Recensione di Salvatore Argiolas
Autori: Daniele Grillo e Alessio Piras
Editore: Mursia
Genere: Noir
Pagine: 240
Anno di pubblicazione: 2021
«Pensiamo di essere estranei al fiume della Storia. Ma ognuno di noi non è altro che una delle tante gocce d’acqua che lo gonfiano.»
Sinossi. Genova. Benedetta Fabbri, postina precaria, nel primo giro di consegne a Vernazzola si imbatte nel cadavere di Arnoldo Chiana, liutaio tra i più apprezzati dai big della Scala. Il caso viene derubricato dagli inquirenti a «morte per cause naturali». Ma per Benedetta qualcosa non torna e inizia un’indagine nella quale coinvolge il padre Primo, due colleghi e Trick, agente di polizia e partner di giochi erotici. La postina seguirà le note distorte dei violini che accompagnano la vicenda, si troverà sullo spartito bruciato della vita della vittima e di una data cruciale per la Storia del Paese: 12 dicembre 1969, strage di piazza Fontana. Un percorso a ritroso alla ricerca della verità, rincorrendo l’anima di uomini e di strumenti, che vibra del suono incessante della colpa.
Recensione
La bomba alla Banca Nazionale dell’Agricoltura di piazza Fontana a Milano il 12 dicembre 1969 segna l’inizio della cosiddetta strategia della tensione ed è una ferita nell’anima del Paese che stenta ancora a rimarginarsi. Le conseguenze di questa che è stata chiamata “Strage di Stato” si ripercuotono nel presente e hanno una grande influenza sulla morte di Arnoldo Chiana, un anziano liutaio, il cui cadavere viene rinvenuto per caso dalla giovane Benedetta Fabbri, una postina appena assunta.
Benedetta è una ragazza genovese che ha letto troppi gialli e comincia subito a sospettare che la morte non sia naturale, per piccole incongruenze e una leggera percezione che qualcosa non torni nella valutazione post-mortem fatta dl medico che esamina il cadavere.
Ex bagnina precaria, Benedetta viene assunta come postina e al primo giorno di lavoro si trova invischiata in un bel giallo che è una vera goduria per lei che ha come maestri di vita detective come Bacci Pagano, Petra Delicado e Miss Marple.
L’indagine amplia notevolmente i margini della sua vita che sino ad allora era limitata alle visite del padre vittima della demenza senile, all’appuntamento settimanale con un’amante del bondage e alle sedute dal dentista anche se i suoi denti sono perfetti.
Lentamente Benedetta delinea una teoria sostenuta da numerosi indizi, che lega la morte di Genova alla strage di Piazza Fontana e con l’ausilio di una stravagante compagnia di aiutanti riesce a capire cosa ha determinato la morte di Arnoldo Chiana.
Una piccola anima, utensile indispensabile per un corretto suono del violino, porta la ragazza ad insistere nell’inchiesta che la porterà a conoscere diversi personaggi del milieu musicale genovese, compreso un minaccioso violinista slavo.
Avvolto in un sottofondo musicale di tutto rispetto che va da Paganini a Fabrizio De André il noir di Grillo e Piras mette però in rilievo una protagonista inconsueta ma ricca di attrattive. Benedetta Fabbri infatti è una ragazza semplice ma dall’intelligenza pronta, capace di registrare fatti, notare dettagli e percepire contraddizioni e capire ciò che si nasconde dietro le parole, dette e non dette.
Benedetta, ragazza del terzo millennio si fa aiutare dal padre che, nei pochi momenti di lucidità, le spiega la capitale importanza di quel giorno e le consente di capire lo spirito del tempo in modo da avere ben chiari alcuni aspetti della vita del liutaio che lavorava proprio nella Banca Nazionale dell’Agricoltura quel fatidico giorno.
Sono tanti i personaggi originali che popolano “Il suono della colpa”, dal padre di Benedetta comunista di ferro, alla corte dei miracoli dei postini, al dentista che, investigatore dilettante, studia i casi più intricati e più oscuri per mandare la giusta soluzione per lettera anonima agli inquirenti.
La neopostina ama il bondage e il dolore al limite del masochismo ma è anche una figlia amorevole ed ha un vero talento per le indagini e non mi stupirei se, come le consiglia un’amica, facesse domanda in Polizia per esaltare le sue doti di detective messe in mostra in questo noir davvero interessante.
C’è un notevole fascino nelle peregrinazioni della postina in una Genova dalla bellezza incantevole che diventa quasi la protagonista principale anche perché non è solo un vuoto fondale per la trama ma assume una vitalità ed una personalità che integra e valorizza il plot giallo.
“Il suono della colpa” è un noir che scava nella memoria per riportare a galla l’istante in cui l’Italia perse l’innocenza , Benedetta dice “quando l’Italia si è fottuta”, dando inizio al periodo durissimo degli anni di piombo che durò sino agli anni Ottanta.
Daniele Grillo e Alessio Piras confezionano un giallo molto interessante che rispettando i topoi del genere mettono in risalto la necessità della memoria, che anche se nel padre di Benedetta va e viene viene portata quasi in eredità alla figlia, e la persistenza e la contagiosità del male che non dimentica neanche dopo quarant’anni.
Inserito nella collana “Giungla gialla” dell’editore Mursia diretta dal giallista e giornalista Fabrizio Carcano, incentrata sui noir ambientati nelle grandi città italiane, “Il suono della colpa” coniuga con bravura una trama gialla intrigante, aspetti storici di grande impatto e ambientazioni veramente seducenti.
Grillo Daniele, Piras Alessio
Daniele Grillo (Genova, 1979), laureato in Giornalismo allo Iulm di Milano, oggi è viceresponsabile della Cronaca di Genova de «Il Secolo XIX». È autore di cinque noir con Valeria Valentini, l’ultimo “Omicidio sul Genova-Milano” (2020). La sua più recente pubblicazione è un romanzo non di genere, “Il grande Hans” (2021). È coautore dei testi di alcuni brani di Cisco, ex voce dei Modena City Ramblers.
Alessio Piras (Genova, 1983) è dottore di ricerca in Discipline Umanistiche presso l’Università di Pisa. Ispanista e scrittore, è autore della trilogia noir “Omicidio in Piazza Sant’Elena” (2016), “Nati in via Madre di Dio” (2017) e “Un biglietto per il naufragio” (2018), del saggio “Il labirinto spagnolo” (2019) e del romanzo “Gente sbagliata. La prima indagine di Jacopo Ravecca” (2020).
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