Intervista a Massimo Aureli




A tu per tu con l’autore


 

Ciao Massimo, ti ringrazio anche a nome di ThrillerNord per aver accettato di rispondere a qualche domanda relativa al tuo thriller storico “Il mistero Borromini”.

Ciao a tutti, e grazie a te e a ThrillerNord per questa intervista.

Nel tuo libro “Il mistero Borromini” fai agire i due più grandi artisti della Roma barocca, Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini. Cosa ti ha spinto a incentrare un giallo storico sulle loro figure?

L’amore per le opere di Bernini. La mia idea era quella di esaltare non solo le opere dell’artista ma anche la sua vita. E quando si studia Bernini, non si può non incontrare Borromini che, come è risaputo, è una figura da lui imprescindibile. Le loro vite hanno viaggiato parallele, spesso si sono intrecciate, alcune volte perfino annodate, e per questo non mi sono sentito di divederli proprio nel mio romanzo.

Di solito quando si parla di genio maledetto, si pensa a Caravaggio ma Bernini non era meno scellerato. Nel tuo romanzo lo fai conoscere com’era veramente, violento e collerico. Come mai di solito non si mette in evidenza questo lato del grande artista?

I grandi geni si sono spesso fatti ricordare per le loro stravaganze e manie, e Bernini non è stato da meno. Quando ho fatto le ricerche storiche per creare il mio romanzo, ho scoperto un Bernini diverso da quello che mi aspettavo. Però, è doverosa una precisazione che spiega il perché è poco conosciuto, o per niente, il suo lato violento. Il nostro artista evidenziò il suo carattere bellicoso soprattutto nella sua giovinezza e visto che, a differenza di Caravaggio, visse a lungo e mise completamente la testa a posto nell’età matura, riuscì a farsi ricordare più come uomo pio e devoto che come scellerato.

Quali sono state le difficoltà, se ci sono state, nell’inserire una trama gialla in uno scenario storico tanto vivido quanto movimentato come quello della Roma del Seicento?

Le difficoltà sono state quelle di trovare una storia accattivante ma che, al tempo stesso, potesse combaciare con i diversi avvenimenti che hanno segnato l’intero corso della vita dei miei personaggi.

Bernini e Borromini lavorarono assieme ma poi il sodalizio si ruppe per motivi economici, visto che Bernini era piuttosto tirchio, malgrado guadagnasse tantissimo. Per questo motivo furono nemici tanto acerrimi?

Chi mai potrà sapere cosa accadde davvero! È pur vero che i soldi sono la principale causa dietro la maggior parte delle guerre. Comunque, quale fosse stato il vero motivo, la loro rivalità diede vita a una lunga lotta combattuta a colpi di martello e scalpello che ha dato forma e vita a un barocco romano meraviglioso.

Bernard de Rochefort, il frate protagonista de “Il mistero Borromini”, tornerà ad indagare nei misteri della Città eterna?

Spero di sì! Sto lavorando proprio a questo, un sequel ambientato sempre a Roma. Comunque, se andrò in accordo con la Newton Compton, vorrei prima fare uscire il prequel, che è quasi terminato. Ho pensato che fosse necessario spiegare la nascita del monaco Bernard de Rochefort e cosa lo ha portato a essere quello che è. Inoltre nel prequel, dove comunque Bernard indagherà su alcune morti misteriose, verrà spiegata l’origine dell’incubo ricorrente che si incontra ne Il mistero Borromini.

La morte di Borromini è sempre stata molto discussa. Secondo te cosa può essere successo realmente?

Io credo che sia stato ucciso. La teoria però che sviluppo ne Il mistero Borromini è chiaramente molto romanzata. Sono convinto che dietro la sua morte siano accadute troppe cose strane. Molta gente ha beneficiato della sua morte, e ho delle perplessità riguardo al testamento che fu prima scritto e archiviato, poi ripreso e bruciato, infine riscritto in punto di morte. Inoltre, se guardiamo gli atti, vengono fuori altre cose inspiegabili, come ad esempio quella che, dopo essersi trafitto il ventre con una lunga spada, Borromini continuò a vivere e a conversare con gli astanti per le successive 24 ore. Il mio timore è che anche molti degli atti ufficiali siano stati manomessi… però, per questo motivo è bella la Storia, no?

Tra le tante realizzazioni di Francesco Borromini, qual è la più degna di nota?

Domanda da un milione di euro! Non ne posso scegliere due? Allora, la prospettiva di Palazzo Spada è meravigliosa! Riuscire a far percepire una profondità di oltre 30 metri in poco meno di 9 è un lavoro architettonico degno della maestria di Borromini. Comunque esiste un’altra sua opera che ha catturato la mia attenzione, ma il perché lo spiego nel romanzo.

Quali saggi consiglieresti a chi volesse saperne di più su questi due grandissimi personaggi dell’arte italiana?

“Bernini” di Tomaso Montanari, e “Francesco Borromini. La vita e le opere”. Ediz. illustrata di Paolo Portoghesi.

Quali sono i gialli storici che preferisci, in generale, e, in particolare, quali tra quelli ambientati nel Seicento?

Adoro i romanzi di Umberto Eco, Il nome della rosa su tutti, e i romanzi di Sir Arthur Conan Doyle anche se la maggior parte non sono ambientati nel Seicento.

Massimo Aureli

A cura di Salvatore Argiolas

 

Acquista su Amazon.it: