PIANGEVA AI FUNERALI
Wenyan Lu
DETTAGLI:
Traduttore: Valeria Bastia
Editore: Garzanti
Genere: Narrativa
Pagine: 312
Anno edizione: 2024
Sinossi. In un piccolo villaggio della Cina settentrionale vive una donna che, certi giorni, indossa una lunga veste bianca, si incipria il viso e appunta con cura un fiore di stoffa tra i capelli. È quanto le serve per svolgere il proprio lavoro: piangere al funerale di perfetti sconosciuti. Entra nelle case in lutto, si accomoda su una sedia e comincia a singhiozzare. È talmente brava che tutti i presenti si commuovono alla vista delle sue lacrime. Ed è proprio per le lacrime che lo fa. Perché sono l’unica emozione che riesce a provare nella vita. Pianto dopo pianto, scopre però che, dietro scuri tendaggi e bianchi crisantemi, ogni famiglia nasconde dei segreti; che, dietro la mite apparenza di mogli e madri silenziose, molte donne coltivano sogni e speranze. E quando emerge all’improvviso una rivelazione che ha a che fare con il suo matrimonio, sente il desiderio di credere di nuovo in qualcosa, di essere amata, di avere un obiettivo: non le bastano più le lacrime finte. Vuole piangerne una sola, ma che sia sua davvero. Che le venga dal cuore. Eppure, quando risponde allo sguardo dell’unico uomo che la fa sentire importante, nulla va come aveva immaginato. Perché, in fondo, ha passato la vita a fingere dolore e non le è facile cogliere la sincerità quando la incontra. Neanche se si perde in una goccia che le accarezza la guancia per la prima volta. In una Cina affascinante e poco conosciuta, la potenza della solitudine e del dolore incontra la forza della speranza e dell’amore.
Recensione di Valentina Cavo
In un piccolo villaggio della Cina seguiamo le vicende della protagonista del libro, una donna che per guadagnare qualche soldo piange ai funerali di perfetti sconosciuti.
Il suo compito è quello di far commuovere le persone ma anche di intrattenere i partecipanti con canzoni e farli divertire. Il libro è svolto ai tempi odierni ma, malgrado la presenza di cellulari e tecnologia moderna è come se ci trovassimo in un tempo passato.
La descrizioni del paesino e dei suoi abitanti rendono alla storia una sfumatura di altri tempi, il tipico posto in cui tutti conoscono tutti, almeno di vista. A volte però l’apparenza può ingannare e non sempre quello che viene mostrato è la realtà. E su questo la nostra protagonista si scontrerà in prima persona più volte.
La vita in questo luogo non è semplice, senza la possibilità di coltivare cose proprie o di mangiare gli animali che si allevano, il prezzo delle materie prime ha un costo molto alto. Per quanto questa donna cerchi di guadagnare i suoi soldi vengono presi dal marito che li sperpera, in maggior parte, per giocare a mahjong con gli amici.
Tra i vari personaggi che girano intorno alla nostra protagonista, donna ormai stanca dalla vita, che si vede brutta e vecchia, che non è amata o considerata nel modo giusto, solamente uno riesce a farla sognare per un po’. Una infatuazione che nello scorrere della storia si intensifica sempre di più, arrivando ad un epilogo inaspettato.
La donna che piangeva ai funerali è il romanzo d’esordio di questa autrice, un esordio felice grazie ad uno stile di scrittura che alimenta la narrazione e ci fa vivere, in modo assai vivido, una storia che ci offre uno spaccato della vita attuale in piccoli paesi della Cina.
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Wenyan Lu
è nata a Shanghai e ha vinto il SI Leeds Literary Prize 2020. Ha studiato Scrittura creativa a Cambridge. La donna che piangeva ai funerali è il suo romanzo d’esordio.