli.

Robert Dugoni


Robert Dugoni è stato paragonato a Scott Turow e Nelson DeMille e definito “il re indiscusso del legal thriller” e “l’erede al trono letterario di Grisham”. Il primo libro della serie di Tracy Crosswhite, Non ho paura del buio, è stato in vetta alla classifica di Amazon e fra i bestseller del New York Times e del Wall Street Journal, ed è stato definito uno dei migliori thriller del 2014 dal Library Journal e da Suspense Magazine. Il tempo per uccidere e Cosa nasconde la radura sono il secondo e il terzo episodio della fortunata serie. Il settimo canone è un nuovo thriller mozzafiato.

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