GIOVANI DETECTIVES LEGGONO




IN FONDO AL BUIO


Autore: Raffaella Romagnolo

Editore: Pelledoca editore

Collana: Pelledoca editore

Genere: Neroinchiostro

Pagine: 144

Anno edizione: 2024

Età: 11+


Sinossi. Torino, 20 novembre 1942. All’allarme antiaereo, invece di scendere in cantina con i compagni, Emanuele approfitta della confusione e si nasconde sotto il letto. Rimasto solo, si avvicina alla finestra e guarda fuori. Vuole vedere i caccia in azione, con il loro carico di bombe e spezzoni incendiari. Non sa che quello che si sta abbattendo sulla città è uno dei più devastanti bombardamenti della Seconda guerra mondiale. Bisogna scappare, non c’è alternativa. Dopo un frettoloso trasferimento in collina, Emanuele trova rifugio insieme ai compagni alla sinagoga di Casale Monferrato. Lontano dalle bombe, si sente finalmente al sicuro. Ma la sua è un’illusione: quando l’esercito nazista occupa la cittadina, l’incubo ricomincia, ed è più nero che mai. Liberamente ispirato alle vicende dell’orfanotrofio “Enrichetta Sacerdote” di Torino e della signora Giuseppina Gusmano, Giusto tra le Nazioni. 

 Recensione di

Patrizia Argenziano


Chiudo gli occhi e, proprio come in un sogno, mi trovo immersa in una storia che non è la mia ma è come se lo fosse.

Non sono più qui, a casa, ma a Torino e sono un ragazzino che sogna una battaglia sotto un “cielo in battaglia” e sono anche lo stesso ragazzino che con il cuore gonfio e in tumulto trascorre le sue giornate in un orfanotrofio. 

Una situazione beffarda la sua, ha una casa a Genova, una famiglia eppure si trova costretto a condividere la quotidianità con un gruppo di bambini e bambine in un orfanotrofio.

Questa è la storia di Emanuele che si intreccia con quella di Franco, una grande amicizia nata in un periodo storico difficile, delicato, nero che ha permesso loro di sopravvivere alla lontananza dagli affetti più cari. Due ragazzini esuberanti, un vulcano di idee pronto ad esplodere.

Un’amicizia che, ad un certo punto, le bombe della guerra sempre più vicina separa solo fisicamente: Emanuele nei luoghi protetti di un orfanotrofio itinerante senza più regole ferree, Franco nella realtà più cruda, più sporca, più adulta. Le lettere che il primo riceve dall’amico hanno un sapore dolce amaro, quel sapore che profuma di ricordi, paura e ignoto.

Le braccia della signorina direttrice avvolgono come un mantello, via via sempre più morbido, i suoi cuccioli che man mano si disperdono.

Queste pagine, brevi ma intense, sono ispirate alla vita di Emanuele Pacifici, superstite dell’olocausto, e Franco Cesana, il più giovane partigiano d’Italia.

Pagine ricche di amore per non dimenticare che anche loro sono stati bambini prima di tutto, esattamente come i nostri, ed è giusto tramandarne il vissuto. 

Pagine per evitare che la storia si ripeta, per credere ancora nella bellezza, nell’amicizia, nelle piccole cose.

La lettura che vorrei tenere sul comodino perché fa bene anche a me che bambina non lo sono più.

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Raffaella Romagnolo


Nata a Casale Monferrato nel 1971, vive sulle colline tra Piemonte e Liguria, dove insegna materie letterarie in un liceo e collabora con il quotidiano Il secolo XIX. Ha pubblicato diversi romanzi. Tra i più recenti “La figlia sbagliata” (2015, candidato al Premio Strega), “Destino” (2018), “Di luce propria” (2021, vincitore del Premio Pisa). Con “Il cedro del Libano” (2023) ha vinto la prima edizione del Premio Campiello Natura e con “Aggiustare l’universo” (2023) è stata finalista al Premio Strega 2024. Il romanzo “Respira con me” (Pelledoca, 2019) è stato finalista al Premio Strega Ragazzi e Ragazze 2020. 

A cura di Patrizia Argenziano

Instagram/patrizia.arge