JEAN CRISTOPHE GRANGÉ
Traduttore: Doriana Comerlati
Editore: Garzanti
Genere: Thriller
Pagine: 639
Anno edizione: 2024
Sinossi. Parigi, maggio 1968. Le piazze della città sono invase da ragazzi provenienti da tutti gli angoli della Francia. Chiedono la fine delle guerre levando cori e cartelli contro il governo. È in questo clima burrascoso che il giovane studente Hervé, tanto intelligente quanto poco incline a seguire le regole, rinviene il corpo senza vita dell’amica Suzanne, segnato da strane impronte di morsi. Non solo: il cadavere è stato accuratamente posizionato in modo grottesco, senza un apparente significato. Ancora molto scosso, Hervé contatta l’unica persona che può aiutarlo: Jean-Louis, il suo fratellastro poliziotto. Quando arriva sul luogo del delitto, Jean-Louis osserva con attenzione la scena e riconosce uno schema che ha già riscontrato nel caso di un altro giovane attivista di qualche tempo prima. In entrambi i casi, i cadaveri sono stati disposti come se stessero facendo yoga. E questo non è l’unico segnale che ricollega i delitti all’Oriente, molto in voga tra i giovani che affollano le strade parigine. C’è qualcuno che sta seminando il terrore, confondendosi poi abilmente tra la folla. Ma gli indizi sono troppo pochi per risalire a un colpevole e i due ragazzi brancolano nel buio più assoluto. Fino a quando anche Hervé scompare misteriosamente. Adesso Jean-Louis deve prendere una decisione. Il suo istinto gli dice che la chiave di tutto è l’India, quel mondo esoterico di cui è facile subire il fascino potente. E in qualche caso, letale. Il poliziotto però non ha altra scelta: nulla potrà impedirgli di salvare il fratello. Jean-Christophe Grangé ha immaginato un caso intricatissimo in un’epoca storica affascinante: quella della turbolenta primavera sessantottina francese.
Recensione di Marco Lambertini
Maggio 1968, la Francia sembra stia per esplodere quasi duecento anni dopo una nuova rivoluzione sta sconvolgendo i boulevards di Parigi, studenti, operai ed intellettuali tutti insieme per rivoltare il paese uscito dalla seconda guerra mondiale.
Ogni giorno scontri per le strade, De Gaulle, l’eroe che ha mantenuto la Francia tra i paesi vincitori del conflitto mondiale costretto a lasciare Parigi mentre Pompidou cerca di mantenere il potere concordando con i sindacati la fine delle rivolte.
In quei giorni esplosivi e turbolenti inizia l’ultimo libro di Jean Cristophe Grange’ che come sempre è una vorticosa discesa negli inferi del male e allo stesso tempo una risalita verso la luce.
Herve’ studente universitario e attivista politico trova il corpo dell’amica Suzanne orribilmente martoriato e chiama il fratellastro Jean Luis, poliziotto ex militare nella guerra di Algeria ed ora infiltrato all’interno del movimento studentesco, su luogo del delitto, immediatamente Jean Luis capisce che l’omicidio fa parte di un rituale ed ottiene di occuparsene.
La posizione del corpo e le ferite della ragazza fanno dapprima pensare ad un rituale legato al mondo dei tarocchi, poi con l’aiuto di una altra amica di Herve’ e Suzanne, Nicole ben presto l’indagine vira nel mondo delle sette orientali dello Yoga e del Tantrismo.
Nei giorni di Maggio quello che sta succedendo a Parigi fa si che l’indagine rimanga sotto traccia e quindi Jean Luis segue i collegamenti con l’Oriente insieme ai ragazzi e ben presto i tre si trovano immersi in un misto di terrore ed esoterismo.
Le morti si susseguono e il movente potrebbe essere nascosto nel passato dei due fratelli quando all’improvviso Herve’ scompare.
Da qui prende il via la seconda parte del libro ambientata in India un paese ancora immerso nelle credenze secolari delle religioni e delle sette.
Un paese dove tutto può essere vero anche le storie più irreali e dove il passato di ognuno di loro verrà a galla e porterà i tre protagonisti a scoprire una verità che sembra impossibile ma che invece è reale ed atroce.
“Aveva l’esatta impressione che, al contrario di quanto avviene in certe indagini dove, pazientemente, si giunge a spiegare l’irrazionale con la ragione, qui fosse la follia a guadagnare sempre più terreno”
Ancora una volta Grange’ ci trasporta in un mondo estremo pieno di personaggi che non sono quello che sembrano. Il filo conduttore è, come spesso nei libri dello scrittore francese, il sangue.
Sia quello reale che scorre nelle pagine della rivolta parigina e nelle vittime degli omicidi, sia quello dei legami familiari che porteranno poi alla soluzione dell’ enigma.
Anche l’ambiente è fondamentale nel libro, prima Parigi descritta in maniera perfetta nel momento della rivolta e poi L’India che è essa stessa “rivolta” con tutte le contraddizioni che ne permeano la vita è gli abitanti.
Jean Luis Mersch ultimo “Flic” creato da Grange’ è come sempre un personaggio perfetto, al limite tra il poliziotto e il malvivente, che vive di corsa per non fermarsi a ricordare un passato difficile e pieno di dolore. Insieme a lui Herve’, figura chiave nell’ evolversi della storia è anche insieme a Suzanne essenziale per dare ancora più forza alla scelta di ambientare il libro in un periodo storico come il 1968, periodo che aldilà di ogni valutazione è uno spartiacque tra due epoche e l’inizio del mondo contemporaneo.
Insomma un libro veramente da non perdere che una volta iniziato ti trasporta in maniera vivida tra le pagine e non ti lascia fino alla fine che è a sua volta forse un inizio.
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Jean-Christophe Grangé
è autore di romanzi di grandissimo successo che hanno ampliato i confini del thriller tradizionale. I suoi libri, tradotti in tutto il mondo e venduti in milioni di copie, sono pubblicati in Italia da Garzanti. Spesso sono stati portati sul grande schermo, e” I fiumi di porpora”ha vinto il premio Grinzane Cinema 2007 per il miglior libro da cui è stato tratto un film