La bandita




Un mistero per

Nanni Settembrini


Autore: Enrico Camanni

Editore: Mondadori

Genere: Giallo

Pagine: 312

Anno edizione: 2025


Sinossi. È il 1993, e il breve tempo di questa storia trasformerà il mondo della musica, dello sport e della politica. Nanni Settembrini è una giovane guida (alpina?) di ostinate speranze, sempre dalla parte del torto per principio. La chiamata di intervento in un pomeriggio di mezza estate lo mette al muro. Non si tratta di ritrovare un turista maldestro o un escursionista sfortunato, ma una ricercata in fuga: Sara Piras, trentenne infermiera accusata di tentato omicidio, è stata avvistata in alta Valle d’Aosta e probabilmente sta cercando di far perdere le tracce tra le cime del Monte Bianco. Nanni parte con i soccorritori, setaccia sentieri e nevai, batte le piste su e giù per il massiccio. Tutto inutile: la fuggitiva pare svanita nel nulla. Nelle settimane che seguono, Sara Piras scivola in fondo alle pagine di cronaca e alle priorità delle Forze dell’ordine… ma Settembrini insiste. A togliergli il sonno non è tanto dove sia, quanto che cosa nasconda: perché ha assalito il primario dell’ospedale? Come mai l’ha soccorso dopo averlo pugnalato? Gli indizi che pian piano emergono non portano risposte ma un’altra domanda: e se Sara non fosse il mostro che tutti dipingono? Intanto, tra le mura di casa altre scosse esistenziali agitano Settembrini, a iniziare dal rapporto con Clara intorno a una decisione che cambierà le loro vite per sempre. Torna Nanni Settembrini, la guida alpina e il soccorritore già protagonista di “Una coperta di neve” e “La discesa infinita”, questa volta con un’avventura ambientata durante la sua giovinezza, quando era più avventato e intransigente, ma come sempre ossessionato dal mistero più grande di tutti: l’anima degli esseri umani.

 Recensione

di

Sabrina Russo


Cosa può aver condotto Sara Piras a colpire brutalmente con un tagliacarte il famoso e stimato primario dell’ospedale in cui lei stessa lavora, Ugo Capetti, per poi tamponare tempestivamente la ferita e salvargli, così, la vita?

Sara è un’apprezzata infermiera, dedita al lavoro, taciturna, riservata, spesso scontrosa, che non ama spettegolare o intrattenersi con i colleghi oltre l’orario di lavoro. Nessuno la conosce davvero: ha pochi amici che sente di rado, una sorella con la quale, a seguito di una furiosa lite, ha interrotto i rapporti, nessun ex fidanzato che abbia significato abbastanza da considerare tra le persone da contattare in caso di bisogno. 

In seguito al suo gesto, a Sara non rimarrà che fuggire, nella speranza di far perdere le proprie tracce, confondendo i suoi cercatori. Tra le cime del Monte Bianco poliziotti, carabinieri, guide alpine con cani al seguito andranno in cerca di qualche indizio che possa mettere fine alla fuga della donna, che abilmente svanirà nel nulla, introvabile, scomparsa, probabilmente morta. Dopo mesi di ricerche vane, Sara sembra non destare più interesse, una tra le tante notizie che vedono fatti più importanti guadagnarsi gli onori della cronaca.

In Nanni Settembrini, diversamente, il caso di Sara Piras ha instillato curiosità e perplessità. La giovane guida alpina e soccorritore non crede che la donna sia morta, ma semplicemente sia stata così abile da nascondersi allo sguardo superficiale di chi, per un lasso di tempo, ha cercato invano di trovarla, fino a non essere più una priorità per le forze dell’ordine o spiccare tra le prime pagine dei giornali.

Le possibili motivazioni che hanno portato Sara a compiere quel gesto, per poi porvi un repentino rimedio, occupano le notti di Nanni, tormentano la sua mente, riempiono i suoi pensieri fino a spronarlo a non darsi per vinto, a non desistere dal trovare il bandolo della matassa al fine di ottenere risposte alle quali ormai anela da tempo.

Con l’ausilio di un giornalista sagace e qualche domanda sui fatti, posta a una collega di Sara che sembra essere in possesso di maggiori informazioni rispetto alle altre, o solo semplicemente di volerle condividere, le personali indagini di Nanni faranno qualche passo avanti. 

Nanni scoprirà, suo malgrado, ciò che si cela dietro alla classica “buona reputazione”.

