A cura di Giulia Manna
Serie thriller Netflix che mescola giallo e drama, La famiglia dei diamanti gioca moltissimo su ambientazioni e tematiche particolari, al centro infatti dello show una famiglia ultraortodossa di Anversa operativa nell’industria dei diamanti. A sceneggiare la serie Rotem Shamir e Yuval Yefet.
1 stagione, 8 episodi da 50 minuti.
Genere: Drammatico, Thriller, Giallo
Trama
I Wolfson sono un’importante famiglia ebraica ultraortodossa di Anversa. Lavorano tutti i membri della famiglia nel distretto di Anversa specializzato nei diamanti. Tutti eccetto Noah che da anni ha voltato le spalle ai dettami religiosi seguiti in casa e vive a Londra lavorando per la criminalità organizzata. La morte del fratello minore lo riporta a casa dove scopre che l’attività di famiglia è in profonda crisi ed in mano alla criminalità locale. Tocca a lui salvare l’azienda e la famiglia insieme.
Personaggi
Casper Knopf nel ruolo di Tommy McCabe
Kevin Janssens nel ruolo di Noah Wolfson, il protagonista della serie
Marie Vinck nel ruolo di Gia Wolfson
Robbie Cleiren nel ruolo di Eli Wolfson
Janne Desmet nel ruolo di Rivki Wolfson
Yona Elian nel ruolo di Sarah Wolfson
Ini Massez nel ruolo di Adina Glazer
Els Dotterman nel ruolo di Jo Smets
Recensione
Forse mi aspettavo di più e forse, perché sapevo che è realizzata dagli stessi creatori della serie campione d’incassi FAUDA, Rotem Shamir e Yuval Yefet.
Sinceramente La famiglia di diamanti non mi ha convinta molto. Non è il thriller poliziesco che non mi ha coinvolta particolarmente, ma il contorno personale e affettivo. Questa storia parte bene, ma non è amalgamata come dovrebbe, secondo me.
I Wolfson sono una delle famiglia più importanti di Anversa e commerciano diamanti. Solo Noah non è un commerciante di diamanti, in quanto anni prima ha deciso di abbandonare la famiglia e vivere a Londra dove si è sposato ed ha avuto un figlio. Rimasto vedovo, continua a lavorare a stretto contatto con la suocera che in realtà è un boss della criminalità organizzata, finché non riceve la telefonata che suo fratello Yanki è morto. L’uomo ritorna a casa per il funerale e scopre che l’azienda di famiglia naviga in cattive acque, così decide di rimanere per un po’ per sistemare l’attività.
La storia c’è. La parte personale secondo me è noiosa e soprattutto non sono soddisfatta del cast. In primis, di Kevin Janssens che non mi ha entusiasmato.
Non so se ci sarà una seconda stagione. Al momento i commenti sui social sono molto differenti tra loro. Come sempre consiglio di guardarla e poi di decidere con la propria testa. Non siamo tutti uguali.
Buona visione!