A tu per tu con l’autore
Scrivere di musica su un blog è un po’ differente che scrivere di omicidi e indagini. Certo la storia può avere ritmi che si associano a quelli musicali, ma a lei com’è venuta questa vena da scrittrice di gialli che possiamo paragonare ad una Jessica Fletcher?
Di base c’è sicuramente una gran passione per la scrittura che coltivo da sempre. Ho iniziato da adolescente con rime goliardiche sui professori e i compagni di scuola, ho continuato con poesie tristissime per amori non corrisposti e sono poi approdata ai testi per canzoni e ai racconti. Quando ho deciso di scrivere un romanzo ne ho scritto uno di getto, abbastanza autobiografico, a cui tengo molto ma che sta ancora nel cassetto in attesa di editore. Finito quello, mi era rimasta ancora voglia di scrivere e ho fatto una scommessa con mio marito, lettore accanito di gialli, un genere che io invece ho sempre frequentato poco. E così è nato il Commissario Adalgisa Calligaris che, inaspettatamente, mi ha portato davvero tanta fortuna.
Adalgisa Calligaris è un commissario diverso dai soliti, è una donna che non ha come priorità l’apparire e quindi non pensa a vestire alla moda, ad indossare tacchi vertiginosi o a truccarsi. La Calligaris è una donna che rimane con i piedi per terra, che ha i suoi problemi, che reagisce in modo brusco, ma che entra nel cuore del lettore proprio perché è umana, come ha avuto l’idea che ha poi creato questo personaggio?
Guardandomi nello specchio. Adalgisa mi somiglia parecchio nel carattere, ma sicuramente è molto più in gamba e coraggiosa di me. Credo che il personaggio piaccia perché è molto vicino alle persone comuni e al loro modo di vivere, con tutte le insicurezze, i complessi, le gioie e i drammi che una vita “normale” comporta.
Tamara “Paris” Picchio risulta una blogger/influencer che riesce a dare, nolente o volente, una mano nelle indagini del commissario. Anche se si fa notare scegliendo vestiti estrosi, cercando l’attenzione dei più, rimane una ragazza simpatica e intelligente. Come ha forgiato questo personaggio? Cosa vuole esprimere questo personaggio per lei?
Il personaggio di Paris compare nel terzo episodio della saga di Adalgisa e il suo è sicuramente un ingresso dirompente. L’idea nasce assolutamente per caso. Una mattina ho visto passare per strada una ragazza sui venti/venticinque vestita in maniera vistosa con strass e trasparenze varie e una pettinatura a schiaffo biondo platino. Ho deciso che volevo un personaggio così nei miei gialli, e mi sono inventata Tamara Picchio, detta Paris per via del padre albergatore e del look stravagante.
Ne Lo strano caso del maestro di violino, rispetto agli altri gialli con protagonista l’ironica e iconica Calligaris, ha aggiunto temi importanti come quello della depressione, dei disturbi alimentari derivanti dalla prima patologia e del coronavirus. Di solito i gialli sono discriminati e definiti libri semplici da molti, ma lei oltre ad intrattenere il lettore in modo serio ed esilarante al tempo stesso, grazie ai vari personaggi, riesce ad inserire argomenti importanti. Cosa pensa di quelli che non considerano i gialli, e i romanzi in generale, come un mezzo per affrontare temi di un certo livello?
Mi piace raccontare cose che conosco. In gioventù ho avuto purtroppo a che fare in prima persona con disturbi alimentari e quindi mi viene naturale parlarne. Per quanto riguarda il coronavirus ormai fa parte del nostro quotidiano e non mi pareva il caso di ignorarlo, anche se nel libro racconto soltanto la fase immediatamente precedente lo scoppio della pandemia. Non credo che ci siano generi in cui si possa affrontare temi seri e altri invece dove non si possa. Credo dipenda esclusivamente dalla sensibilità e dal vissuto di chi scrive.
Di solito gli scrittori si affezionano a uno o più personaggi dei loro libri. Lei ha un suo personaggio preferito? Qual è il suo e perché?
A dire la verità li amo tutti, anche perché ho messo un po’ di me stessa in ciascuno di loro. Sopra tutti però preferisco Adalgisa e suo marito Gualtiero Fontanella, l’ispettore Corvo e Paris Picchio. Adalgisa incarna la mia parte più sofferta, ma anche il risultato del lavoro fatto su me stessa per uscire da momenti difficili e acquistare fiducia nella vita. Gualtiero è la purezza dell’amore, la complicità che si trova solo con un’anima affine alla propria. Corvo invece è il mio lato Peter Pan che non vorrebbe mai diventare adulto, mentre Paris Picchio rappresenta il mio aspetto più istintivo, folle e creativo.
Domanda di routine per il sito Thrillernord. Ha mai letto thriller nordici? Se li ha letti, ha un autore preferito?
Anche se scrivo gialli, non ne sono una assidua lettrice. Ho però diversi thriller di autori nordici che mi sono riproposta di leggere al più presto. Tra loro Camilla Lackberg e Jussi Adler-Olsen.
Alessandra Carnevali
A cura di Marianna Di Felice
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