Recensione di Sabrina De Bastiani
Autore: Elisabetta Cametti
Editore: Cairo Publishing
Genere: Thriller storico
Anno di pubblicazione: 2018
Sinossi. Il guardiano dei Musei nazionali delle residenze napoleoniche sa che la sua vera identità è stata scoperta. Stannovenendo a prenderlo. Ma non si farà catturare vivo, perché quello è l’epilogo di un piano scritto anni prima. L’eredità di Napoleone è in pericolo, e lui è pronto a trasferirla nelle mani della bambina che ha visto crescere. Katherine Sinclaire, però, è all’oscuro di tutto. Sta presentando il suo ultimo bestseller a Roma, in un auditorium gremito di gente, e non puònemmeno immaginare che nei ricordi delle vacanze all’Isola d’Elba si nascondano le risposte ai più grandi interrogatividella storia. Sullo sfondo, due società segrete che da duecento anni si contendono la supremazia sulla verità. La prima, voluta da Napoleone stesso per proteggere le scoperte archeologiche che hanno costellato le sue imprese. L’altra è unadelle organizzazioni più influenti al mondo. Al centro, il mistero della campagna d’Egitto. Katherine si lasceràcoinvolgere in una cospirazione, i cui risvolti potrebbero mettere in discussione il corso della storia e le convinzioniacquisite sulle civiltà più antiche. E quando penserà di avere decifrato tutti gli enigmi che via via le si sono presentati, sitroverà intrappolata in uno sconvolgente intrigo familiare: l’inizio di un nuovo viaggio che la porterà lontano, in un futuro senza segreti nel passato. Là dove il destino non muore.
Recensione
Che cosa è la Storia se non un gioco su cui tutti si sono messi d’accordo?
Napoleone Bonaparte
E’ poi così lontana dal vero questa affermazione provocatoria e tranciante del piccolo caporale più grande e controverso della Storia?
Leggendo, no, divorando è il verbo giusto, perché la lettura scorre con bramosia e urgenza di scoprire, l’ultimo thriller di Elisabetta Cametti, K – Dove il destino non muore, si è davvero tentati di riconoscerne la piena veridicità.
Perché l’Autrice ordisce una trama mozzafiato, dove i protagonisti, si trovano a fronteggiare un enigma intricatissimo che veicola e traina interessi cubitali, dove la posta in gioco è davvero più che mai vita o morte, non solo dei singoli individui, ma di ideologie, di un sapere millenario che se si perde o finisce nella mani sbagliate, sarà perduto per sempre.
Perché a fronte di tanto, di tutto ciò, i protagonisti devono, appunto, giocare con la Storia, e farlo in squadra, perlomeno apparentemente, per avere la forza del numero quando serve, ma senza potersi permettere la fiducia completa l’uno nell’altro.
Ed è esattamente questo il terreno di gioco, sdrucciolevole e insidioso, sul quale dispone i personaggi Elisabetta Cametti, che meno che mai fa sconti, in particolare alla sua eroina, Katherine Sinclaire
“Pensi di avere alternative? O giochi la partita da cacciatore, o la perdi da preda.“
Ed è esattamente questa la premessa da cui muove K- Dove il destino non muore, e questa la promessa, mantenuta, di un thriller storico davvero notevole per ritmo, caratterizzazione dei personaggi, mordente della trama, originalità del taglio e appeal della tematica storica affrontata.
Perché questa volta Katherine si muove nelle vie dell’Isola d’Elba, sui passi di un enigma che da sempre affascina e che mai ha perso fascino, e che origina nell’Egitto delle Piramidi e si estende trovando fulcro nella discussa e carica di mistero Campagna d’Egitto di Napoleone, per arrivare all’impatto deflagrante che potrebbe avere ai giorni nostri
Soldati, dall’alto di queste piramidi, quaranta secoli vi guardano.
Napoleone Bonaparte
Ma non risente del peso della Storia la talentuosa Cametti, perché maneggia elementi storici fondati con le teorie più accreditate a fornirne spiegazione, dosando eleganza e brio, con la sicurezza di chi ha fatto precise ricerche e il garbo di riuscire a restituirle ai lettori in maniera chiara ed intrigante, senza essere didascalica e risultando così del tutto coinvolgente.
