Il testamento




Sinossi. In una fattoria sperduta nella campagna lappone, Pentii e Siri hanno messo su una famiglia di dodici figli. Il lavoro è duro, i soldi scarseggiano e Pentii è abituato a spadroneggiare quanto sua moglie Siri a tacere, mentre i figli si aggirano inquieti tra le mura domestiche: il primogenito Esko, che spera di ereditare la fattoria, Harvo, che spesso scompare nel bosco, Helmi, la sorella sposata perennemente al verde, e i più piccoli, ancora troppo giovani per poter scappare. C’è chi invece è riuscito a rifarsi una vita altrove. Come Annie, la più grande delle sorelle, che si è trasferita nella moderna Stoccolma, anche se adesso qualcosa sembra trattenerla alla fattoria… Quali segreti custodisce la valle del Torne? C’è davvero speranza di espiare le colpe del passato? A Natale, una strana atmosfera avvolge la famiglia riunita intorno al focolare, la tipica pace innaturale che precede una sciagura imminente… Una saga familiare che traccia i sottili fili che si intessono tra le vite, i legami più torbidi, i desideri più inconfessati, sullo sfondo di una valle crepuscolare dove per riprendere in mano il destino tutto può succedere, anche ciò da cui non sarà più possibile tornare indietro.

IL TESTAMENTO

di Nina Wähä

Carbonio Editore 2023

Stefania Forlani ( Traduttore )

narrativa straniera, pag.400


Il testamento

A cura di Marina Toniolo


 Recensione di Marina Toniolo

Affinché una relazione sia profonda, e due persone possano vivere nell’amore, o perlomeno in armonia, andando d’accordo, è necessario che entrambe, o almeno una delle due, padroneggi gli strumenti necessari ad avvicinarsi, a vedere l’altra, a lasciarla entrare. Ad abbassare la guardia, a lasciarsi andare”.

Intensa saga familiare nordica che suscita profonda tristezza e spinge il lettore a più ampie riflessioni dell’ordinario. Nati negli anni Trenta dello scorso secolo, Siri e Pentii provengono da due diverse parti della Finlandia. L’una a ridosso del confine russo, l’altro dal profondo nord dove il crepuscolo dura metà anno e la notte l’altra metà.
E’ in questa regione che durante la guerra, giovani sposi, si stabiliscono e costruiscono la loro casa. Ma, come accade molto spesso a quei tempi, i due ragazzi non si conoscono affatto e fondano la nascente famiglia su basi prettamente materiali.

Quattordici figli, dodici viventi, mette al mondo Siri. Ma questa madre chi è? Qual è la sua storia?

Impegnata costantemente nel lavoro fisico della fattoria, dedica pochissimo tempo alla loro crescita e, con il passare degli anni, i ragazzi si spalleggiano a vicenda creando alleanze per potersi sostenere. I più grandi, all’inizio degli anni Ottanta, se ne sono andati creando la propria famiglia o scappando dalla fattoria per poter esplorare il mondo. Ma durante le feste Natalizie si riuniscono tutti nella casa natia e, quando un incidente mette a repentaglio la vita di uno dei piccoli, gli equilibri faticosamente raggiunti si spezzano e il vento del cambiamento comincia a soffiare forte.

Quando ero più giovane un mio carissimo amico mi chiese a bruciapelo se volevo figli e perché. E’ stato più che naturale rispondergli di sì, che mi sarebbe piaciuto molto, il perché è stato più difficile da articolare. Avevo la sensazione che un figlio avrebbe avuto una parte di me e che avrei potuto spiegargli nel tempo chi ero e quante cose avevo fatto.

Non per influenzarlo, ma per fargli capire che un genitore è anche un individuo a sé stante con la luce che brilla e i demoni che si prendono a pugni nel profondo.
Ecco, ne ‘Il testamento’ succede proprio in contrario: il mondo è immutabile con la madre sempre indaffarata e il padre sempre assente. I figli devono aiutare altrimenti sono solo bocche in più che devono essere sfamate.

Tanti ragazzi e ragazze desiderosi di essere visti e apprezzati, ognuno con le proprie peculiarità che si scoprono durante la lettura. Ma quanto male possono operare due genitori che mai sono evoluti nella sfera genitoriale? Così tanto da segnare per sempre. Inutile pensare di essere liberi quando il cuore ti avverte che hai dei vincoli che solo eventi eccezionali possono slegare.

C’è anche un pizzico di mistero nella storia: sarà fondamentale per Annie capire se una morte è accidentale o provocata. Ma questo, insieme alla lettura del testamento sarà il termine della grande unione familiare. Prima uniti, ora tutti divisi e gli uni contro gli altri. Quante volte accade nelle famiglie numerose? Arriva il momento in cui le somme devono essere tirate, conservare i ricordi buoni e perdonare per le mancanze passando oltre e vivendo la propria vita. Non è forse questo il vero testamento che ognuno di noi lascia ai posteri?

La traduzione impeccabile di Stefania Forlani fa amare questo romanzo denso di sentimenti crepuscolari, come la regione in cui abitano i protagonisti. Con una prosa che rasenta la rasoiata Nina Wähä squarcia il microcosmo della famiglia Toimi mostrando pregi e difetti di ognuno e rendendoli, per questo, umani a tutto tondo.

Perché non abbiamo alcun obbligo nei confronti del passato, tranne quello di testimoniare, di non dimenticare mai ciò che è accaduto, ciò che sappiamo, e di trasmetterlo, in modo che i figli, e i figli non ancora nati e i figli che vivranno molto dopo che ce ne saremo andati, possano venire a conoscenza del nostro testamento”.

Consigliato?
Assolutamente si, si tratta di una saga memorabile.

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Nina Wähä


nata il 21 marzo 1979 a Stoccolma, è una scrittrice, attrice e cantante svedese. Wähä ha pubblicato quattro romanzi presso Norstedts: ‘S som i syster’ (2007), ‘Titta inte bakåt’ (2010), ‘Testamente’ (2019) e ‘Babetta’ (2022). Ha interpretato uno dei ruoli principali nel film ‘Babylon Disease’ (2004) di Daniel Espinosa e ha avuto anche un ruolo minore in ‘Four Weeks in June’ (2005) di Henry Meyer. Nina Wähä è anche una cantante del gruppo pop Lacrosse, che ha pubblicato tre album (2007-2014). Nina Wähä è cresciuta in una grande famiglia a Stoccolma. Suo padre è immigrato dalla Bulgaria negli anni ’60 e sua madre è originaria del Tornedalen finlandese. Trascorse le vacanze estive con la nonna insieme a molti cugini nella campagna di Tornedalen e imparò il finlandese e il meänkieli. Ha frequentato il corso biennale di design letterario presso l’Università di Göteborg. Ha lavorato come direttrice di ristoranti e nel catering.

A cura di Marina Toniolo

https://ilprologomarina.blogspot.com/