Recensione di Antonella Bagorda
Autore: Diana Evans
Traduzione: Federica Oddera
Editore: Einaudi
Collana: Stile Libero big
Genere: narrativa contemporanea
Pagine: 416
Pubblicazione: agosto 2021
Sinossi. Sullo sfondo della storica vittoria di Obama del 2008 con tutto il suo carico di sogni e speranze, due coppie londinesi riflettono sui desideri raggiunti e le aspettative deluse. E in un gioco di tradimenti e perdono, di fughe e incontri, esplorano la fragile architettura dell’amore. Michael non si sente piúdesiderato, ma vuole salvare il proprio matrimonio perché ama ancora Melissa, come tredici anni fa. Melissa vorrebbe tornare a essere la donna che era prima di sposarsi e ha paura di essersi persa, dopo due bambini. Damian ha un lavoro frustrante e sogna di fare lo scrittore, di conquistare Melissa, di scappare dalla provincia. Stephanie, sua moglie, vorrebbe soltanto vivere con serenità la sua esistenza di casalinga e madre. Sono due coppie come tante che passeranno un anno ad avvicinarsi e allontanarsi, soffrire e amarsi.
Recensione
È il 2008 e Obama vince le elezioni, è il primo uomo di colore a essere eletto presidente degli Stati Uniti d’America e presto avverrà il suo insediamento alla Casa Bianca. Nel frattempo a Londra, un gruppo di amici, di colore anch’essi, festeggiano con commozione ed entusiasmo questa grande vittoria.
Nel corso di questa festa conosceremo Michael e Melissa, una coppia in crisi che cercherà in tutti i modi di salvare la propria relazione. A volte con pochissima convinzione, altre volte con forte trasporto. Michael si sente trascurato e allontanato da Melissa, lei, invece, si sente annientata e schiacciata dal peso della famiglia.
Ha avuto due bambini, ha lasciato il lavoro e sente che nella sua casa, tra le mura domestiche che dovrebbero farla sentire al sicuro da tutto e tutti, stanno succedendo cose inquietanti e incontrollabili che la stanno rendendo irriconoscibile persino a se stessa. Non si sente più donna, fatica a sentirsi mamma, non vuole più essere compagna.
Accanto a Michael e Melissa troviamo una coppia di amici: Damian e Stephanie. Il primo è frustrato a causa del lavoro, annoiato da una relazione fatta di litigi e incomprensioni e innamorato di Melissa, la compagna del suo migliore amico. Stephanie è altrettanto stanca di quella relazione instabile e solo i loro tre figli riusciranno, con molta fatica, a tenerli insieme. Ma chissà per quanto.
La geometria delle coppie è un romanzo intimo, profondo, a volte dissacrante, che affronta svariati argomenti attraversando anche svariati generi.
Alla base di tutto c’è l’amore, in tutte le sue forme e in tutte le sue distorsioni. Ma troveremo anche accenni di femminismo, di bullismo, di criminalità, di depressione post partum, di paranormale, di razzismo e di razzismo inverso, di radici difficili da strappare e orgoglio impossibile da mettere da parte. Passeremo dal romance, al sociale, a qualche accenno di thriller, fino a toccare punte di horror.
Un romanzo che è un continuo cambio di tono, in cui ogni capitolo è una sorpresa, e anche se ci vuole un po’ per entrare in questo gioco di cambio genere, una volta compreso il meccanismo la lettura diventa molto piacevole.
C’è da specificare che parliamo di un libro sovraccarico di descrizioni, principalmente ambientali, che potrebbero rendere la lettura un po’ lenta e tortuosa ma che sono comunque scritte in maniera impeccabile e pulita.
Un difetto che ho trovato è la lunghezza dei capitoli. Ne ho trovati alcuni che, a velocità di lettura abbastanza sostenuta, hanno bisogno di oltre quaranta minuti per essere terminati. Non amo molto questo genere di divisione del testo, soprattutto quando all’interno di un capitolo si cambia argomento svariate volte e se lo si dovesse lasciare a metà, sarebbe complicato riprendere il filo, complici anche le eccessive descrizioni di cui sopra.
Tutto sommato è un grande romanzo. Dal finale aperto ma filosofico quanto basta per lasciare il lettore soddisfatto.
Come tengo a specificare sempre nei casi di testi stranieri, ho trovato un’ottima traduzione fatta da Federica Oddera, che è riuscita a rendere il testo scorrevole e piacevole all’orecchio.
Consiglio la lettura di questo romanzo? Senza dubbio non entrerà mai nella lista dei miei preferiti, ma è stata una bella esperienza e una gran bella scoperta.
Diana Evans
Nasce a Londra nel 1972 da genitori con discendenza nigeriana e britannica. Dopo aver conseguito un B.A. all’Università del Sussex, ha lavorato come ballerina e giornalista musicale prima di conseguire un M.A. in scrittura creativa alla University of East Anglia. Ha esordito nella narrativa nel 2005 con 26A, romanzo incentrato sulla sua giovinezza e la morte prematura della sorella gemella, ottenendo il Betty Trask Award. Corrispondente per il Guardian, ha in seguito pubblicato The Wonder nel 2009 e La geometria delle coppie nel 2018.
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