La banda degli insoliti ottantenni
Recensione di Loredana Cescutti
Autore: Catharina Ingelman-Sundberg
Traduzione: Mattias Cocco
Editore: Newton Compton
Serie: La banda dei pensionati #1
Genere: Narrativa gialla
Pagine: 411 p., R
Anno di pubblicazione: 2013
Sinossi. Märtha e la sua banda di cinque simpatici vecchietti vivono in una casa di riposo. I loro giorni trascorrono all’insegna della noia e dell’avvilimento, specie da quando il nuovo proprietario dell’istituto ha tagliato tutte le spese: cibo, divertimenti e persino le decorazioni natalizie! Tanto che arrivano a pensare che starebbero meglio in prigione, dove almeno la mensa funziona. Perché allora non evadere e commettere una rapina, per venire incarcerati? Il primo colpo della scombinata gang non va però come avevano previsto, così decidono di rimediare pianificando il furto del secolo. Ma essere arrestati non è semplice come si immagina e quando finalmente finiscono al fresco si accorgono di aver sopravvalutato la vita e gli agi di quel “ricovero”. Anzi, tra rigide gerarchie, mafiosi slavi e criminali senza scrupoli che farebbero di tutto per impossessarsi del loro bottino devono far ricorso a ogni possibile stratagemma per uscirne incolumi. Dove porterà la rocambolesca avventura di questa banda di intrepidi Lupin dai capelli grigi? Chiunque li incontri farebbe meglio a mettersi al riparo…Evasi dall’ospizio, inseguiti dalla mafia, riusciranno a compiere il furto del secolo?
Recensione
«Un crimine al giorno leva il medico di torno». (Stina, 77 anni)
Quante volte avete sentito l’espressione “Vecchiaia brutta bestia” o ancora “Il crimine non paga”? Ma se facessimo qualcosa di particolarmente ardito e provassimo a unire queste due espressioni trasformandole in qualcosa di alternativo, potremmo ritrovarci a scoprire che il crimine rende bene e grazie all’astuzia e alla pazienza della vecchiaia, probabilmente il tornaconto potrebbe essere qualcosa di impensato.
Prendiamo un gruppetto di anziani che quotidianamente si ritrova a vivere fra ristrettezze e limitazioni imposte da altre persone che invece di allietare i loro ultimi giorni fanno di tutto per rendere la loro vita piena di negazioni, pur essendo ospiti paganti. Altresì consideriamo un modo di vivere alternativo come quello della prigione, dove si sta bene, si ha l’ora d’aria che loro non hanno, si hanno i dolcetti e si può scegliere il menù quotidianamente, ci sono i laboratori per potersi dilettare secondo le proprie abilità, e in sostanza ci si può sentire ancora utili. Una realtà sotto gli occhi di tutti, dato che ne parlano anche nei documentari alla televisione.
Non come alla casa di riposo AB Diamanten, dove ormai non è concesso nulla e addirittura li riempiono di pillole colorate, da quelle per dormire a quelle per non avere più fame perché anche così si risparmia sulle spese, e le uscite sono ridotte a una o due a settimana perché il personale costa. Per non parlare del fatto che sono rinchiusi e non hanno la libertà di andare a fare shopping e passeggiate come vogliono per riempire il loro tempo.
La ciliegina sulla torta però sarà proprio l’eliminazione degli addobbi natalizi; ed è a questo punto che il gruppetto più arzillo della residenza decide che è giunta l’ora di fare qualcosa, ci vuole una Rivoluzione per debellare la tirannia!
O meglio, una delle anziane signore, la più furba, la più machiavellica, la più fantasiosa, ovvero Martha, dovrà convincere e coinvolgere il gruppo, senza che se ne renda conto, a mettere in atto un piano diabolico per poter andare in prigione e da qui guadagnarsi quella che secondo loro dovrebbe essere la vera libertà.
Pensateci bene, se ce l’hanno fatta quelli della banda di Danny Ocean, perché mai non dovrebbero riuscirci quelli della “Banda di pensionati”! Anche se ovviamente il fine sarà un po’ diverso.
