La donna della mansarda




DAVIDE LONGO


Editore: Einaudi

Collana: Stile Libero big

Genere: Noir

Pagine: 352

Anno edizione: 2025


Sinossi. Nell’ottobre del 2013, mentre il commissario Vincenzo Arcadipane e il suo mentore Corso Bramard indLa agavano su un omicidio in una valle del cuneese, a Torino una donna di trentasette anni scompariva senza lasciare tracce. Niente di clamoroso, se la donna in questione non fosse stata Tina, pittrice di fama internazionale che da tempo viveva rinchiusa nel suo appartamento-studio all’interno della Prora, il bizzarro palazzo progettato dal bisnonno architetto. Quando il caso viene archiviato come allontanamento volontario, Muriel Gallirossi – agente, confidente e tuttofare di Tina – si rivolge a Bramard: è sicura che l’amica sia stata assassinata. Corso sa che le indagini sono state approfondite e che il presunto responsabile ha un alibi di ferro eppure, nemmeno lui saprebbe dire perché – forse a turbarlo sono i quadri di Tina, forse la bellezza di Muriel -, decide di parlarne con Arcadipane.

 Recensione

di

Paola Iannelli


L’onda che anima il passato, non chiede il permesso per travolgere le vite, anzi è sospinta da un vento che spinge con forza le acque, le rianima aprendo così uno spiraglio attraverso cui entra. I ricordi riaffiorano e la mente rivive fatti e personaggi con la stessa lucida consapevolezza, come se non fosse trascorso un considerevole lasso di tempo. 

È ciò che accade a Tina, una celebre pittrice, che decide consapevolmente di sparire, un tale accadimento scatena l’interesse della coppia di amici, Corso Bramard e Vincenzo Arcadipane, inseparabili e complici nel dipanare la nebbia che avvolge il mistero.

La pittrice era nota per aver scelto una forma di isolamento volontario, rifugiata nella mansarda di una singolare dimora: La Prora. L’anomala condizione con cui Tina vive il presente, anima la fantasia dei due investigatori, che scandagliano ogni possibile pista. Un antico diario, una verità indicibile, esistenze anomale, fughe e segreti sono i cardini su cui Davide Longo poggia le radici di questa storia.

L’ambiguità è il fulcro introno a cui ruotano le assi di un sistema fatto di incastri, dove nulla è come appare. La mancanza di amore, la rigida attitudine nel mascherare i problemi di famiglia, la sete di scoprire le reali ragioni di alcune scelte, condizionano Tina, fino al punto di recidere ogni legame col presente.

Sarà la sua stretta collaboratrice a far suonare il campanello di allarme, dato che non sfugge allo sguardo attento degli investigatori.

L’arte nell’espressione pittorica fa da sfondo a un dramma sentimentale che inverte i canoni classici, trasformando la protagonista in un’antieroina, una impavida creatura che spariglia le carte in tavola per giocare una partita in assoluta solitudine.

Restano le sue opere, le ultime, quelle in cui ritrae i protagonisti della vita con un sacchetto di carta ficcato in testa. Il volto non ha espressione, gli occhi non traducono alcuna emozione, è il corpo ha dirigere un concerto di emozioni, che solo la visione di immagine dipinta può dare. Corpi senza testa, i colori degli abiti, la posa delle mani e, il titolo di una mostra che racchiude il seme di tanto dolore: Errata corrige.

Dinanzi a una platea adorante Tina fa esporre i quadri, privando il pubblico della sua presenza, lasciando così la scena, calando così una scure che taglia la corda con cui lei scivola verso l’oblio. Saranno Bramard e Arcadipane a capire le ragioni di tanta lucida follia, l’estremo atto di volontà di una donna delusa dal passato.

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Davide Longo


è uno scrittore italiano nato a Carmagnola, che vive a Torino dove insegna scrittura presso la Scuola Holden. Tiene corsi di formazione per gli insegnanti su come utilizzare le tecniche narrative nelle scuole di ogni grado. Tra i suoi romanzi ricordiamo, Un mattino a Irgalem (Marcos y Marcos, 2001), Il mangiatore di pietre (Marcos y Marcos 2004), L’uomo verticale (Fandango, 2010), Maestro Utrecht (NN 2016), Ballata di un amore italiano (Feltrinelli 2011). Nel 2014 ha scritto il primo romanzo della serie che ha come protagonisti Arcadipane-Bramard Il caso Bramard (Feltrinelli 2014, Einaudi 2021), cui è seguito il secondo Le bestie giovani (Feltrinelli 2018, Einaudi 2021), il terzo episodio della serie Una rabbia semplice (Einaudi 2021), il quarto La vita paga il sabato (Einaudi 2022) e il quinto, Requiem di provincia (Einaudi, 2023).Nel 2017 ha scritto la sceneggiatura per il film Il Mangiatore di Pietre interpretato da Luigi Lo Cascio.