A tu per tu con l’autore
Come è nata la storia dei Fontamara e quanto lavoro ha richiesto la stesura di un romanzo così articolato?
La storia dei Fontamara è nata per caso, intorno al tavolino di un caffè mentre chiacchieravo con la mia agente. Vorrei poter raccontare una storia più suggestiva, magari romanzarla un po’, ma è proprio così che sono andate le cose e a me piace essere totalmente sincera con i miei lettori. La mia agente ed io parlavamo di storie, progetti futuri, e lei mi ha suggerito di scrivere una storia di ampio respiro, dato che amo “prendermi tutto il mio spazio” quando scrivo, e così ho pensato ai Fontamara, per la cui stesura ho impiegato circa nove mesi. Ammetto che scrivere questo primo volume è stato un lavoro molto intenso, che mi ha letteralmente prosciugata, ma direi che ne è valsa la pena.
Sei affezionata ad un personaggio in particolare?
In realtà considero tutti, o quasi, i personaggi di questa storia come miei amici. Sono legata a ognuno di loro, anche a quelli che riscuotono meno successo fra i lettori, perché anche il personaggio più cupo si porta un po’ di luce dentro.
Ti rivedi in una delle donne Fontamara?
Più che rivedermi in una di loro le ammiro tutte, ognuna per una ragione diversa: amo la forza di Eva, l’istintività di Diana, la maturità di Myriam e la dolcezza di Clio e Viola. Come potrei scegliere?
Ci sono tanti giovani in questa storia. Giovani che hanno molto da dire, tanta strada da percorrere… hai già in mente una struttura per il prosieguo della storia?
Sì, e nel secondo volume della saga ovviamente i ragazzi rivestiranno un ruolo ancora più importante all’interno della storia.
Se dovessi pensare ad una trasposizione cinematografica per la tua storia a quale personaggio affideresti i ruoli principali (di Eva, Ottavia, Giacomo, Diana…)?
Se i Fontamara dovessero mai approdare sullo schermo per me sarebbe la realizzazione del mio secondo sogno più grande dopo la scrittura, ma ad oggi fatico a identificare con un volto preciso tutti i personaggi della storia. Posso dire di essermi ispirata a Natalie Portman per raccontare Diana, e a Jessica Chastain per Eva, ma se dovessi pensare a delle attrici italiane che amo molto e che potrebbero interpretare alcuni personaggi della saga mi vengono in mente Anna Foglietta e Giovanna Mezzogiorno.
Per finire una domanda più personale: che tipo di lettrice sei? E che tipo di scrittrice? Metodica o impulsiva?
Sono una lettrice onnivora: mi piace leggere tutto, dal thriller ai romanzi storici, gialli e classici, e cerco di fondere le caratteristiche proprie di ogni genere letterario con la mia “voce” per creare quello che è il mio stile. Ritengo, infatti, che lo scrittore debba essere una sorta di spugna: assorbire tutto quello che entra in contatto con lui, storie, romanzi, suggestioni, rielaborarli e riportarli sul foglio bianco donando loro una nuova vita. Sono quindi una scrittrice curiosa, ma anche molto disciplinata: la scrittura, per chi la ama davvero, è un lavoro che richiede tempo, costanza e impegno. Perciò, per rispondere alla domanda, direi che sono più metodica che istintiva, o meglio sono entrambe le cose a seconda del momento: sono istintiva quando creo la storia, ma molto metodica durante la stesura.
Grazie infinite per l’ospitalità e un saluto a tutti i lettori di Thriller Nord!
Valentina Cebeni
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