DEL COMMISARIO CASABLANCA
Autore: Paolo Maggioni
Editore: S.E.M.
Genere: Giallo poliziesco
Pagine: 240
Sinossi. Questura di Milano. Giuliano Casablanca, detto Ginko, è un giovane commissario di polizia appena trasferito dalla Omicidi all’Ufficio Passaporti. Con la sua squadra – Panettone, poliziotto sovrappeso, Zhong, cinoromano che ha preferito la pubblica amministrazione al bar del padre, e Minimo Sindacale, instancabile sfaticato – sembra destinato a un lavoro tranquillo e abitudinario, in una lotta quotidiana contro il moloch della burocrazia. Ma Milano è una città piena di sorprese e, dietro la facciata dell’ordine e dell’efficienza, nasconde un lato oscuro. Il commissario non ha perso il gusto delle indagini e approfittando delle vacanze del questore ricostruisce la storia di Issa, un maliano fuggito dal Centro di accoglienza di via Sammartini, lungo i binari della Stazione Centrale, e poi morto sul tetto di un treno che aveva come destinazione la Svizzera. Quello che all’apparenza sembra un semplice incidente di un migrante diretto verso un sogno di riscatto e libertà si rivelerà una storia di spaccio e di violenza. Un giallo sullo sfondo di una Milano bella e piena di contraddizioni, tra grattacieli e turisti, trattorie e sartorie d’alta moda, i migranti accampati alla Stazione Centrale e nei giardini di Porta Venezia, le case popolari e il Gratosoglio.
Recensione di Christian Floris
Metti insieme un commissario atipico, interista sfegatato, che ricorda ancora il gol di Minaudo nel derby come la metafora del trionfo dell’imponderabile. Un poliziotto cinese, ma che parla come Ferruccio Amendola quando doppiava Tomas Milian. Un altro agente, Panettone, che già nominarlo ti fa salire la glicemia.
E altri personaggi, più o meno di contorno, ma dall’umanità varia e variegata. Un intreccio giallo ben costruito, dispiegato tra i sotterranei di una Milano che non è più quella da bere tutta coca, hippies e Quick, ma dove il palcoscenico è per le tragiche storie dei migranti africani e dei loro volti senza nome.
La micro e macro criminalità che fiorisce appena svoltato l’angolo di piazza San Babila perché, nonostante la progressiva gentrificazione delle periferie, disagio e malcontento non sono stati sconfitti.
Tutto questo è La calda estate del commissario Casablanca, parole, scene e musica di Paolo Maggioni. Con un‘ambientazione estiva e afosa che riporta indietro il calendario ai tempi di Renato Olivieri e del suo Maledetto ferragosto.
Certo, erano i giorni di Vallanzasca e il commissario Ambrosio non aveva il telefonino. Ma, se vogliamo, l’autore ci regala col suo personalissimo quid una prosa che riesce a divertire anche quando descrive pestaggi brutali.
Pagine che, nel dipingere protagonisti e miserie, San Siro e opere d’arte pasticcera, scazzi in questura e momenti di tenerezza,ci ricordano la raffinata ironia del mai troppo compianto Beppe Viola.
Un finale che col suo plot-twist ribalta le carte in tavola, spiazzando il lettore come un rigore di Liam Brady. Perché far ridere con un poliziesco non è da tutti.
E Maggioni lo sa fare.
Oh, se lo sa fare.
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Paolo Matteo Maggioni
Paolo Matteo Maggioni (Vigevano, 1982) è un giornalista, conduttore radiofonico e scrittore. Attualmente lavora a Rai News 24, di cui è inviato della redazione milanese. Tifoso dell’Inter, nel 2016 ha pubblicato il graphic novel Giacinto Facchetti – Il rumore non fa gol. La calda estate del commissario Casablanca è il suo primo romanzo poliziesco.