La croce capovolta




A cura di Sara Pisaneschi


Autore: Luca Improta

Editore: Youcanprint

Genere: thriller

Pagine: 494

Anno pubblicazione: 2017

Sinossi. Afghanistan, zona di guerra, notte. Il capitano Daniel Drago sta per entrare in azione. Appartiene a un commando speciale per operazioni di guerra non convenzionali che ha ricevuto l’ordine di eliminare un pericoloso capo talebano. Lo scontro è cruento e alla fine la missione si rivelerà un insuccesso, così Daniel farà rientro a Roma per ricongiungersi alla donna che ama. Per i due, però, le cose, stanno per prendere una piega orrenda. Sofia verrà brutalmente violentata da una banda di stupratori seriali e all’uomo non resterà altro che il corpo di lei e pochissimi indizi. Sarà l’inizio di una caccia senza pietà e quartiere. Ma Roma non trova mai pace. La città è allo stesso tempo sconvolta da un altro gravissimo fatto di cronaca nera: i corpi senza vita di due giovani donne vengono ritrovati in strada orrendamente mutilati. Addosso, gli inconfondibili segni di Satana. Dopo il rapimento di altre ragazze e in un crescendo sempre più esplosivo di colpi di scena, Daniel e il vice sovrintendente Rebecca Rei si troveranno segretamente uniti a condurre le indagini. Ma qualcosa continua a turbare la poliziotta. L’uomo porta con sé terribili segreti: segreti che non lasciano tracce.

Recensione

Lui non esiste. È un’ombra nella notte senza volto e senza corpo.

È quella brezza che ti passa accanto e neanche te ne accorgi. È tutto d’un pezzo, è preciso, meticoloso, non lascia niente al caso. È pericoloso. Lui è una macchina programmata per uccidere, ma le macchine sono imbattibili, sono invulnerabili… Daniel un cuore ce l’ha, e batte per Sofia. A tutto può far fronte tranne che al dolore di lei, a quello che le è stato fatto.

Rabbia e dolore diventano i soli motivi che lo mandano avanti, la voglia e il bisogno di annientare i colpevoli sono il suo unico obiettivo.

In una Roma bella e dannata, amata e odiata senza mezze misure, seguiamo la caccia all’ uomo intrapresa da Daniel nei bassifondi della città, tra disperazione e violenza, tra mascheramenti e giochi sottili. Fino a quando le sue indagini personali non si intersecano con un caso nazionale e con una serie di delitti che mettono in ginocchio l’intera città.

È il momento di fidarsi di qualcuno, adesso, prima di sparire di nuovo nelle tenebre, prima di tornare nel non-luogo da cui è venuto.

Personaggi ben delineati, grande ricchezza di particolari e bei sentimenti rendono la storia avvincente. Nonostante il fatto che Daniel si macchi di esperienze non proprio edificanti, non si può fare a meno di tifare per lui.

Un romanzo d’esordio interessante.

Luca Improta


Luca Improta è nato a Roma nel 1964. Si è laureato alla facoltà di Economia e Commercio all’Università “La Sapienza” di Roma intraprendendo, subito dopo, un’apprezzabile carriera nel settore televisivo e cinematografico e diventando in breve tempo Organizzatore Generale delle più importanti Soap Opera italiane e di film per il Cinema. Ha esordito nel 2013 nel mondo della letteratura con il romanzo Il Colore delle Lacrime (Hever Edizioni) presentato al XXVI Salone Internazionale del Libro di Torino. Le Ombre non Lasciano Tracce – La Croce Capovolta – rappresenta la sua seconda opera.

Tre domande all’autore

È un argomento su cui si è letto e si legge molto. Quali sono, secondo te, i motivi per cui un lettore dovrebbe scegliere di leggere il tuo libro? Quali sono i punti di forza?

Io credo che una delle qualità centrali dei miei romanzi sia quella di aspirare a una scrittura che prenda il lettore per mano per catapultarlo all’interno delle pagine del libro. In effetti, a molti è parso di precipitare dentro un film e questo è stato per me il segnale di aver centrato uno dei miei obiettivi primari. L’altro aspetto è che la storia de La Croce Capovolta non si sviluppa come una semplice successione di eventi ma viene sempre filtrata attraverso gli occhi, le menti, i cuori, gli stomaci di ciascuno dei personaggi. E per questo, ho fatto in modo che tutti i protagonisti fossero costruiti come un pezzo unico di una collezione e non una blanda copia di qualcun altro. O, almeno, questa è stata la mia presunzione di partenza.

Quali sono gli autori a cui ti ispiri, se ci sono?

Il romanzo di genere thriller che più mi ha rapito, e ispirato, è stato Il Silenzio degli Innocenti di Thomas Harris. Una forgiatura dei personaggi principali a dir poco sublime. E tra gli altri scrittori c’è Jeffery Deaver per la sua capacità di trasmetterti uno stato d’ansia perenne e Robert Ludlum per la raffinatezza narrativa con cui ha sempre portato  avanti le sue intrigate trame. Una menzione particolare la voglio dedicare a Carlos Ruiz Zafón soprattutto per il suo modo di scrivere: una melodia coinvolgente difficilmente eguagliabile.

Come nasce questo romanzo?

Dopo aver esordito con il romanzo Il Colore delle Lacrime pubblicato nel 2013 da Hever Edizioni, ho deciso che era venuto il momento di sfidare la narrativa americana in uno dei campi in cui è sempre stata padrona assoluta: il thriller. In diverse occasioni avevo avuto la sensazione che le storie difettassero di quell’empatia con i personaggi che procedesse ben oltre la carta che mi divideva dal racconto, e così, è nata La Croce Capovolta e, recentemente, il sequelLadri di Bambini. Quindi, posso affermare che è stato un po’ per l’attrazione che il thriller mi aveva sempre procurato, e un po’ per un infantile senso di sfida, che le mie Ombre sono uscite dall’inchiostro in cui erano celate e hanno preso una forma.