L’angelo di Monaco




Recensione di Fiorella Carta


Autore: Fabiano Massimi

Genere: Thriller

Pagine: 485

Editore: Longanesi

Anno: 2020

Sinossi. Monaco, settembre 1931. Il commissario Sigfried Sauer è chiamato con urgenza in un appartamento signorile di Prinzregentenplatz, dove la ventiduenne Angela Raubal, detta Geli, è stata ritrovata senza vita nella sua stanza chiusa a chiave. Accanto al suo corpo esanime c’è una rivoltella: tutto fa pensare che si tratti di un suicidio. Geli, però, non è una ragazza qualunque, e l’appartamento in cui viveva ed è morta, così come la rivoltella che ha sparato il colpo fatale, non appartengono a un uomo qualunque: il suo tutore legale è «zio Alf», noto al resto della Germania come Adolf Hitler, il politico più chiacchierato del momento, in parte anche proprio per quello strano rapporto con la nipote, fonte di indignazione e scandalo sia tra le file dei suoi nemici, sia tra i collaboratori più stretti. Sempre insieme, sempre beati e sorridenti in un’intimità a tratti adolescenziale, le dicerie sul loro conto erano persino aumentate dopo che la bella nipote si era trasferita nell’appartamento del tutore. Sauer si trova da subito a indagare, stretto tra chi gli ordina di chiudere l’istruttoria entro poche ore e chi invece gli intima di andare a fondo del caso e scoprire la verità, qualsiasi essa sia. Hitler, accorso da Norimberga appena saputa la notizia, conferma di avere un alibi inattaccabile. Anche le deposizioni dei membri della servitù sono tutte perfettamente concordi. Eppure è proprio questa apparente incontrovertibilità dei fatti a far dubitare Sauer, il quale decide di approfondire. Le verità che scoprirà, così oscure da far vacillare ogni sua certezza professionale e personale, lo spingeranno a decisioni dal cui esito potrebbe dipendere il futuro stesso della democrazia in Germania.

Recensione. “Spesso, nella loro eterna ignoranza delle cose, gli uomini chiamano fine ciò che in realtà è solo l’inizio ” .

A cavallo fra le due guerre, sebbene tutto appaia come avvolto da una quiete dopo la tempesta, in realtà ci ritroviamo in una camera magmatica che risale di pressione, in sordina forse e ampiamente sottovalutata, ma pronta a esplodere e generare caos e crudeltà.
 
Nel mezzo di tutti questi fermenti, ancora ombreggiata da vane speranze per tedeschi sfiduciati, risale la china una figura, quella di Hitler, che lascerà uno dei segni più indelebili nella storia mondiale.
 
Le vicende iniziano proprio con il ritrovamento del cadavere di Angelika Reubal, nipote del futuro reich e vicina ad esso in maniera conturbante e morbosa.
 
Sauer e il suo decennale collega sono chiamati ad indagare, a capire se si tratta veramente di un suicidio o se qualcuno ha agito per far tacere qualcuno troppo addentro nei piani di un partito destinato a trasformarsi in una macchina di orrori.
Accerchiato da personaggi a noi ben noti e non degni di fiducia, Sauer dovrà rafforzare i suoi princìpi, svelare un segreto a lui scomodo e smascherare menzogne, persone e trame infime.
 
Thriller e verità qui sono complementari, ben amalgamati in una scrittura semplice e trascinante; serpenti che, a vicenda, si avvelenano la coda, chiuderanno Sauer in una spirale dove tutto è relativo, soprattutto la verità.
 
Geli, la sua morte e le sue conseguenze, sia quelle mai palesate che quelle che hanno portato a ciò che ora conosciamo, sono lo spunto per una riflessione quanto mai attuale, viste le varie correnti di pensiero nostrane e le vicende mondiali:
” La Storia, pensò Sauer. Uno dei suoi assilli ricorrenti. Come giudicherà tutti noi? I nostri sforzi, i nostri errori, il nostro confuso girovagare in questo labirinto senza segni”.
 
Dopo una lettura del genere, estremamente affascinante, coinvolgente anche per via dello sfondo reale e forte, resta l’amara consapevolezza che restare inermi di fronte alle ingiustizie, al razzismo, agli affronti verso la vita umana in generale, resta l’atto più vile che possiamo commettere e che, a parer mio, continuiamo a commettere in tutti questi ricorsi storici.

Fabiano Massimi


Fabiano Massimi è nato a Modena nel 1977. Laureato in Filosofia tra Bologna e Manchester, bibliotecario alla Biblioteca Delfini di Modena, da anni lavora come consulente per alcune tra le maggiori case editrici italiane. L’angelo di Monaco è stato l’esordio italiano più venduto alla Fiera di Londra 2019.

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