Senza addentrarsi nello specifico dell’intrigo, del quale sarebbe un delitto svelare la più piccola traccia, basti dire che la vicenda si snoda a cavallo non solo di archi temporali, ma proprio del Tempo, inteso come massimo sistema, oggetto e soggetto del compito che portano avanti i prescelti ad esserne i guardiani
“hanno un innato senso della giustizia. E viene data loro l’opportunità di conoscere perché è proprio sulla base di quella conoscenza che faranno delle scelte (…) per proteggere il futuro che è stato scritto (…) tanti puntini sparsi nel tempo e nello spazio ma uniti da un filo invisibile … una rete di aiuti alla storia (…) perché i segreti del futuro sono racchiusi nel passato.”
Su tutti e su tutto emerge, in pienezza e profondità, l’assoluta protagonista della serie, Katherine Sinclaire,
E non a caso, se nell’alfabeto greco l’alpha e l’omega stanno per inizio e fine, la kappa si trova pressochè nel centro, tra principio e termine, tra passato e futuro.
K, che è Katherine. Sapendo che il destino non dà nulla per scontato, capovolgerò la lettera (…) perché non tutto è come appare, tutto può cambiare, tutto può sorprendere. ( da K- Nel mare del tempo).
K, che ha tutte le caratteristiche per essere una super eroina, ma che mirabilmente l’Autrice riesce a rendere del tutto umana, consapevole che esistono limiti, consapevole dei propri, ma pronta e disposta a tentare di superarli.
Consapevole che
“Nulla accade per caso.”
“No, infatti. E’ proprio per questo che sono qui.”
La parte del leone in questa terza avventura della Sinclaire la fanno i legami famigliari, mai così approfonditi e imprescindibili, mai così densi di significato per lei.
In principio sconvolgenti anche, nel “costringerla” a ricordare il suo passato, nelle pieghe più oscure ed irrisolte, per comprendere il presente
Provò a immaginare la forma dei suoi sogni, ma era difficile definire i contorni di un uragano.
Per farsi però elemento di forza e spinta ad andare avanti nello scoprire e nel difendere quanto scoperto, perché la famiglia per Katherine è, al netto di tutto, amore, e se
“Il progetto è il cuore, la realizzazione diventa una conseguenza.”
Frase questa che, a ben pensare, si adatta anche a definire il romanzo, K- Dove il destino non muore, traboccante della passione per la Storia, per la scrittura, per i suoi personaggi, che sgorga dalla penna felice di Elisabetta Cametti, Autrice che, gli obiettivi di ogni grande scrittore
“(…) Sei uno scrittore quando con le tue parole riesci a mostrare una realtà che il lettore non aveva neppure immaginato … e sulla base di quella realtà lo induci a riflettere , fino a portarlo a vedere le cose dalla prospettiva opposta. Sei uno scrittore se il lettore si sente una persona diversa appena inizia il viaggio con te. Se a metà libro avverte il bisogno di approfondire le verità che gli hai suggerito. Se prima di affrontare l’ultimo capitolo ha già deciso che terrà vive le emozioni di cui si è nutrito pagina dopo pagina. Sei uno scrittore se offri visione, conoscenza, cambiamento, e tutti i vocaboli che il dizionario ti propone come loro sinonimi.”
In questo ideale bersaglio che è la narrativa, li centra tutti, con mano ferma e senza sbagliare né un colpo né la mira.
Elisabetta Cametti
Elisabetta Cametti è nata nel 1970 in una piccola località ai piedi del Monte Rosa. Si è laureata in Economia e Commercio all’Università Bocconi e lavora da vent’anni nell’editoria, prima come direttore generale della divisione collezionabili della casa editrice De Agostini e ora a Londra nel gruppo internazionale Eaglemoss. I suoi libri sono stati pubblicati in 12 paesi. Caino è il secondo della serie 29, inaugurata dal successo de Il Regista (Cairo 2015). Nel 2013 ha pubblicato K – I guardiani della storia, il suo thriller di esordio e bestsellerinternazionale. Uscito anche in edicola come allegato a La Gazzetta dello Sport nel novembre 2017. K – Nel mare del tempo, secondo romanzo della serie K, è stato pubblicato nel 2014 ed è considerato uno dei libri più amati del 2014 secondo un sondaggio di Panorama. La stampa l’ha definita “la signora del thriller italiano” e Katherine Sinclaire, protagonista dei suoi primi due thriller, è stata battezzata “il contraltare femminile di Robert Langdon”, l’eroe dei romanzi di Dan Brown. Elisabetta è opinionista in programmi televisivi di attualità e cronaca su Rai 1 e sulle reti Mediaset. E’ responsabile della rubrica Giallo e Nero del settimanale Nuovo (Cairo Editore), dove risponde alle domande sui crimini più misteriosi e inquietanti.
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