La confraternita della rosa nera
Recensione di Marianna Di Felice
Autore: Riccardo De Palo
Editore: Marsilio
Collana Farfalle
Genere: Giallo
Pagine: 160 nella versione a stampa
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. Chi ha ucciso la giovane bibliotecaria Anne Rose Werfel, trovata senza vita nel mezzo di un roseto d’alta quota, in un idilliaco borgo delle Dolomiti? Cosa si cela dietro la misteriosa confraternita che organizza giochi di ruolo all’ultimo sangue? A occuparsi del caso viene chiamato l’ispettore capo Lukas Moroder, raro esempio di montanaro che soffre di vertigini e che alterna ciniche battute in ladino alla musica dance del suo omonimo compaesano. Con lui indagano la meticolosa e avvenente poliziotta scelta Helga Schneider, l’impagabile napoletano Ciro Esposito e il più concreto di tutti, il romano Massimo Proietti. Moroder – forte delle sue intuizioni, anche quando tutto lascia presagire il contrario, e costretto ad agire nell’ombra per sventare i traffici di potenti corrotti – trascinerà i suoi collaboratori in rapide (e ripide) incursioni tra le montagne della Val Gardena e a Innsbruck, e li costringerà a intraprendere missioni in incognito in Baviera, tra i misteri di Vienna e sulle vette della Foresta Nera. L’ispettore capo è pronto a tutto, pur di svelare le trame di un complotto populista vasto e ramificato, che punta al dominio del mondo intero.
Recensione
Un giallo dal retrogusto noir con contorni thriller, è quello che il lettore potrà trovare leggendo “La confraternita della rosa nera”. La scena si apre con un crimine, raccontato, con dovizia di particolari, avvenuto in un posto paradisiaco come i luoghi dell’Alto Adige, ma anche questi luoghi possono essere sconvolti dalla mano dell’uomo.
L’ispettore Moroder e i suoi colleghi cercano di scoprire chi è la vittima , seguendo piste che vanno a finire in una misteriosa confraternita. Una setta, si direbbe, e qui la lettura si colora di nero, perché la strada per capire cos’è successo ad Anne Rose, la vittima, si fa misteriosa e pericolosa. Dopo le prime indagini, il lettore viene catturato dalla suspense che inizia a farsi spazio tra le pagine del romanzo e che rende decisamente curiosi di capire cosa ci sia sotto, quali sono i segreti da scoprire attraverso le notizie realtive all’occulta confraternita legata alle rose.
Ad un certo punto, il lettore inizia a seguire il filo che collega delle rose famose a piani mefistofelici messi in pratica in luoghi situati tra bellissimi panorami e sentieri escursionistici e si addentra nei meandri di posti che hanno un significato storico e arcano scelti da chi ha sete di potere e si fa chiamare come il famoso filosofo Heidegger. Storia, arte, filosofia legate a giochi di ruolo sanguinari. La manipolazione di soggetti deboli può essere fatale!
L’ispettore Moroder grazie alla descrizione dell’autore sembra essere una persona reale che si presenta al lettore nel suo quotidiano, tra i suoi brutti ricordi di cui non parla e se deve farlo lo fa a fatica, i suoi dubbi e i suoi ragionamenti. Non è costruito, non è un super uomo, ma un normale essere umano con i suoi difetti, con un passato doloroso e con una bravura nel seguire le indagini degne di un segugio! Cercherà di seguire la pista che ha fiutato tenendo lontano quelli che vogliono ostacolarlo.
Uomini influenti non vogliono che l’ispettore possa scoprire una realtà nascosta infiltrata nella società e ben radicata fino ai massimi livelli. Posti fiabeschi contaminati da giochi oscuri comandati da persone che indossano tuniche che seguono riti antichi per raggiungere il potere.
Tra profumi di bosco e di strudel, l’ispettore Moroder deve risolvere enigmi lasciati da Anne Rose per far scoprire la verità.
Chi c’è sotto le tuniche illuminate dalla luce della luna in un punto di Plan de Corones?
Frasi ambigue da decifrare, codici di sicurezza da violare, trappole da evitare e colleghi austriaci da tenere a bada…ce la farà la squadra di Lukas Moroder a risolvere l’intricato caso?
Buona lettura!
A cura di Marianna Di Felice
marisullealidellafantasia.blogspot.it
Riccardo De Palo
Riccardo De Palo, (Livorno, 1964), giornalista professionista dal 1992, si occupa attualmente di cultura per Il Messaggero. Nel 2012 ha pubblicato “Il ritratto di Venere”, romanzo biografico dedicato a Diego Velázquez.
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