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CAMILLA STEN


DETTAGLI:

Traduttore: Renato Zatti

Editore: Fazi

Collana: Darkside

Genere: Thriller

Pagine: 360

Anno edizione: 2024

Sinossi. Alice Lindstedt è una giovane regista di documentari costretta a barcamenarsi con la precarietà. C’è una storia, nascosta da qualche parte nelle crepe del passato, che la ossessiona da sempre. Nell’estate del 1959 il piccolo villaggio minerario di Silvertjärn è stato teatro di un evento inspiegabile: i suoi novecento abitanti sono svaniti nel nulla, lasciandosi dietro soltanto una città fantasma, il cadavere di una donna lapidata nella piazza del paese e una neonata di pochi giorni abbandonata sui banchi della scuola. Nonostante le indagini e le perlustrazioni a tappeto della polizia, non si è mai trovata alcuna traccia dei residenti, né alcun indizio sul loro destino. La nonna di Alice viveva nel villaggio, e tutta la sua famiglia è scomparsa insieme a loro. Le domande senza risposta sono troppe, e Alice decide di realizzare un documentario per ricostruire ciò che è realmente accaduto. Insieme a una troupe di amici si reca sul posto per i primi sopralluoghi: ben presto capiranno che non sarà così facile tornare indietro.

 Recensione in anteprima

di Fiorella Carta

Due tempi ben distinti: un unico villaggio da cui, nel 1959, sono scomparsi misteriosamente tutti gli abitanti tranne una, legata a un palo e uccisa e i giorni nostri in cui il posto è diventato il punto centrale del lavoro di Alice, regista e nipote di una dei residenti.

Questa è la storia di Silvertjärn, questo è il mistero da scoprire e Alice è decisa a tutto pur di capire le dinamiche di una sparizione quasi impossibile e di un omicidio terribile.

Così, ai giorni nostri, lei e la sua squadra partono per ciò che resta del villaggio e decidono di tentare un’impresa alla Blair Witch Project.

I capitoli con i flashback ci propongono una piccola società costruita intorno alla miniera che dà lavoro ai più, una comunità unita che, all’improvviso, si ritrova senza più sostentamento e per quanto molte delle famiglie partano verso nuovi lidi in cerca di lavoro, altre rimangono lì. E poi spariscono…

Nel presente tutto procede come da progetto, 5 giorni, un budget risicato e la possibilità di cercare di scoprire dettagli interessanti per poter fare un documentario. Non andrà tutto come previsto, il villaggio riuscirà a fagocitare anche la troupe, svelerà il suo mistero in forme differenti.

Preconcetti, delirio di onnipotenza, ignoranza, trascineranno i cittadini in un abisso senza fine e le conseguenze resteranno in silenzio, fino a quando non verranno disturbate con mani intruse, che rovistano in un tempo terribile che non esiste più ma, come nebbia pesante, circonda le case abbandonate, i boschi oscuri, le porte scardinate e le finestre rotte dallo sguardo di tenebra.

Essere “figli di..” dà adito a preconcetti, ma Camilla Sten scrive da sempre e generi ben lontani da quello di sua madre Viveca. Questa è la sua prima esperienza con i thriller e direi che l’esperimento è ben riuscito. Netflix adatterà Il villaggio perduto per la tv e credo sia un soggetto perfetto per tenere in tensione gli appassionati.

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Camilla Sten


Nata in Svezia nel 1992, è la figlia della famosa scrittrice di gialli Viveca Sten. Scrive storie fin da quando era ragazzina. Dopo alcuni libri per ragazzi, Il villaggio perduto è il suo primo romanzo per adulti: successo da duecentomila copie tradotto in ventuno paesi, verrà presto adattato da Netflix per una serie TV.