A tu per tu con l’autore
E ’nata dal luogo in cui è ambientato il delitto. Un montacarichi, in un’antica villa signorile alle pendici dell’Etna che avevo appena visitato, nel quale ho pensato di poter infilare un immaginario cadavere. Un immaginario cadavere evoca un immaginario omicidio, di conseguenza un investigatore, e nel mio caso non poteva che essere un’investigatrice. Così è nato il vicequestore Giovanna Guarrasi, detta Vanina.
Il passato deve influenzare il presente, guai se non fosse così. Tutto ciò che è stato costituisce un bagaglio di esperienza irrinunciabile, se non si vuole rischiare di ricadere negli stessi errori, e se si vuole fare tesoro delle conquiste raggiunte. Questo vale nella vita privata come in quella pubblica.
L’unico collegamento che trovo nel mio lavoro di scrittrice è l’ambientazione siciliana (eccetto che nel mio primo libro) e la rievocazione di epoche passate, che è presente anche in Sabbia nera pur essendo ambientato ai giorni nostri.
I diritti cinematografici e televisivi di Sabbia Nera sono stati opzionati. Per il momento però si tratta solo di un progetto, che spero riesca davvero a concretizzarsi.
Non saprei! Non ascolto mai musica mentre scrivo, perché mi deconcentra. Però in base ai gusti di Vanina Guarrasi direi Vasco Rossi, con qualche digressione su Fabrizio De Andrè.
L’ambientazione per me è fondamentale. La Sicilia va anche oltre, perché, che l’autore lo voglia o no, diventa subito un vero e proprio protagonista del libro. Un elemento imprescindibile. Ci sono situazioni, dialoghi, perfino ragionamenti dei personaggi che non avrebbero senso se non fossero calati nella realtà siciliana. Nel bene e nel male.
Sicuramente la grande passione per il cinema italiano d’altri tempi e il fatto di lavorare meglio di notte.
Sto scrivendo già il secondo romanzo con protagonista Vanina Guarrasi. L’idea è quella di una serie.
Cristina Cassar Scalia
Francesca Marchese
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