La donna che visse




 NELLA CITTÀ DI MARE

Marosella di Francia

Daniela Mastrocinque

Navarra Editore 2023

narrativa, pag.408

Sinossi. Una storia vera, una saga familiare impetuosa, una figura femminile indimenticabile. Messina,1904. Il giorno della festa del suo fidanzamento Costanza scopre che il padre si è suicidato. Distrutta dal dolore, viene mandata dai parenti a New York, dove l’ambizioso musicista Pietro Malara la corteggia senza successo. Nel 1908 giunge negli States la notizia del terremoto di Messina, e Costanza apprende che nella sua famiglia non vi sono superstiti. Oppressa da un senso di colpa che la spinge a negarsi ogni felicità, acconsente a sposare Pietro e lo segue a Napoli. Napoli, 2012. La giovane Lucilla arriva al Rione Sanità sulle tracce della sua bisnonna, Costanza Andaloro, di cui ha scoperto l’esistenza grazie a una vecchia lettera. Attraverso la lettura del suo diario e i racconti dell’anziana Zina, riuscirà a ricostruire la complessa figura della sua antenata, che a in quella città ha compiuto scelte sofferte, eppure vitali.

 Recensione di Giulia Manna

Un romanzo storico in tre parti come le città di mare coinvolte in questa storia.

La prima parte si svolge nel 1904 ed è ambientata a Messina. Costanza è ancora una giovane ragazza che sogna l’amore ed il matrimonio.

La seconda parte si svolge a New York dove Costanza è fuggita per cercare di allontanare il dispiacere della morte del padre e la delusione del matrimonio mai celebrato. Proprio quando inizia a tornare il sereno, giunge la notizia di un devastante terremoto che aveva colpito proprio la città di Messina.  La donna inizia a cercare disperatamente i proprio famigliari, ma sembrano tutti i morti. Non ha una casa a cui tornare e si insinua nella sua mente che non merita alcuna felicità. La giovane entra in un vortice che la spinge al matrimonio con Pietro, un musicista che cerca disperatamente il successo. 

La terza si svolge nel presente. Lucilla è una cantante lirica arrivata a Napoli sulle tracce della sua bisnonna Costanza. Rimasta sola e svuotando la casa di famiglia, la giovane ha ritrovato delle lettere appartenenti alla sua antenata, Incuriosita, si è messa sulle tracce di chi le può raccontare come è finita questa storia. Il finale è molto toccante e mi è piaciuto molto per un motivo che purtroppo non posso svelarvi. 

Marosella di Francia e Daniela Mastrocinque, dopo Amiche di penna, tornano per narrarci la storia di una donna straordinaria, di come la sofferenza l’abbia forgiata fino al punto di renderla determinata di fronte a certe scelte che all’epoca erano dei veri e proprio punti di non ritorno. 

Questo libro ha toccato le mie corde. Di storie così ce ne sono ancora troppe. Ancora oggi è difficile essere donna e portare i pantaloni. Spesso, è una strada solitaria. Molto forte ed interessante anche la storia di Giuseppina. 

La faccenda in cui mi sto ficcando non so dove mi porterà, se mai mi condurrà a qualcosa. E’ un improbabile viaggio nel tempo, alla ricerca di una vecchia storia. Ma a me, le vecchie storie, come ho già detto, piacciono da morire. 

Anche a me piacciono da morire. Se le adorate anche voi, questo libro non potete perdervelo.

Buona lettura.

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Marosella Di Francia

Daniela Mastrocinque


Marosella Di Francia, napoletana, ha insegnato italiano e storia alle scuole superiori. Con Valerio Caprara ha scritto E ci vediamo sotto alla funicolare (Massa Editore, 2004) e con Daniela Mastrocinque la sceneggiatura Gli amanti di Parigi (Esa, 2013) e Amiche di Penna (Mondadori, 2016). 
Daniela Mastrocinque, napoletana, ha insegnato italiano e storia nelle scuole superiori. È autrice di racconti comparsi in varie antologie, tra cui Caffè – Alla ricerca del tempo perduto. Con Marosella Di Francia ha scritto Amiche di penna (Mondadori 2016).