Sinossi. L’investigatore Jeppe Kørner, in congedo e con il cuore spezzato dopo una storia d’amore finita male, si è rifugiato sull’isola di Bornholm, nel mar Baltico, dove ha intenzione di trascorrere l’inverno. Non lontano da lui ha preso casa anche l’ex docente di letteratura (ora scrittrice) Esther de Laurenti che, al lavoro sulla biografia di un’antropologa dal passato misterioso, cerca di fare i conti con uno schiacciante senso di vuoto seguito alla scomparsa di una persona a cui ha voluto bene. Non passerà molto tempo prima che entrambi vengano strappati alla solitudine per essere trascinati in un caso che cambierà la loro vita. In un parco pubblico di Copenaghen, infatti, viene ritrovata la metà del cadavere di un uomo, tagliato in due per il lungo e ficcato in una valigia. Il caso è affidato ad Anette Werner, spalla di Kørner alla sezione Omicidi della capitale danese, e tra tutti i luoghi possibili l’unica pista individuata porta proprio a Bornholm. Di nuovo una squadra, i due poliziotti e la loro anziana amica si ritrovano involontariamente al centro di una tortuosa inchiesta che li costringerà a riesumare antichi conflitti e ad indagare insieme i segreti custoditi dalla piccola isola. Con un clamoroso colpo di scena, Katrine Engberg chiude la sua prima serie. Protagonista dei quattro episodi è una Copenaghen molto nera e tutta da scoprire, popolata di personaggi indimenticabili e inquietanti storie poliziesche, che racchiudono anche momenti di grande umorismo, calore e umanità.
ISOLA
Katrine Engberg
Marsilio 2024
Claudia Valeria Letizia ( Traduttore )
thriller nordico, pag.384
Isola
A cura di Marina Toniolo
Recensione di Marina Toniolo
Con ‘Isola’ si chiude la serie di Anette Werner, investigatrice di Copenaghen.
Mi trovo davanti un romanzo completo, senza fronzoli né sbavature. In un autunno piovoso viene rinvenuto, dentro una vecchia valigia, la metà di un cadavere maschile.
Anette, da sola poiché il marito e la figlia sono una settimana in vacanza, indaga e le piste puntano verso un’isola ad est della Danimarca, nel bel mezzo del Mar Baltico: Bornholm. E’ un luogo prettamente di villeggiatura dove solamente nei mesi estivi i turisti affollano i paesi e le spiagge.
Nell’altro arco dell’anno, Bornholm ridiventa esclusiva proprietà dei residenti e, con la natura selvaggia che la contraddistingue, la vita non ne risulta certo semplificata. Anette ha un aggancio sul posto: la sua spalla Jeppe che si trova lì a svolgere il lavoro di boscaiolo, in aspettativa come investigatore, dopo una profonda crisi d’amore.
C’è anche la sua amica Esther, chiamata sull’isola dalla figlia di una famosa antropologa ora defunta, per scriverne la biografia. Anche la donna ha subito una grave perdita: il suo amico Greger è morto dopo lunga malattia e lei si sente sola, sperduta e senza appigli.
Con una trama accattivante e perfettamente calibrata la Engberg ci racconta dell’isola del suo cuore, della sua natura incontaminata e bellissima. Le scogliere dove si infrangono le onde nere del Baltico e, per contrapposizione, il verde rigoglioso dei prati e dei boschi sono quanto di più intimo si può sperimentare. In un’isola del genere le persone sono sole.
Anche se i vincoli familiari e di amicizia le legano una alle altre in un triplo nodo, gli elementi della natura presenti ti mettono di fronte alle limitazioni e alla piccolezza come essere umano. Infatti, il tema principale è la solitudine nei suoi vari aspetti: chi ha perso un amico e si ritrova a settant’anni da sola, chi invece ha perso la moglie e un po’ anche la vista e diventa amico del vicino di casa. Insieme per unire le forze e trarre conforto uno dall’altro.
Anette, investigatrice sui generis, è sola perché la famiglia è in vacanza. Tutti in un modo o nell’altro sono isole nel mare della vita e quando passa la nave per raccogliere i naufraghi bisogna trarre il meglio da questa seconda opportunità.
‘Isola’ è un giallo molto maturo con una traduzione ad hoc che permette di empatizzare con i personaggi tutti delineati e completi. I dialoghi sono centrati e intelligenti poiché hanno una vena di umorismo che non guasta mai. Come quasi ogni nordico la storia scorre fluida tra il presente, con le indagini del gruppo investigativo, e il passato dell’antropologa analizzato da Esther che ha accesso alle sue lettere private. Ed è ricostruendo la storia di una donna forte ed indipendente che cresce da sola due figli in Bornholm che il bandolo della matassa viene trovato.
Consigliato? Sì, non è un nordico cupo e annichilente, ma ha una tenerezza di fondo, un sentimento che sgorga dalle pagine che conquista il lettore più esigente
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Katrine Engberg
(Copenaghen, 1975) è una scrittrice danese. Ex ballerina e coreografa con un passato in televisione e teatro, si è dedicata alla scrittura di romanzi polizieschi.
Il suo romanzo d’esordio, ‘Il guardiano dei coccodrilli’ (Marsilio, 2020) è il primo episodio di una serie di cui Copenhaghen – la sua città – è protagonista. Segue nel 2021 ‘Ali di vetro’ (Marsilio).
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