A tu per tu con l’autore
Come è stato scrivere un racconto partendo dal film, quindi lavorando dallo schermo al testo anziché il contrario?
E’ stato divertente. Riprendere personaggi di un film e approfondirli, sfruttare gli spazi che la narrazione letteraria ti concede e reinterpretarli… Stefano si è accorto di qualche cambiamento e quando gli ho spiegato come vedevo i caratteri da lui creati ne era entusiasta, come se i protagonisti si fossero animati di vita propria e avessero deciso di “fare di più”. Molti considerano le novelization narrativa “di serie B” ma io da ragazzo ne ho lette alcune che ricordo con grande piacere, in certe cose addirittura arricchivano il plot originario.
La paura trema contro. Un titolo che conquista e solleva curiosità. Secondo te contro cosa trema la paura?
Ah, boh… titolo criptico e chiaramente auto-ironico, frutto della mente machiavellica di Oggiano. Forse contro se stessa? La paura è un sentimento potente ma va a braccetto con la farsa, lo diceva il critico Tullio Kezich e mi trova d’accordo. Capolavori cinematografici come L’Abominevole dottor Phibes e Un lupo mannaro americano a Londra mettevano strizza ma la risata liberatoria era sempre dietro l’angolo.
Sei un docente ed uno scrittore. Come incastri questi due aspetti di te stesso?
Eh, almeno tentare di insegnare ai miei allievi a scrivere non suona eccessivamente presuntuoso. Poi loro sanno che scrivo e seguono i miei progressi con divertita curiosità, vuoi mettere?
Stai lavorando ad un nuovo progetto letterario? Ti piacerebbe scrivere ancora di noir/fantascienza o vorresti spaziare genere letterario?
Ho in ballo altre cose. Un racconto che ho consegnato pochi giorni fa per un’antologia che deve ancora vedere la luce, un horror. Poi altre cose che non dico, per scaramanzia e perché mi hanno raccomandato riserbo… il genere a me più congeniale è l’orrore, la mia visione prediletta della fantascienza alla fine oscilla sempre verso la Minaccia… e verso l’ironia, mai prendersi troppo sul serio.
Sei il curatore della sezione letteraria del TOHorror Film Fest, evento dedicato al cinema ed alla cultura fantascientifica. Come è nata questa passione?
E’ nata per caso, un’amica che collaborava al festival e conosceva i miei gusti pensava sarei stato perfetto per l’incarico e mi ha invitato a unirmi alla ciurma. E’ un gioco, finché mi diverto continuerò a invitare scrittori del fantastico nostrano e a intervistarli… e poi ormai con Max Supporta (direttore artistico del festival) e i ragazzi c’è un legame d’amicizia che rende ancora più piacevole lavorare insieme. Bisogna pur avere un hobby!
Corrado Artale
Barbara Aversa Pacifico
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