COLIN WALSH
Traduttore: Stefano Tummolini
Editore: Fazi
Genere: Giallo
Pagine: 435
Anno edizione: 2025

Sinossi. Che fine ha fatto Kala? A Kinlough, una cittadina irlandese che si affaccia sul mare, è l’estate del 2003. Un gruppo di amici quindicenni sta vivendo il momento più bello della vita: i primi amori, le prime sbronze, l’amicizia viscerale come può esserlo solo a quell’età. È un’estate vissuta come se dovesse durare in eterno. È l’estate che cambierà per sempre le loro vite. Kala Lanann, carismatica leader del gruppo, trasgressiva e spericolata, al culmine di quella stagione scomparirà senza lasciare traccia. Quindici anni dopo, tre dei vecchi amici si ritrovano nella cittadina. Helen, Joe e Mush, un tempo inseparabili, ormai hanno preso strade diverse e si sono lasciati tutto alle spalle. Negli stessi giorni, però, vengono ritrovati dei resti umani nel bosco di Caille, lo stesso bosco dove Kala viveva con sua nonna. È l’inizio di un nuovo incubo. Mentre passato e presente cominciano a sovrapporsi, i tre amici sono costretti a confrontarsi ancora con la tragedia che li lega, cercando di mettere fine a quella storia una volta per tutte. Sullo sfondo di una città soffocata dai suoi stessi segreti, Kala descrive in maniera brillante il costo a volte brutale dell’appartenenza, ma anche il contrasto tra vendetta e perdono, condanna e redenzione. L’esordio di Colin Walsh, un bestseller che ha conquistato il primo posto della classifica in Irlanda, è un thriller letterario che cattura il lettore sin dalla prima pagina. Romanzo emozionante e ricco di tensione, racchiude tutta l’intensità dell’amicizia tra adolescenti e la nostalgia per un’innocenza perduta mentre, con abilità, conduce il lettore verso la soluzione di un grande mistero
Recensione
di
Marco Lambertini
Kala, romanzo d’esordio dell’irlandese Colin Walsh, è un thriller psicologico con una marcata componente noir e una struttura narrativa che va ben oltre le convenzioni di genere.
La storia si svolge essenzialmente nella cittadina fittizia di Kinlough, posta sulla riva occidentale della Repubblica d’Irlanda. Essa non è solo il luogo geografico dove vivono i personaggi ma diventa un personaggio e soprattutto l’emblema di una provincia irlandese immobile e soffocata da un passato che riaffiora ciclicamente.
L’Irlanda in cui si svolge la storia è descritta più nelle persone e nelle loro attività che nei luoghi. Nessun luogo è descritto in maniera solare o positivo, tutti gli ambienti sono pieni di insicurezze e non detti se non proprio di crudeltà.
Ogni tanto quando Walsh racconta gli avvenimenti del 2003 un raggio di sole appare sia nelle descrizioni dei paesaggi che in quelle dei personaggi.
In questa cittadina descritta da Walsh mettendo in primo piano le strade polverose, e il silenzio quasi spettrale delle campagne, si muovono i personaggi di un romanzo corale dove sia i protagonisti principali che quelli secondari sono necessari e fondamentali.
KALA è raccontato in maniera singolare da ogni protagonista, non è una sinfonia ma sono tante voci soliste che comunque rendono la trama ancora più avvincente e ipnotica.
Il libro è raccontato con capitoli dedicati ognuno ai vari ragazzi del gruppo di Kala, alternando nello stesso capitolo gli avvenimenti del 2003 e del 2018.Walsh è perfetto nel modulare la sua scrittura assecondando il carattere di ogni personaggio
Romanzo corale ma con personaggi splendidi e complessi. Helen, Joe e Mush i tre ragazzi del gruppo che si rincontrano nel 2018 a Kinlough, sono le pietre angolari del racconto. Noi insieme a loro viviamo lo sviluppo della trama addentrandoci piano piano in una rete dí eventi che alla fine avranno una spiegazione imprevista ma più che logica.
Sopra tutti comunque emerge Kala, sempre presente nel racconto anche se scomparsa prima e ritrovata morta poi.
«L’ho vista, Helen. Quella notte. Ho visto chi era veramente Kala. Joe non ci era mai riuscito e… a essere sincero, credo che non ci riuscissi nemmeno tu. Avevate delle idee su di lei. Per voi era una specie di icona. Più di una persona, diciamo. Quindi meno di una persona, in realtà. Ma io l’ho vista. In carne e ossa, fino in fondo. Con tutti i suoi sentimenti, tutte le Kala che c’erano in lei, che le affioravano sul viso, cambiando un secondo dopo l’altro. Flussi. Era delicata. Feroce. Adorabile. Spaventata. Era una persona. Era la mia amica. E io non l’ho neanche abbracciata».
Kala e’ il centro che mantiene uniti i ragazzi quindicenni, anche se tra loro covano già quegli attriti che poi deflagreranno dopo la sua scomparsa. Con lei Walsh ci racconta di una Irlanda profonda che anche nel nuovo secolo è in qualche modo schiava di un retaggio antico ed ottuso che però fatica a passare.
L’aspetto thriller resta a lungo quasi sospeso e tra le righe, il romanzo si snoda attraverso i ricordi dei personaggi mescolati con la vita di oggi, poi quasi all’improvviso la trama vira e le ultime 200 pagine sono un continuo crescendo di tensione narrativa e continui colpi di scena, tutti perfetti e al servizio di una trama che, nonostante aspetti crudeli e tragici resta colma di emozione e commozione.
Un racconto che è altresì un dipinto crudo e fulminante di amicizia e diversità, parole che molto spesso vengono distrutte dall’avidità e dall’odio.
Consigliato sia agli amanti del thriller che ai lettori di narrativa tout court.
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Colin Walsh
Scrittore irlandese nato a Galway, i suoi racconti hanno vinto numerosi premi. Nel 2019 è stato nominato Hennessy New Irish Writer of the Year. I suoi scritti sono stati pubblicati su «The Stinging Fly» e «The Irish Times». Kala, il suo romanzo d’esordio, è stato finalista al Waterstones Debut Fiction Prize e tra i migliori libri dell’anno per «NPR», «The Guardian» e «The Independent». Vive in Belgio.