Recensione di Valentina Cavo
Autore: Marie Hermanson
Traduzione: Carmen Giorgetti Cima
Editore: Guanda
Genere: Giallo
Pagine: 333
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. Aprile 1923, Göteborg si prepara a celebrare i suoi trecento anni con la Grande Esposizione. La giovane e ambiziosa Ellen, trascinata dall’entusiasmo che pervade l’intera città, riesce a ottenere il suo primo lavoro presso il giornale dell’Esposizione. Un incarico piuttosto noioso, almeno finché qualcosa non risveglia il suo istinto da reporter. Una notte, di nascosto, Ellen assiste a una riunione segreta e scopre che qualcuno sta pianificando un omicidio, che verrà commesso proprio durante l’Esposizione. Sconvolta, decide di rivolgersi a Nils Gunnarsson, giovane sovrintendente di polizia onesto e determinato, che la aiuterà a indagare sulla faccenda. Ma chi sarà la vittima designata? A Berlino, intanto,Albert Einstein sta attraversando un momento difficile. La sua situazione finanziaria è critica, a causa dell’inflazione che ha colpito la Germania, e da un po’ di tempo riceve minacce di morte da estremisti di destra che non solo contestano le sue teorie scientifiche, ma soprattutto lo attaccano per le sue origini ebraiche. Einstein cerca di uscire il meno possibile e di spostarsi con discrezione, ma ora è costretto ad affrontare un lungo viaggio fino a Göteborg, dove terrà il suo discorso per il Nobel, se vuole che gli vengano consegnati i soldi del premio…
Recensione
Albert Einstein fu una figura importante per la storia dell’Umanità, infatti, vinse il premio Nobel nel 1921, ma lo ritirò solo nel 1923 e per farlo dovette tenere un discorso l’11 luglio a Göteborg in occasione dell’Esposizione.
Fu preso di mira da molti oppositori, tra questi vi fu Paul Weyland, uno degli organizzatori della campagna contro la Teoria della Relatività. Weyland asseriva che la teoria di Einstein creava una sorta di suggestione sulle masse. In effetti lo scienzato era famoso per il suo carisma e per il modo nel quale riusciva a farsi amare dalle persone.
Entrambi sono figure fondamentali del romanzo, il protagonista e l’antagonista, che – pur incontrandosi in realtà ben poco nell’arco narrativo del libro – fanno da perno centrale a tutte le altre storie che gli girano intorno. In ogni caso i fatti narrati sono per lo più opera di fantasia, come è giusto che sia, ma sono comunque legati alla reale cronistoria della vita di Einstein, dalla quale Marie Hermanson ha attinto per un intreccio della struttura verosimile.
Il libro è scritto da diversi punti di vista: Otto, che racconta ormai da vecchio la sua esperienza all’esposizione, dove aveva un impiego nell’area dedicata ai bambini, infatti doveva farli girare in groppa alla sua asina Bella (e non pensate che anche la piccola asinella non abbia un ruolo importante nella vicenda!); la giornalista Ellen Grönblad una giovane ragazza piena di vita e che desidera prendere a modello la “Donna Nuova” (che descriveva la figura femminile più emancipata rispetto al passato); il poliziotto Nils Gunnarsson che ricopre il suo ruolo in maniera encomiabile e che si farà inquattro per riuscire a incastrare Weyland; infine, Albert Einstein stesso che ci racconta il suo viaggio verso Göteborg.
A mio avviso, questo è un grande punto di forza del romanzo, perchè riesce a far entrare benissimo il lettore nella testa dei vari personaggi, consentendogli d’inquadrarli alla perfezione.
Essi vivono una propria esistenza e restano in vita anche dopo che il libro è terminato: in un certo senso, leggere questo romanzo è stato un po’ come ascoltare una storia raccontata da un vecchio nonno, lasciando un sapore di qualcosa di famigliare che fa rivivere con piacere le atmosfere anni ’20. Non mancano poi i momenti comici – o che in ogni caso strappano una risata – e che sono inseriti nei momenti giusti, per far si che il lettore “riprenda fiato” tra un colpo di scena e l’altro.
Intorno ai personaggi principali ruotano altre figure che, anche se in parte minore, innescano tutta una serie di accadimenti assai importati ai fini della trama e quasi tutti incentrati sulla figura di Weyland. Zia Ida, per esempio, invita l’uomo più volte a casa sua e lo trova un uomo illuminato ed importante al quale prestare attenzione. Ma anche la cameriera Tora e la vicina di casa di Ellen sono figure che in qualche modo influenzano lo svolgersi dei fatti.
Personalmente, il mio approccio alla scrittrice è stato proprio con questo libro e devo dire che vorrei recuperare anche il resto delle sue opere: Marie Hermanson è veramente brava a tessere una trama che non ha affatto deluso le mie aspettative, che ha il pregio d’essere coinvolgente ed insieme scorrevole, gradevole, brillante.
Marie Hermanson
Marie Hermanson: nata a Göteborg nel 1956, è una giornalista e scrittrice svedese. Ha esordito nel 1986 con una raccolta di racconti. La casa editrice Guanda ha pubblicato La spiaggia e Oltre il limite. I suoi libri sono tradotti in tutto il mondo.
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