Io sono l’Indiano




La prima indagine

dell’ispettore Massimo Valeri


Autore: Antonio Fusco

Editore: Rizzoli

Genere: Noir – Poliziesco

Pagine: 216

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. Capelli lunghi legati con un codino, impulsivo, insofferente alle gerarchie e alle ingiustizie, l’ispettore Massimo Valeri è conosciuto da tutti come l’Indiano. Abita in una barca ormeggiata nel Porto turistico di Roma e le sue uniche compagne di vita sono una moto Guzzi California EV e Lorena, gatta dal portamento aristocratico che si presenta ogni giorno per reclamare cibo. Nel suo passato c’è Giulia, la sola donna che abbia mai amato davvero. Nel suo presente, un intricato caso da risolvere. Da una settimana una ragazza eritrea staziona davanti al commissariato del XVII distretto e chiede giustizia per la scomparsa del suo compagno Jemal, uno dei tanti fantasmi sbarcati in Italia. I giornalisti sono attirati dalla protesta e la polizia non ha risposte: per il sostituto commissario Bruno Tognozzi, detto il Cane, la faccenda è spinosa e l’Indiano, da poco entrato nella squadra ma già in rotta con il superiore, è la persona giusta su cui scaricare il problema. In una Roma sferzata dalla pioggia che si prepara alla piena del Tevere, tra disperati, potenti e faccendieri di ogni sorta, l’ispettore Valeri si troverà implicato in un’indagine ben più delicata del previsto. Da quella scomparsa infatti parte un filo sottile e invisibile che lega i destini e gli interessi di individui insospettabili.

Trama. L’indagine è quella accennata in sinossi, una giovane eritrea staziona da giorni davanti al commissariato del XVII distretto di Roma e, più per togliersi l’impiccio che per effettivo interesse il sostituto commissario Bruno Tognozzi incarica l’ispettore Massimo Valeri detto l’”Indiano” di occuparsi della vicenda. Zula, la giovane eritrea vuole che vengano svolte indagini sulla scomparsa del suo promesso sposo Jemal sparito da alcuni giorni. La scomparsa si risolve con rapidità svizzera perché lo stesso giorno arriva la segnalazione di un incidente stradale mortale che ha visto coinvolto uno straniero. Lo straniero è proprio Jamal che, dai primi accertamenti risulta essere stato investito volontariamente e abbandonato sotto un cavalcavia. Le indagini svolte sono velocissime, tutti i tasselli si compongono con rapidità disarmante e in tre giorni l’ispettore Massimo Valeri arriverà alla soluzione dell’omicidio stradale che, si scoprirà, non essere stato un omicidio stradale.

Recensione di Bruno Balloni

Sicuramente, dopo questo romanzo leggerò qualcos’altro di Antonio Fusco che non conoscevo se non di fama e che la sua appartenenza alle forze di polizia aveva agito su di me come il richiamo di una sirena.

Leggerò altro perché questo lavoro mi ha profondamente deluso e sono certo che si tratti solo di un’opera non riuscita alla perfezione. Ho avuto l’impressione di leggere un lavoro preconfezionato in maniera da andare incontro agli interessi di una massa eterogenea di lettori poco interessati al genere poliziesco noir ma molto alle vicende che, di volta in volta, i media ci propinano con insistenza. In questo romanzo ad eccezione del Covid 19 c’è tutto.

La corruzione del politico arrivista in combutta con la malavita per la gestione dell’accoglienza, il problema del razzismo nei confronti degli stranieri, il dramma degli emigranti raccontato attraverso una narrazione fin troppo abusata, l’omosessualità, il protagonismo della magistratura e, per non farci mancare niente una breve allusione al problema dei preti pedofili, spero di non essermi dimenticato nulla. Il tutto serve a dare corpo al romanzo la cui trama investigativa è trattata con superficialità e faciloneria, poteva essere una bella idea se l’autore le avesse dedicato almeno il doppio delle pagine inserendo che ne so, un qualche intoppo ogni tanto, invece no e, a mio inutile parere, l’interesse dell’appassionato di genere scema nel momento in cui tutte e ribadisco tutte le intuizioni, pensieri, immaginazioni dell’ispettore si rivelano corrette.

Gli stessi personaggi sembrano costruiti ad hoc per piacere “alla gente che piace”, il protagonista è un bello da copertina, ovviamente appartenente ad una minoranza, con l’hobby dei combattimenti clandestini che altrettanto ovviamente è allergico alla disciplina, il suo collega è un omosessuale che, per evidente punizione da parte della gerarchia, fu confinato a lungo allo schedario nonostante le sue indubbie qualità, il sostituto commissario è un cinico da odiare a scatola chiusa sebbene tormentato da oscure vicende personali, il politico e il malavitoso… beh basta guardare Suburra.

In conclusione, consiglio questa lettura? Sicuramente sì a chi vuole distrarsi sotto l’ombrellone, per gli appassionati e cultori del noir poliziesco invece consiglio di assumerlo leggendo prima le avvertenze.

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Antonio Fusco


Antonio Fusco è nato a Napoli nel 1964, vive a Pistoia dove è funzionario della Polizia di Stato.Laureato in Giurisprudenza e Scienze delle pubbliche amministrazioni, si occupa dal 2000 di casi di polizia giudiziaria in Toscana ed è criminologo forense. Ha esordito nella narrativa nel 2014 con il romanzo noir “Ogni giorno ha il suo male”introducendo il personaggio del commissario Tommaso Casabona protagonista al 2020 di sei indagini.