Magari qui non ci sarà un carismatico George Clooney o un affascinante Brad Pitt, ma neanche il nostro gruppetto scherza, e così avremo Krattan l’ex marinaio e grande donnaiolo, Snillet l’inventore, Stina grande amante del cioccolato belga, Anna-Greta la più bella fra le donne e, ovviamente, Martha, il boss.
Così pianificano con un’accuratezza maniacale quello che sarà il loro primo vero colpaccio, ma nonostante l’impegno profuso le cose non andranno così bene poiché la refurtiva si rivelerà esigua e, di conseguenza, non sufficiente per essere arrestati nel momento in cui palesassero le loro azioni alla polizia. Sì, perché oltre a commettere l’azione criminale, poi bisogna anche fare in modo di essere catturati!
Non sempre si può dire “buona la prima”, ma come cantava Luciano Ligabue “Il meglio deve ancora venire…”.
Proprio per questo motivo gli arzilli pensionati non demordono e, abbracciata la carriera delinquenziale, non vogliono mollare e così ci riprovano e studiano, inventano, progettano e si rimettono in pista. Questa volta non intendono fallire e potete stare tranquilli, la fantasia non gli mancherà. Fra dolcetti e qualche bicchierino di liquore al camemoro (una bevanda alcolica ottenuta dal lampone artico) per darsi un po’ di tono e tener alto il morale della truppa, realizzeranno un progetto che, se dovesse concretizzarsi, renderebbe la loro vecchiaia serena fino all’ultimo giorno.
Armati di deambulatori modificati, luci a led da utilizzare all’occorrenza, seghe, martelli e qualche bustina di ritrovati “naturali”, perché bisogna sempre essere pronti a reagire in ogni situazione, si appresteranno a mettere a segno un colpaccio da circa trenta milioni di corone.
Per una serie di circostanze tutto andrà come previsto, ma scopriranno che la vita di prigione forse non è proprio quella che avevano visto nei documentari. Per sopravvivere innanzitutto sarà necessario far capire chi comanda agli altri detenuti. Nonostante tutto, però, questo periodo detentivo potrebbe anche rivelarsi un’occasione per imparare cose nuove, perché, come in tutte le professioni, anche quella criminale necessita di aggiornamenti continui. Non si smette mai di imparare!
Quando leggerete questo libro dovrete sempre tenere ben a mente che comunque questa sarà sì una storia di crimini ma che le persone che li commetteranno avranno sempre ben chiara una loro idea di fondo. I migliori criminali sono quelli che riconoscono il rispetto dovuto alle vittime e hanno una loro morale e dei principi.
Leggere le avventure di questi lestofanti sarà come affrontare un vademecum del crimine praticato con stile, senza l’utilizzo di armi e messo in atto solo a fini umanistici e assistenziali.
Voi penserete che tutto si concluderà con la prigione, ma vi sbagliate di grosso. Il finale sarà stupefacente e non riuscirete a crederci, nel senso che mai avreste pensato che una banda di pensionati sarebbe stata in grado di realizzare tutto ciò di cui il libro vi renderà conto. Ma questo non sarà nulla rispetto a ciò che ideeranno in seguito. Una lettura avvincente ed esilarante in egual misura fino alla fine.
Un libro che è stato una scoperta, un viaggio avventuroso, raffinato, comico, profondo e geniale. Insomma, leggetelo e poi mi direte, io intanto prossimamente mi appresterò a leggere il secondo perché sono proprio curiosa di sapere cosa potranno ancora mai architettare, dato che già qui la loro fantasia organizzativa ha raggiunto livelli da record.
Buona lettura!
Catharina Ingelman-Sundberg
Catharina Ingelman-Sundberg: è un’autrice di grande successo. I suoi libri hanno venduto in Svezia più di 300.000 copie e sono stati tradotti in 14 Paesi. Ha iniziato la sua carriera come archeologa subacquea e ha partecipato a diverse esplorazioni, alla ricerca di navi vichinghe. Ha scritto numerosi romanzi storici e, divide la sua attività di scrittrice con quella di giornalista per un quotidiano di Stoccolma. Per la Newton Compton ha pubblicato La banda degli insoliti ottantenni e La piccola ottantenne che cambiò tutte le regole.