Recensione di Marianna Di Felice
Autore: Robert Dugoni
Traduttore: Roberta Marasco
Editore: AmazonCrossing
Pagine: 442
Genere: Thriller
Anno di Pubblicazione: 2016
Sinossi
La detective della Omicidi Tracy Crosswhite è tornata al lavoro dopo la sensazionale riapertura del processo all’assassino di sua sorella. Ancora segnata da quella vicenda, Tracy viene trascinata in un’indagine che rischia di mettere fine alla sua carriera, se non alla sua vita. Un serial killer soprannominato il Cowboy sta infatti uccidendo giovani ballerine in squallidi motel nella zona nord di Seattle. Nonostante un messaggio minaccioso lasci intendere che l’assassino, o l’imitatore, potrebbe mirare anche a lei, Tracy viene incaricata di guidare la task force e di consegnarlo alla giustizia. Gli indizi sono scarsi e le vittime si susseguono, fino a quando Tracy si rende conto che forse la chiave per la soluzione del caso si trova in un’indagine che risale a quasi dieci anni prima e che qualcuno, fra cui il suo capitano, Johnny Nolasco, preferirebbe non riportare alla luce. Ma il Cowboy è deciso a continuare a uccidere. Tracy riuscirà a trovare le prove per fermarlo? O diventerà la sua prossima vittima?
Con gli psicopatici non c’è medicazione che valga.
Non c’è trattamento.
Non c’è cura.
Esistono solo le prigioni.
Jeni Gregory, assistente sociale clinica.
Recensione. Tracy Crosswhite, tornata da Cedar Grove dove finalmente ha messo la parola fine alla vicenda riguardante la scomparsa della sorella con l’arresto dell’assassino, non riesce a riposarsi, se non per poco tempo, perché un serial killer decide di scuotere Seattle!
Con la mente sempre rivolta a Sarah, deve catturare l’assassino di alcune spogliarelliste osteggiata dall’antipatia che il suo capo Johnny Nolasco prova per lei per una storia vecchia venti anni.
Ma Tracy ha una forte tempra e la sua determinazione la guida dove il suo intuito la conduce.
Le indagini però si rivelano particolarmente complicate e lunghe: il killer è davvero bravo a sfuggire. Per questo i media iniziano a sminuire il lavoro del dipartimento, e, come se non bastasse, c’è una giornalista che viene informata di tutto da una spia all’interno della polizia di Seattle.
Non è tutto: Tracy viene seguita da qualcuno che la osserva. Sarà talmente vicina alla risoluzione del caso da essere d’intralcio?
Perché il Cowboy (soprannome del serial killer) uccide le spogliarelliste e pedina Tracy? È davvero lui che la segue?
La detective prosegue le indagini anche quando Nolasco le toglie la direzione della task force e la scorta che le avevano assegnato e…
Non posso raccontare tutto anche se viene spontaneo farlo per la voglia di tornare tra le pagine del libro e per rivivere la sapiente trepidazione che l’autore fa vivere al lettore.
Tornare a leggere di Tracy Crosswhite è decisamente piacevole perché la scrittura di Dugoni non stanca e mantiene il lettore sempre in tensione. Una tensione perfetta, che non annoia e non esaspera chi legge, ma che conduce velocemente (purtroppo) alla fine della storia. Sì, perché non si riesce tanto facilmente a lasciare la lettura senza pensare a cosa succederà nelle pagine successive. Davvero avvincente!
A cura di Marianna Di Felice
marisullealidellafantasia.blogspot.it
Robert Dugoni
Robert Dugoni. Scrittore diventato avvocato o avvocato diventato scrittore, Robert Dugoni è considerato dalla critica letteraria americana il legittimo erede di Scott Turow e John Grisham, i grandi maestri fondatori del legal thriller contemporaneo. Con il personaggio di Tracy Crosswhite, primo detective donna alla Omicidi nello stato di Washington, Dugoni ha esordito negli Stati Uniti nel novembre del 2014, scalando subito le classifiche dei più venduti e insieme ottenendo lusinghiere recensioni, come quella del “Library Journal” in cui si legge: “Dugoni continua a offrirci storie emozionanti, ricche di suspense e angoscianti, con personaggi intensi, che gli amanti del genere non dimenticheranno facilmente.
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