Recensione di Francesca Marchesani
Autore: Erin Stewart
Traduzione: Silvia Cavenaghi
Editore: Garzanti
Genere: Letteratura per ragazzi 11+
Pagine: 328
Data di pubblicazione: Febbraio 2020
Sinossi. Ava era mille cose. Era una ragazza che adorava cantare. Era una ragazza con tanti amici. Ora è solo la ragazza con le cicatrici. È passato un anno dall’incendio in cui ha perso i genitori. Un anno in cui Ava ha tagliato i ponti con il mondo perché le fa troppa paura. Ora è costretta a tornare a scuola. Una scuola nuova dove non conosce nessuno. Una scuola che – ne è sicura – sarà piena di ragazzi che non faranno altro che osservare il suo viso per poi allontanarsi spaventati. Chi vorrebbe mai fare amicizia con lei? Quali nuovi modi di prenderla in giro si inventeranno i suoi compagni? Non appena si avventura in quei corridoi i suoi incubi si avverano: non incrocia nessuno sguardo e, al suo passaggio, sente solo sussurri. Fino a quando i suoi occhi non incontrano quelli di Asad e Piper, gli unici ad avere il coraggio di andare oltre il suo aspetto. Di vedere la vera Ava dietro le cicatrici. Perché anche loro si sentono soli e incompresi. La loro amicizia la aiuterà a ricominciare. Le farà capire che nessuno è diverso, ma ognuno è unico così come è.
Recensione
Mi sono avvicinata a questo libro perché la letteratura per ragazzi non sempre è solo roba da bambini. Anzi, a differenza della narrativa classica, nasconde dietro una miriade di insegnamenti e di piccolezze che a volte, crescendo, ci rendiamo conto di dimenticare.
Ava è un’adolescente che odia il suo corpo da quando è rimasto profondamente deturpato in un incendio.
Il sessanta per cento della sua superficie è stata vittima di ustioni di terzo grado ma lei, Ava quella che abita dentro di lei, è sopravvissuta. I suoi zii, che ora sono i suoi tutori legali la obbligheranno a tornare a scuola, il classico liceo pieno di adolescenti che, come lei, odiano se stessi, sono insicuri e tormentati e spesso se la prendono con gli altri.
Non ci saranno fiamme, ma per la nostra protagonista questo sarà comunque un inferno.
Ma l’inferno, come ci insegna Dante, è impossibile attraversarlo da soli. Ava sarà costretta a farsi nuovi amici e riusciranno a mettere su un piccolo gruppo che fra discussioni, litigi, risate e situazioni scomode la farà sentire di nuovo parte di qualcosa.
È un romanzo che ho divorato in poche ore. Uno stile che prende e cattura. Sa essere spensierato e frivolo come i pensieri di una sedicenne, ma anche crudo e crudele. Si entra in sintonia con la protagonista e si diventa parte della loro combriccola di studenti (mica tanto) modello.
Ava compie un percorso e noi con lei. E chissà se alla fine di queste pagine non abbiamo imparato ad essere anche noi un po’ più gentili, empatici, a smetterla di giudicare gli altri in generale ma prima di tutto per la consistenza, il colore o le squame sulla pelle. Sembrerebbe un romanzo per bambini, ma ci sono molti concetti che a volte bisogna ricordare anche agli adulti fatti e finiti.
Erin Stewart
Cresciuta nei boschi della Virginia, circondata da lucciole. Dopo una laurea in giornalismo alla Northwestern University è diventata scrittrice e editor freelance. Il suo romanzo d’esordio è Io sono Ava (Garzanti, 2020).
Acquista su Amazon.it: