COSÌ BENE
Autore: Roberta Recchia
Editore: Rizzoli
Genere: Narrativa
Pagine: 352
Anno edizione: 2025

Sinossi. Luca non ha neanche quattordici anni, ma ha una sensibilità silenziosa che lo rende diverso dai coetanei. Con i genitori e il fratello maggiore abita in una località di mare, dove tutto sembra immutabile: un posto sicuro che con la bella stagione si popola anno dopo anno. Un’estate una ragazza piena di vita diventa il suo primo sogno d’amore. Quando però lei scompare, e i carabinieri bussano alla loro porta, l’esistenza di Luca e dei suoi viene segnata per sempre. Per sottrarre lui, con la sua innocenza di bambino, all’ombra che si propaga inesorabile sulla famiglia, la madre gli riempie in fretta una valigia e lo mette su un treno con un biglietto di sola andata: al Nord lo aspettano lo zio Umberto, professore al liceo, e la zia Mara con le cugine. In un mondo diverso, lontanissimo da quello della sua infanzia, Luca prova a ricostruirsi, cresce e mette nuove radici, cercando di restituire un senso a parole come fiducia e appartenenza. A sostenerlo ci sono lo zio Umberto, che per lui dà tutto se stesso, e Flavia, una ragazzina determinata a fargli ritrovare la speranza nel futuro. Con la sua penna delicata e profonda, Roberta Recchia mette in scena relazioni intense, dialoghi vibranti, e una storia che ci tiene stretti fino all’ultima pagina. Un romanzo carico di grazia sulla possibilità di rinascere e di saper perdonare, con un protagonista che ci conquista e ci commuove da subito: perché la sua voce ci arriva con tutta la pienezza dei silenzi e delle verità sussurrate.
Recensione
di
Fiorella Carta
Si ritorna sempre dove il cuore ha ricordi.
Torre Domizia è cara ai lettori di Roberta Recchia perché da qui si dipanano dolore e speranza.
E qui, le parole del nuovo romanzo, ritornano e ripartono.
Da qui due strade parallele, come nella poesia di Frost. Partono entrambe da un dolore, lo capovolgono, lo destrutturano, lo affibbiano a cuori diversi, cambiano, tagliano ponti.
Quando succede una tragedia, due sono gli attori, ma il cast dietro le quinte che aspetta e assiste non è scevro dal dolore.
Della famiglia della vittima non si osa immaginare lo schianto.
E dall’altra parte?Cosa succede ai familiari di un carnefice, di un assassino, che ne sarà di genitori che sgretolano, fratelli da proteggere dalla gogna, dal dito puntato che generalizza e giudica?
Roberta Recchia ha la capacità di sfondare il muro della sensibilità, ampliare in un abbraccio tutte le sfumature di perdita e speranza e il lettore si ritrova, per assonanza e comprensione, che sia esso genitore o figlio.
Serve solo una cosa per scrivere nella semplicità una storia che attraversa e incastra il cuore: una comprensione profonda dell’essere umano e dei sentimenti, senza giudizio, senza demonizzare, con la consapevolezza di non essere mai dei giudici.
I due romanzi sono collegati, ma si possono leggere senza un ordine preciso che tanto, l’emozione, non va riposta per forza in ordine cronologico.
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Roberta Recchia
(Roma, 1972) è laureata in Lingue e Letterature Europee e Americane e in Relations Interculturelles et Cooperation Internationale. Ha lavorato per molti anni in azienda per poi intraprendere la strada dell’insegnamento, ma si è sempre dedicata alla scrittura: Tutta la vita che resta,il suo primo romanzo, è in corso di pubblicazione in quattordici Paesi tra cui Regno Unito, Francia e Spagna, Io che ti ho voluto così bene è il suo secondo romanzo.