La figlia modello




A cura di Kate Ducci


Autore: karin Slaugter

Editore: HarperCollins Italia

Pagine: 573

Genere: thriller

Data pubblicazione: 2017

Il romanzo è stato preceduto da un racconto lungo (A ogni costo) di cui riesce, con estrema abilità, a essere sia un prequel che un sequel, senza mai confondere il lettore o distrarlo dal momento presente.

Nelle prime pagine introduttive, Karin Slaughter descrive un evento che sarà il fulcro della storia e che verrà ripercorso e ricordato a più riprese dai diversi protagonisti, con pensieri e sensazioni discordanti, senza mai chiarirlo del tutto fino all’ultima pagina.

L’avvocato Charlie Quinn vive all’ombra di un passato difficile da dimenticare. A causa dell’incendio doloso che aveva distrutto la sua abitazione, era costretta a vivere con la sua famiglia in una casa di campagna, mal ridotta e isolata, in cui un giorno fanno irruzione due uomini armati di passamontagna, per regolare i conti con il padre di Charlie, a sua volta avvocato e in quel momento assente.

Nello scontro, la madre di Charlie perderà la vita, sua sorella porterà i segni di una grave disabilità e Charlie riuscirà invece a fuggire.

Ma siamo sicuri che lo farà?

E la sua fuga le avrà permesso di salvarsi da sensi di colpa angoscianti e di ambire a una vita normale, svincolata dai legami con un passato doloroso, che le ha lasciato solo un padre poco avvezzo ai sentimentalismi con cui potersi rapportare?

La Slaughter farà spesso ritorno a quei momenti interminabili, ripercorrendoli dal punto di vista delle persone che erano presenti e che li hanno vissuti e raccontati, lasciando però in sospeso numerose incongruenze. Ciò che ricorda e ha provato Charlie non è ciò che ricorda e ha provato sua sorella Samantha e ciò che le due sopravvissute hanno descritto é davvero il resoconto sincero dei fatti così come si sono svolti?

Il romanzo è da subito avvincente e toccante. L’incipit che leggiamo costituisce uno dei diversi salti temporali compiuti per raccontare una storia che altrimenti non verrebbe compresa fino in fondo, sia su di un piano pratico che emotivo. La scelta di passare dall’attimo passato a quello presente, rivelando solo al momento opportuno particolari celati in precedenza, è azzeccatissima e dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, che Karin Slaughter ha una profonda capacità empatica e introspettiva, che sa raccontare le storie vivendole con la mente e con il cuore delle sue protagoniste, sempre credibili, sempre caratterizzate con sconcertante sincerità.

Tutta la storia della protagonista è descritta e decisa dal destino in queste poche pagine introduttive, ma ci vorrà un intero romanzo per raccontarla. Perché le forti emozioni, quelle che ci segnano e ci cambiano, fanno da filo conduttore alla nostra intera esistenza, anche quando le abbiamo dimenticate, anche quando crediamo di non poterle più provare.

Lettura consigliatissima, personaggi tra i migliori che la Slaughter abbia creato. Spero che nelle intenzioni dell’autrice sia previsto un seguito a una storia talmente credibile da meritare di vivere più a lungo.

Consiglio a chi avesse intenzione di leggere il romanzo, di iniziare con la lettura del racconto a cui ho fatto riferimento. Non è indispensabile per la comprensione della storia, ma la rende ancora più avvincente, aiutandoci a conoscere la sua protagonista in ogni sua sfaccettatura, nelle sue mille debolezze che sono riuscite comunque a renderla una donna forte e indipendente.

Karin Slaughter


Karin Slaughter è una scrittrice americana nota nel genere crime internazionale. Fra i suoi thriller, è nota la serie che ha come protagonista Will Trent, inaugurata con il best seller L’ombra della verità (Timecrime, 2012) e di cui Tre giorni per morire rappresenta il secondo volume. È stata insignita per quattro volte del prestigioso Crimezone Thriller Award. Vive e lavora ad Atlanta.

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