La condanna




Recensione di

Michela Alfano


Autore: Anne Holt

Traduttore: Margherita Podestà Heir

Pagine: 424

Editore: Einaudi

Genere: Giallo nordico

Anno di pubblicazione: 2018

Sinossi: Dina ha solo tre anni quando viene investita da una macchina. Poco dopo, sua madre muore in maniera sospetta e il padre di Dina, Jonas, viene condannato per il suo omicidio. Quindici anni dopo, nel 2016, il detective Henrik Holme deve occuparsi di quello che è ormai un cold case. Sembra un fascicolo come tanti tra quelli finiti nel tempo sulla sua scrivania, ma fin da subito qualcosa non quadra, nell’arresto e nel processo di Jonas. Cosí, Holme prova a convincere la donna che gli ha insegnato il mestiere, Hanne Wilhelmsen, che Jonas potrebbe essere stato vittima di un errore giudiziario. Insieme, i due investigatori non ci metteranno molto a scoprire che le cose sono molto piú complesse di quanto non appaiano a prima vista e che quello di Jonas è legato a un recente, supposto caso di suicidio. Si è davvero trattato di un errore giudiziario? Un innocente è stato davvero condannato? È quanto Hanne e Henrik devono scoprire.

RECENSIONE. Una storia molto ben congegnata che spazia in un arco di tempo piuttosto lungo e che richiede di tenere sempre ben presenti i tre momenti cruciali dell’intera vicenda, ossia le tre morti, nonché le persone che vi ruotano attorno.

I personaggi sono caratterizzati in modo deciso, ciascuno con tratti precisi e forti. L’intrusione nei loro pensieri, seppur non sempre diretta, permette di coglierne in modo pieno la natura e gli stati d’animo, così come l’attenzione per i loro gesti. Il frequente cambio di prospettiva, da un personaggio all’altro, rimanda un quadro vivido e movimentato.

La descrizione degli ambienti è efficace e mai eccessiva; talvolta si ha la sensazione di rabbrividire per il freddo del rigido inverno norvegese.

La narrazione è disseminata di spunti di attualità: dalla questione dell’accoglienza dei richiedenti asilo in Europa, ai complottisti, passando per la medicina alternativa e il terrorismo.

La trama e i suoi intrecci sono studiati in ogni particolare e quindi alla fine tutto va al proprio posto.

In realtà le cose iniziano a delinearsi già prima; infatti, man mano che si procede con la lettura, ci si trova di fronte a vari indizi che lasciano intuire cosa stanno per scoprire i due protagonisti. Anzi, talvolta si avrebbe l’impulso di entrare tra le pagine e suggerire loro cosa cercare.

La lettura è stata veloce e appagante, di quelle che non vedi l’ora di avere un minuto libero nella giornata per correre a scoprire se avevi ragione su quella certa cosa.

L’autrice da un certo punto in poi dà una forte scossa, introducendo un elemento destinato a tenere con il fiato sospeso fino all’ultima parola.

Riuscendoci decisamente.

Anne Holt


Anne Holt – Anne Holt (Larvik, 16 novembre 1958) è una scrittrice, avvocato e giornalista norvegese. È cresciuta a Lillestrøm e Tromsø per poi trasferirsi ad Oslo nel 1978 dove vive con la compagna Anne Christine Kjær (nota anche come Tine Kjær) e la figlia Iohanne.

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