La casa dei notabili
di Amira Ghenim
Edizioni e/o 2023
Barbara Teresi (Traduttore)
Narrativa contemporanea, pag.419
Sinossi. Tunisia, anni Trenta. Sullo sfondo di un paese in fermento, alla ricerca della propria identità, si intrecciano le vite e i destini dei membri di due importanti famiglie dell’alta borghesia di Tunisi: la famiglia en-Neifer, dalla rigida mentalità conservatrice e patriarcale, e la famiglia ar-Rassa‛, liberale e progressista. Il nucleo attorno al quale ruotano le vicende narrate nel romanzo è una terribile notte di dicembre del 1935, quando la vita in casa en-Neifer è stata sconvolta da un evento che ha condannato per sempre all’infelicità Zubaida ar-Rassa‛, la giovane moglie di Mohsen en-Neifer, sospettata di aver avuto una storia d’amore clandestina con Taher al-Haddad, intellettuale di umili origini noto per il suo attivismo in ambito sindacale e in favore dei diritti delle donne. Le vicende di quella notte vengono raccontate in prima persona da undici diversi narratori, membri delle due famiglie, in momenti storici diversi (dagli anni Quaranta ai nostri giorni), in un intreccio di segreti, ricordi, accuse, rimpianti ed emozioni che trascinano il lettore in un appassionante viaggio nelle storie dei singoli e nella Storia del paese. Come in un gioco di scatole cinesi, ogni storia ne contiene altre, e al lettore spetta il compito di mettere insieme i tasselli e ricostruire l’intera vicenda nel tentativo di scoprire cosa è accaduto a Zubaida e come sono andate veramente le cose.
Recensione di Gabriele Loddo
“Non è colpa delle famiglie dell’alta borghesia tunisina se i loro membri, i notabili della capitale, si danno tante arie e sono altezzosi, tracotanti e superbi. Questa superbia, infatti, non è un vizio, un atto deliberato, né tantomeno un peccato che peserà sul piatto della bilancia nel giorno del Giudizio.
L’alterigia è una loro caratteristica innata, ce l’hanno nel sangue. È come il labbro leporino o la mano palmata: una malformazione genetica che si ha fin dalla nascita, e non per scelta.”
La Tunisia degli anni Trenta è scossa da forti tensioni sociali. Per le strade delle sue città imperversano scontento e rivolte: il popolo ambisce all’indipendenza dal colonialismo francese, alla nascita dei movimenti sindacali e preme per la “questione femminile”, cambiamento che riformi, in termini moderni, il ruolo della donna all’interno della società. Far coesistere il pensiero tradizionale, strettamente legato ai dettami rigidi della religione islamica, con i venti progressisti che soffiano dall’Europa diventa sempre più difficile. E se i ceti più bassi son disposti a lottare e a morire per progredire nella scala sociale, l’alta borghesia e la nobiltà difendono i privilegi acquisiti nei secoli. Gli animi sono sempre più tesi e basta una piccola scintilla a scatenare un incendio.
È una notte del dicembre del 1935. Il garzone del fornaio di via Sidi Mansour bussa alla porta della famiglia del notabile en-Neifer e domanda della serva Luiza. Che i ragazzi cerchino le donne di casa si Othman en-Neifer è di per sé un affronto, ma è ancor più inaspettato ciò che scaturisce dall’evento. Il garzone consegna alla serva un pacco. Tra le pagnotte che contiene si nasconde un messaggio per Zubaida ar-Rassa‛, la giovane moglie di Mohsen en-Neifer, primogenito di si Othman.
La missiva non giunge alle mani della destinataria, ma viene intercettata dai maschi della famiglia del coniuge. Il contenuto della lettera non si conoscerà per anni, ma lo scandalo e il disonore hanno un mandante e il suo nome appartiene a un giovane intellettuale dalle umili origini, legato ai gruppi riformatori rivoltosi. La rottura dei rapporti tra i componenti della famiglia en-Neifer, conservatrice, e dei parenti acquisiti della famiglia ar-Rassa‛, progressista, è inevitabile.
Tra scandali e colpi di scena la narrazione procede affascinante grazie all’utilizzo della focalizzazione multipla che permette di godere passo passo del giudizio, del pensiero e delle ammissioni dei differenti protagonisti. Il lettore ricostruisce gli avvenimenti accaduti nella fatidica notte in casa en-Neifer e scopre che nessuno dei personaggi è in realtà esente da peccati.
Finalista al prestigioso International Prize for Arabic Fiction, “La casa dei notabili” è un bellissimo romanzo di narrativa contemporanea che aiuta a comprendere l’evoluzione del ruolo delle donne verso la moderna società tunisina.
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Amira Ghenim
Amira Ghenim è una scrittrice e accademica tunisina. È nata nel 1978 a Sousse. Ha conseguito un dottorato di ricerca in linguistica, insegna all’Università di Tunisi e si occupa di editoria accademica di linguistica e traduzione sia come redattrice che come scrittrice. Ha pubblicato The Yellow Dossier (2019), che ha vinto il Premio Sheikh Rashid Bin Hamad nel 2020, The Calamity of the Nobility (2020), selezionato per l’Arabic Booker Prize nel 2021. È anche coinvolta nella produzione radiofonica e il suo programma “Women of My Country” ha vinto un premio dall’Unione delle radio arabe nel 2014.