Recensione di Fiorella Carta
Autrice: Banana Yoshimoto
Traduttore: Giorgio Amitrano
Genere: Narrativa
Pagine: 151
Editore: Feltrinelli
Anno: 1991
Sinossi. “Non c’è posto al mondo che io ami più della cucina…”.
Così comincia il romanzo di Banana Yoshimoto, “Kitchen”. Le cucine, nuovissime e luccicanti o vecchie e vissute, riempiono i sogni della protagonista Mikage, rimasta sola al mondo dopo la morte della nonna, e rappresentano il calore di una famiglia sempre desiderata. Ma la famiglia si può non solo scegliere, ma anche inventare. Così il padre del giovane amico Yuichi può diventare o rivelarsi madre e Mikage può eleggerli come propria famiglia, in un crescendo tragicomico di ambiguità. Con questo romanzo, e il breve racconto che lo chiude, Banana Yoshimoto si è imposta all’attenzione del pubblico italiano mostrando un’immagine insolita del Giappone , con un linguaggio fresco e originale, quasi una rielaborazione letteraria dello stile dei fumetti manga.
Recensione
È nebuloso il ricordo di quando lessi questo libro la prima volta, circa 29 anni fa. Ricordo tante cucine ma ero fortemente immatura per affrontare temi così profondi, in antitesi e allo stesso tempo semplici come la vita e la morte. Opera prima di un’autrice che con il tempo si è affermata nel panorama internazionale e che io, invece, ho lasciato a mantecare nei miei ricordi come qualcosa di insoluto.
Kitchen è la storia di Mikage, rimasta sola al mondo e che ritrova tranquillità e pace nelle cucine che abiterà. In soccorso alla sua solitudine arriverà Yuichi, un ragazzo legato a sua nonna e che la ospiterà per diverso tempo insieme a sua madre Eriko, che madre non è, ma è nido scintillante per entrambi, qualcosa di più.
Il percorso della protagonista è specchio delle riflessione sull’esistenza, sulle perdite, le relazioni umane nella sua interezza, che prescindono dai legami di sangue.
“I grandi personaggi, nel loro semplice esistere emettono luce e rischiarano lo spirito di chi sta loro accanto. Così, quando si spengono, inevitabilmente scende un’ombra pesante.”
In questa citazione non si parla di grandi personaggi intesi nel senso stretto del termine, ma di qualsiasi spirito che, passando nella nostra vita, lascia una luce che si spegne quando loro ci lasciano, o forse si sposta direttamente nel nostro cuore, per tenere vivo il ricordo.
Banana Yoshimoto
Banana Yoshimoto, figlia di Takaaki Yoshimoto (noto anche come Ryūmei Yoshimoto), uno dei più importanti e famosi poeti e critici letterari giapponesi degli anni sessanta, è nata a Tokyo il 24 luglio 1964. La sorella di Banana, Haruno Yoiko, è una conosciuta disegnatrice di anime giapponesi. Si laurea al college delle arti dell’Università Nihon con una specializzazione in letteratura. Durante quel periodo prese ad usare il suo pseudonimo, Banana, un nome che giudica “carino” e “volutamente androgino”
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