“Cercando di governare le palpitazioni, prese un respiro e gli rovesciò addosso il fardello di un mese: due collassi nervosi, due flaconi di ansiolitico, il disprezzo delle colleghe, le minacce, l’amore a gettoni, l’ombra del ricatto. Poi cominciò a fissare il tagliacarte argentato”

Sara e Nanni, a mio avviso, sono accomunati dal lavoro che svolgono il quale, seppur differente, li porta immancabilmente a cercare di salvare chiunque si trovi in difficoltà, come fosse una missione.

La vita del protagonista, il rapporto con i colleghi, la dedizione e l’amore per il lavoro che svolge, le difficoltà che spesso comporta, la necessità di essere presenti e d’aiuto nonostante le circostanze spesso sfavorevoli, sono percepibili tra le righe durante tutto lo svolgersi della narrazione. 

Il coraggio dei soccorritori e il loro senso del dovere che li porta spesso a mettere la loro sicurezza in secondo piano è qualcosa, dal mio punto di vista, di encomiabile. 

La montagna, descritta con dovizia di particolari grazie ai quali possiamo immergerci completamente nel paesaggio (luoghi sia attinenti alla realtà, che inventati), è anch’essa protagonista, bellissima e subdola, o semplicemente difficile e sfuggente per chi vi si approccia senza indugio credendo di conoscerla come solo gente davvero esperta potrebbe pensare di fare, non considerando quegli imprevisti che una certa tipologia di paesaggio e territorio offre ai suoi, spesso, sprovveduti avventori. 

L’autore ci porta ad approfondire l’animo e la psicologia dei personaggi, i loro sentimenti, quelli veri, intimi, personali, a dimostrazione di quanto spesso i comportamenti e le reazioni del singolo individuo differiscano in base alle circostanze, a ciò che si è costantemente costretti a subire, sfociando poi in reazioni imprevedibili, sconcertanti, senza controllo; tratta, inoltre, seppur in maniera marginale, il tema del mobbing all’interno dell’ambiente di lavoro, dando un ulteriore spunto di riflessione al lettore.

Ambientato negli anni ’90 (che riviviamo grazie soprattutto a fatti di cronaca citati dall’autore), questa sesta avventura della saga, con uno sguardo al passato, ci racconta di un Nanni Settembrini “giovane”, legato alla moglie Clara da un rapporto di amore e passione molto conflittuale.

 Il romanzo si appoggia a una prosa in terza persona, ricercata e vivace, e una trama misteriosa e introspettiva che affronta alcune difficili dinamiche sentimentali, in famiglia, sul lavoro, nella quotidianità di coppia. 

Movimentata verso il finale (malinconico, realistico, inaspettato, bellissimo, capace di trasmettere una sensazione di rinascita), ci restituisce una lettura interessante da più punti di vista, pur non avvalendosi di eccessivi colpi di scena e suspense. 

“Guardava nascere il sole tutte le mattine, anche quando bisognava immaginarlo dietro la cortina delle nubi addensate sui crinali, e le marmotte non fischiavano, e le cornacchie volavano basse annunciando nostalgia. Di che cosa? si domandava”…

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Enrico Camanni


(Torino, 1957) è uno scrittore, giornalista e alpinista italiano. Nato a Torino, ha conseguito il diploma di maturità scientifica al liceo Gobetti, ha frequentato il corso di indirizzo storico alla Facoltà di Scienze politiche. In quarant’anni di attività pubblicistica e di ricerca, ha gradualmente allargato i suoi studi dall’alpinismo alla storia delle Alpi e alle problematiche dell’ambiente alpino, in particolare dal punto di vista umano, unendo più discipline e una vasta gamma di competenze. Si è contemporaneamente dedicato alla narrativa, pubblicando nove romanzi ambientati in diversi periodi storici. Alpinista, giornalista e scrittore Enrico Camanni è una delle penne più autorevoli nel mondo della montagna. Per anni redattore capo della Rivista della Montagna, fondatore e direttore del mensile Alp. Autore di numerosi libri sulla storia della montagna e dell’alpinismo, negli ultimi tempi si dedica alla narrazione delle avventure di Nanni Settembrini, personaggio di sua invenzione che vive attraverso racconti gialli: La sciatrice, L’ultima Camel blu, Il ragazzo che era in lui, La coperta di neve, e La discesa infinita. Sesto capitolo della saga La bandita(Mondadori 2025). Uscirà a maggio 2025, Trilogia alpina. Le prime tre indagini di Nanni Settembrini, sempre Mondadori.

A cura di Sabrina Russo

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