Recensione di Katia Montanari
Autore: Graham Moore
Editore: Neri Pozza
Traduzione: Irena Trevisan
Genere: thriller legali
Pagine: 336
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi. È il caso più sensazionale degli ultimi anni. La quindicenne Jessica Silver, ereditiera di un patrimonio di miliardi di dollari , di ritorno da scuola svanisce nel nulla. Bobby Nock, il suo giovane insegnante, è il primo sospettato, lo dice anche quel sangue trovato nella sua auto. Lui è nero, lei è bianca. Il processo che lo vede al banco degli imputati tocca tutti i nervi scoperti dell’America: ci sono le questioni razziali, le differenze di classe, i comportamenti sessuali, i pregiudizi del sistema giudiziario. La sentenza sembra già scritta, la condanna garantita. I membri della giuria, sequestrati da cinque mesi in un albergo, non vedono l’ora di tornarsene dalle loro famiglie. Ma una sola giurata, Maya Seale, è fermamente convinta dell’innocenza di Nock e riesce a portare dalla sua parte il resto della giuria. Il verdetto di assoluzione scatenerà l’indignazione dell’opinione pubblica. I giurati, uno a uno, verranno messi in croce dai media. Uno a uno si pentiranno di quella decisione. Dieci anni più tardi, una docuserie di Netflix riporta quelle stesse dodici persone nell’albergo del verdetto, e al centro della scena c’è ancora lei, Maya Seale, diventata nel frattempo avvocato penalista. C’è chi sostiene di avere nuove prove per riaprire quel caso. C’è chi vuole impedire che venga riaperto. A ogni costo. Per Maya è arrivato il momento della resa dei conti. Perché, lo sa bene ormai, un verdetto, di colpevolezza o di innocenza, non è mai specchio della verità.
Recensione
Un legal thriller avvincente e originale che tiene il lettore “ammanettato” alla trama fino alla fine! Al centro degli eventi non c’è l’imputato, l’avvocato o il giudice ma…la giuria.
Ogni giurato racconta una parte del processo ma rielaborando l’esperienza attraverso la propria cultura e la propria personalità . Persone comuni che devono giudicare una persona comune, mai vista né conosciuta prima.
Davvero è possibile arrivare a una completa e inconfutabile verità?
Di fronte al dubbio meglio lasciare libero un colpevole o condannare un innocente?
Queste sono alcune delle domande chiave che prima o poi si porranno tutti i giurati. Consci dei propri “peccati” e delle proprie debolezze arriveranno a dubitare del fatto che la verità sia davvero garanzia di giustizia,mettendo in discussione una buona fetta del sistema giudiziario americano.
Anche la stampa, gli amici, i familiari e il contesto sociale , condizionano e direzionano la vita dei giurati dopo il verdetto, portandoli a scelte a volte drastiche.
Dopo incalzanti colpi di scena si arriva a un finale decisamente rivelatore che però appare in un certo senso provocatorio, portando il lettore a riflessioni profonde sul senso della giustizia. Tutto ciò quindi rende “Il verdetto”, a mio avviso, un libro imperdibile per gli amanti del genere.
Graham Moore
Graham Moore è nato a Chicago, ha conseguito una laurea in storia religiosa alla Columbia University nel 2003 ed è l’autore del bestseller “L’uomo che odiava Sherlock Holmes” e il pluripremiato sceneggiatore del film “The Imitation Game”, che ha vinto anche un Writers Guild of America Award per la migliore sceneggiatura adattata. Vive a Los Angeles.
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