LA CASA DEL NESPOLO
di Sonoko Machida
Giunti 2023
Gala Maria Follaco Traduttore )
narrativa, pag.240
Sinossi.A Yokohama, nel quartiere di Utsukushigaoka, c’è una casa con un grande nespolo. Le sue fronde rigogliose arrivano fino al primo piano, dai suoi frutti si ricavano unguenti, dalle foglie tè e infusi. Secondo la tradizione è un albero portafortuna, eppure qualche vicino un po’ pettegolo insinua il contrario: che ogni famiglia passata di lì sia stata infelice. Ma davvero una casa può determinare il destino di chi vi abita? All’interno di questa magica cornice si intrecciano le vicende di varie famiglie, con le loro gioie, sofferenze e incomprensioni. Ci sono Mihori e Yuzuru, che hanno appena aperto un salone da parrucchiere; Takako e Yoshiaki, tra infedeltà e nipoti in arrivo; Kanae e Yukari, amiche del liceo e adesso coinquiline; Tadakiyo e Chiyoko, che cercano a tutti i costi di avere un figlio. E poi c’è Nobuko, un’anziana signora, buffa e gioviale, che va sempre in giro con un cesto di vimini dal quale si affaccia la testolina di Gan-chan, la sua tartaruga. Cinque storie diverse ma ugualmente profonde e toccanti, legate da un filo invisibile: la riflessione su cosa sia la felicità e su come realizzare i propri sogni anche quando la vita ti mostra il suo lato più violento e ingiusto, specialmente se sei una donna.
Recensione di Roberta Canu
Si può definire il concetto di felicità in poche righe?
Sarebbe impossibile. Forse sarebbe come descrivere il sapore di qualcosa di buono, genuino e vitale come in questo caso un frutto in particolare ovvero le nespole, a chi non sa apprezzarne davvero la consistenza e il valore.
Ho voluto iniziare in questo modo la recensione semplicemente perché, le cinque storie che compongono il romanzo di Machida, sono collegate tutte da un filo sottile che richiama in modo perfetto le emozioni più semplici e più comuni come la gioia ma anche la tristezza e in un certo senso la paura nelle sue molteplici forme, così come il disagio e il tormento di non sentirsi mai all’altezza delle varie situazioni o la paura di agire nel modo sbagliato.
Vi è però anche della pacata armonia, vi sono metafore di vita intelligenti che non sono poi tanto lontane dalla vita comune di ogni giorno, infatti le storie non si distaccano mai dalla realtà quotidiana della gente, vi è veridicità che si unisce alla fantasia.
Tanti i personaggi, tutti con nomi bellissimi ed evocativi, ma ci sono due protagonisti centrali che meritano davvero di essere citati, ovvero Nobuko, una signora davvero gentile che ho percepito come angelo custode in ogni situazione, e la sua tartaruga davvero curiosissima che si chiama Gan-chan.
Ciò che colpisce in maniera eclatante in ogni storia che dà vita al romanzo, è che ogni azione, ogni evento, ogni ricordo, ha come comune denominatore il soggetto “casa” e i suoi abitanti siano essi giovanissimi, siano essi piuttosto adulti.
Si tratta di storie apparentemente semplici ma dal grande valore e dal prezioso impatto emotivo che riescono a trasmettere varie sensazioni ciascuna per ogni tematica che per quanto sia spesso simile l’una all’altra, non è mai noiosa ed è sempre sottolineata dall’originalità e versatilità.
Questa è la prima volta che recensisco un’opera in cui è protagonista il Giappone in tutto il suo splendore, in tutta la sua eleganza e bellezza, nella sua visione quasi sempre leggendaria della vita, in tutte le sue storie narrate con precisione, come se si raccogliessero da terra i cocci degli oggetti che si amano tantissimo per attribuirgli ancora più spessore, un valore incredibile.
In conclusione, questo libro è una vera e propria opera d’arte, il Kintsugi perfetto che riesce a riparare cuore e sorrisi, restituendo all’anima il profumo di ciò che è naturale e fiorito, di ciò che è nespolo e rosa, ma anche libertà.
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Sonoko Machida
(1980) è nata e cresciuta a Fukoka. Nel 2016 ha vinto il Premio di Letteratura scritta dalle donne per le donne e nel 2021 il Premio dei Librai Giapponesi con Il canto della balena (Atmosphere libri, 2022), un bestseller da circa mezzo milione di copie.
A cura di Roberta Canu
https://annabel3lovecraft.blogspot.com/
