Jalna




Recensione di Sara Ammenti


Autore: Mazo de la Roche

Traduzione: Sabina Terziani

Editore: Fazi

Genere: Narrativa

Pagine: 381

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. Jalna è il primo romanzo di una saga familiare amatissima che, a partire dagli anni Venti, conquistò generazioni di lettori, con undici milioni di copie vendute e centinaia di edizioni in tutto il mondo. All’epoca della sua prima uscita, la saga di Jalna, ambientata in Canada, era seconda solo a Via col vento fra i bestseller. Grazie a quest’opera, l’autrice, paragonabile a Thomas Hardy, ottenne fama internazionale e fu la prima donna a vincere il prestigioso Atlantic Monthly Prize. I Whiteoak, numerosa famiglia di origini inglesi, risiedono a Jalna, grande tenuta nell’Ontario che deve il suo nome alla città indiana dove i due capostipiti, il capitano Philip Whiteoak e la moglie Adeline, si sono conosciuti. Molto tempo è trascorso da quel fatidico primo incontro. Oggi – siamo negli anni Venti – l’indomita Adeline, ormai nonna e vedova, tiene le fila di tutta la famiglia mentre aspetta con ansia di festeggiare il suo centesimo compleanno insieme a figli e nipoti: a partire dal piccolo Wakefield, scaltro come pochi, infallibile nell’escogitare trucchi per non studiare e sgraffignare fette di torta, fino al maggiore, Renny, il capofamiglia, grande seduttore che nasconde un animo sensibile. La vita a Jalna scorre tranquilla, fino a quando due nuore appena acquisite arrivano a scombussolarne gli equilibri: la giovanissima Pheasant, figlia illegittima del vicino, il cui ingresso in famiglia è accolto come un oltraggio, e la deliziosa Alayne, americana in carriera che, al contrario, con la sua grazia ammalierà tutti, specialmente gli uomini di casa…Con una prosa leggera ed elegante e un delizioso sguardo ironico, Mazo de la Roche ci racconta la storia di tre generazioni accompagnandoci in un allegro gioco di intrecci incorniciato dalla bellezza e i colori del paesaggio canadese e dalla quiete della natura incontaminata.

Recensione

“La marea possente e oscura della vita fluiva tutto intorno a loro, scorreva sulla stradina di campagna come un fiume in piena, e li trascinava entrambi, due foglie cadute per caso e incapaci di resistere alla corrente. Li inghiottì, erano due stelle riflesse sulla superficie tremante dellacqua.

Non so voi, ma, personalmente, prima di vedere questo romanzo in bella vista sugli scaffali delle nuove uscite in libreria, non avevo la più pallida idea di chi fosse Mazo de la Roche, al punto di credere che fosse qualche autore emergente, magari sudamericano. E invece scopro che si tratta di una donna straordinaria, unicona della letteratura canadese del secolo scorso, una scrittrice popolare al punto da doversi spesso celare dietro figure pubbliche fittizie.

Precorritrice di un vivere libero e moderno, ancora lontano dal suo tempo, Mazo riversa nella sua scrittura tutta la sua forza e il risultato è davvero sorprendente.

Questo primo romanzo di una saga familiare prende il nome dalla grande tenuta nellOntario in cui vive la famiglia Whiteoak, dai suoi capostipiti, il capitano Philip e sua moglie Adeline, fino alle due generazioni successive, le cui vite vengono di colpo scombussolate dallentrata in famiglia di due giovani nuore.

Le donne hanno un ruolo fondamentale nella narrazione, ognuna per un motivo diverso, ma tutte ugualmente decisive nello sbrogliarsi di una trama avvincente. Sono loro, in fondo, a decidere le sorti degli uomini Whiteoak, loro a scuotere le vite e i sentimenti di coloro che le circondano, spesso in modo irreparabile. Personalità forti e passionali, a partire dalla nonna Adeline, fino alle ultime arrivate in famiglia, Alayne e Pheasant.

La prosa è armoniosa e scorrevole, con un tocco di ironia che rende linsieme davvero molto piacevole.

Ciò nonostante, lautrice riesce a toccare temi molto impegnativi e spesso tra le righe si legge un forte desiderio di emancipazione e i prodromi di un femminismo in piena crescita.

Tu non hai idea di cosa significhi essere una donna. Nella mia vita di prima credevo che uomini e donne fossero uguali, ma da quando vivo qui mi sembra che noi donne siamo soltanto schiave. […] Insomma siamo schiave della vita che create, delle passioni che suscitate in noi.

A fare da sfondo i meravigliosi paesaggi canadesi, descritti con colori e tratti così vivi da ricordare la natura forte e incontaminata di Thomas Hardy, che non è solo una cornice ma un vero e proprio protagonista.

Da leggere con il fiato sospeso, in attesa dei prossimi volumi!

A cura di Sara Ammenti

instagram.com/sara.nei.libri

Mazo de la Roche


È stata una delle più importanti e prolifiche scrittrici del ventesimo secolo, un’icona della letteratura canadese. Cresciuta leggendo Lewis Carroll, che ha plasmato la sua immaginazione, divenne famosa a livello internazionale grazie alla pubblicazione di Jalna nel 1927 e fu la prima donna a vincere il prestigioso Atlantic Monthly Prize, che al tempo ammontava a 10.000 dollari. Ma mentre quasi tutti conoscevano i suoi libri, nessuno sapeva nulla della sua vita privata, che rimase sempre avvolta in un fitto mistero. Con l’aumentare della sua popolarità, aumentava anche il suo desiderio di riservatezza, tanto da farle costruire una figura pubblica fittizia. Visse quasi tutta la vita insieme a Caroline Clement, che ufficialmente aveva adottato come sorella, convivenza che allora era chiamata “Boston marriage”. Insieme adottarono due bambini. Una figura tanto misteriosa e controversa da ispirare un film sulla sua vita, The Mystery of Mazo de la Roche.

 

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