Recensione di Mara Cioffi
Autore: Roberto Carboni
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Giallo
Pagine: 480
Anno di pubblicazione: 2021
Sinossi. Sulle colline di Montebudello, tra Bologna e Modena, durante uno scavo una ruspa porta alla luce un cadavere seppellito da oltre dieci anni. È una sera gelida, c’è il pericolo che la pioggia battente si trasformi in tormenta di neve. Un inferno per i tecnici della Scientifica. Giornalisti e curiosi si accalcano intorno alla zona del ritrovamento: ben presto l’attenzione di tutto il Paese si concentra su quel macabro mistero. L’architetto Gabriele Moretti sta guardando il servizio alla televisione. Ha trentasei anni, una bella famiglia a cui è molto legato e la sua carriera è decollata. Eppure, dopo aver visto quel servizio di cronaca, il suo umore cambia improvvisamente e le sue notti si popolano di incubi, invasi da luoghi oscuri, presenze spettrali e cadaveri resuscitati. Agli incubi si aggiungono emicranie, allucinazioni e la sensazione di essere seguito. Come se non bastasse trova biglietti anonimi lasciati in ascensore, e persino la moglie e i suoceri sembrano mutare atteggiamento nei suoi confronti. Che cosa è accaduto davvero dieci anni fa su quelle colline? Gabriele ancora non lo sa, ma c’è una verità oscura che sta per tornare alla luce: altri efferati omicidi stanno per essere commessi.
Recensione. Sulla copertina di questo libro si legge: “Prende il lettore alla gola”; niente di più vero.
É un libro che ti trasporta nella realtà vissuta dai personaggi e che riesce a spiazzarti in maniera esemplare, evitando di risultare banale e scontato.
Mi è piaciuto molto il fatto che il protagonista, Gabriele, debba compiere un viaggio dentro di sé per scoprire come sono andate davvero le cose e ho apprezzato ancora di più il fatto che i vari personaggi vengano introdotti in capitoli separati, narrando apparentemente di cose che potrebbero, a una prima lettura, apparire superflue, ma che si riveleranno poi assolutamente indispensabili.
Spesso nei gialli di questo genere riscontro sempre alcune parti che potevano essere tranquillamente tagliate, perché magari rendono troppo pesante la lettura, annoiano e sembra quasi che siano capitate lì solo per allungare il brodo e raggiungere un certo numero di pagine; qui non succede, anzi. Tutto è fondamentale per arrivare alla risoluzione del caso.
Altro punto di vantaggio del romanzo è che, per una volta, il protagonista non è il commissario della Polizia o l’investigatore: non riesco mai a empatizzare molto con i protagonisti che rivestono questo ruolo (ci sono delle eccezioni, ovviamente), perché analizzano tutto in maniera schematica e fredda, facendo perdere al lettore un po’ di pathos all’ennesimo colpo di scena.
Se proprio devo trovarci un difetto, penso che la fine sia un po’ raffazzonata rispetto al resto, quasi l’autore avesse fretta di mettere la parola “fine”.
Gli enigmi e le perplessità sono stati risolti, ma forse più velocemente di quanto mi aspettassi; avrei voluto si dilungasse di più su alcuni punti.
In definitiva, un giallo diverso dal solito che, specialmente se siete amanti del genere, non potrà non conquistarvi e farvi arrovellare per provare a unire tutti i puntini.
Roberto Carboni
Roberto Carboni, classe 1968, è nato a Bologna e vive sulle colline di Sasso Marconi. Tassista per diciassette anni, appassionato scacchista, attualmente autore di numerosi romanzi e docente di scrittura creativa a tempo pieno. Nel 2015 è stato premiato con il Nettuno d’oro, il più autorevole riconoscimento a un artista bolognese (precedentemente attribuito tra gli altri a Lucio Dalla e Carlo Lucarelli), nel 2016 con il premio speciale Fondazione Marconi Radio Days (precedentemente premiati Enzo Biagi e Lilli Gruber). Nel 2017 ha vinto il Garfagnana in Giallo, nella sezione Romanzo Classic. Nel 2018 è stato vincitore, su 47 romanzi in concorso, del prestigioso SalerNoir Festival di Salerno.
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