Autore: Pablo Maurette
Editore: Salani
Traduzione: Ilide Carmignani
Genere: Gialli hard-boiled
Pagine: 240
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi. Chicago 2016, nel pieno dell’inverno. Aarón, giovane argentino che studia negli States, sta facendo ricerche per la sua tesi dottorale su Giordano Bruno; casualmente viene a conoscenza di un omicidio avvenuto agli inizi degli anni Novanta: Ioan Culianu, professore di Storia delle religioni, freddato con un colpo di pistola. La polizia non è mai riuscita a scoprire né movente né colpevole. Aarón intraprende così un’indagine personale che fra complotti politici e servizi segreti lo porterà fino in Romania. Buenos Aires, 2041. Il fratello e due cari amici di Aarón, che da venticinque anni non si capacitano della sua improvvisa sparizione, hanno misteriosamente ricevuto il suo diario e lo leggono insieme a voce alta durante una notte infinita di eccessi in una città vagamente distopica. Le pagine risalgono al periodo in cui Aarón stava lavorando alla sua tesi a Chicago, e raccontano di strane minacce di morte. Il diario s’interrompe di colpo… Romanzo, biografia, diario personale, epistolario, saggio: costruito come un gioco di specchi, di scatole cinesi, questo libro trova nella migrazione delle anime il filo rosso che cuce insieme le vicende dei vari personaggi in una narrazione trascinante, ricca di sconfinamenti, incursioni filosofiche, giochi metaletterari, tutto animato da un’autoironia molto sorniona.
Recensione di Gabriele Loddo
“Il tempo è un fiume” è l’esordio narrativo di Pablo Maurette.
È un romanzo complesso, un incontro tra differenti generi narrativi, da quello storico al distopico, dal giallo mistery al filosoficoche,
grazie alla formazione curricolare dell’autore e alle argomentazioni trattate (il tema della trasmigrazione delle anime in primis), sono in grado di destare fascino in chi si approccia alla sua lettura. Maurette amalgama il tutto con grande abilità e dà origine a una trama intricata quanto quella di un thriller.
Il romanzo è suddiviso in tre parti.
La prima si sviluppa nell’anno 2016 e ci permette di conoscere il giovane Aarón, studente universitario che vive a Chicago. Il protagonista, in modo del tutto casuale, scopre della morte violenta del professor Ioan Culianu, ucciso nei bagni dell’Università che lo stesso giovane frequenta. Esperto di occultismo, Culiano è uno dei pochi uomini che sia mai riuscito a ricordare delle sue vite precedenti: dopo la morte del corpo materiale le anime sono in grado di fluttuare nell’etere finché non incontrano un bambino:
“nel primo anno di vita i corpi non hanno anima e restano aperti, accessibili a qualsiasi anima li voglia abitare”.
Questa prima partedel testo è quella più romanzato e, a mio parere, quella che esprime le maggiori capacità narrativa dell’autore.
Successivamente Aarón scompare: nessuno sa se sia ancora vivo o se sia morto. Siamo nel 2041 e tra teorie di complotti politici, dell’azione di mafie locali, l’ipotesi di suicidio e tanto altro, tre suoi amici entrano in possesso degli appunti del giovane. Leggono il suo scritto e cercano di scoprire che fine possa aver fatto.
In questa seconda parte la narrazione cambia ritmo e stile: dalla prima si passa alla terza persona, diviene più asciutta, si arricchisce di nozioni storico-filosofiche e, al contempo, viene tratteggiata un’ambientazione distopica.
L’ultima parte, che poi coincide con il finale, la narrazione assume i contorni del giallo. Un finale a sorpresa, del tutto inaspettato per l’abilità dell’autore nell’esser riuscito a tenerlo celato tre le righe, ma che fa esclamare al lettore:
“è vero, a questa alternativa non avevo pensato!”
In definitiva “Il tempo è un fiume” è un buon romanzo d’esordio. Mette in evidenza la grande duttilità stilistica dell’autore: Pablo Maurette risulta esser capace di passare da una forma narrativa mainstream a una di genere senza mai perdere in termini di efficacia.
Se proprio si volesse trovare(a forza) un piccolo difetto nel suo lavoro, questo lo si potrebbe identificare nelle argomentazioni filosofiche talvolta troppo complesse: in certi momenti ho percepito più un compiacimento per quanto l’autore voleva scrivere che una vera volontà di coinvolgere il lettore. Ad ogni modo è un’ottima prova.
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Pablo Maurette
laureato in filosofia all’Università de Buenos Aires, ha un Master in Greco Bizantino alla London University e un dottorato in Letteratura Comparata alla University of North Carolina. Ha inoltre trascorso un anno a Firenze, al Centro Studi Rinascimentali della Harvard University, come ricercatore. Con tre libri di saggistica al suo attivo, oggi insegna alla Florida State University e collabora con i giornali più importanti dell’Argentina (Clarin, La Nacion, Perfil) e per la Repubblica. Il tempo è un fiume è il suo esordio in campo narrativo.