LA LEZIONE
Autore: Marco Franzoso
Editore: Mondadori
Genere: thriller
Pagine: 396
Anno di pubblicazione: 12 aprile 2022
Sinossi. Quanti compromessi si accettano per non deludere le aspettative degli altri, per essere una bambina diligente, poi un’adolescente responsabile, infine una donna dolce e gentile. Senza che ce lo confessiamo, il costo delle piccole e continue sopraffazioni subite giorno dopo giorno è spesso una rabbia nascosta dietro l’apparenza di una vita normale, azioni ordinarie, un lavoro e una vita di coppia come tante. Elisabetta è avvocato in un piccolo studio associato e galleggia tra cause di separazioni, spaccio, affitti non pagati. Lavora dieci ore al giorno, ma stenta a decollare. Anche la sua vita privata non è esaltante: il rapporto con il fidanzato Daniele arranca tra alti e bassi, le amicizie si sono allentate, il padre, vedovo, è anziano e fragile. Come se non bastasse, da qualche giorno un uomo la segue. Angelo Walder, un suo vecchio assistito, condannato per violenza e abuso. Ha scontato il carcere e ora come aveva promesso è tornato a cercarla, finché una sera Elisabetta se lo ritrova in casa… Per salvarsi non le resta che ribellarsi e prendere in mano la propria vita, senza più chiedere aiuto a nessuno. Costi quel che costi. Può contare solo su se stessa. Dalla penna di uno dei più raffinati scrittori italiani – autore di Il bambino indaco, portato al cinema da Saverio Costanzo – un romanzo di ritmo e suspence che racconta la discesa agli inferi di una giovane donna come tante. Un thriller che inchioda il lettore alla pagina, e insieme una lucida rappresentazione della società contemporanea, che svela la follia che si cela dietro la vita di tutti i giorni. In cui anche noi possiamo riconoscerci. Forse senza confessarcelo.
Recensione di Sara Zanferrari
“Se ancora ne avevo bisogno, stavo constatando quanto il comportamento degli altri nei nostri confronti sia basato sulla libertà che concediamo loro di avanzare pretese e spostare in avanti il limite delle richieste.
Ero stata io il problema fino a quel momento. Non loro.
Imparare.”
È questa la lezione? Sicuramente è una delle lezioni, che l’avvocato Elisabetta Sferzi, affermata professionista tuttavia sempre in bilico fra soddisfazione e insoddisfazione, sarà costretta in un qualche sottile e perverso modo ad imparare dal suo ex cliente Angelo Walder, uomo violento che ha difeso in un processo di accusa per abuso e violenze, tornato per vendicarsi del non averlo saputo difendere a dovere.
Lui la segue, ma nessuno le crede e pertanto nessuno è disposto a proteggerla, finché una sera se lo trova davanti e infine addirittura in casa. E toccherà a lei, da sola, occuparsi della faccenda, in un modo che definire inconsueto è ancora poco.
È qui che inizia, appunto, la lezione: quella che in un modo assolutamente folle, tirando ai limiti estremi la realtà, gli avvenimenti, la psiche, Elisabetta apprenderà, anche se potremmo azzardare che anche Walder stesso si troverà lì proprio per apprendere la propria lezione, come dire, in parallelo: c’è chi insegna e chi impara, e a volte, anzi spesso, ad insegnare, ma soprattutto ad imparare, sono tutt’e due le parti. Una lezione che potrei definire terrificante, e proprio per questa ragione preferisco non svelare nulla: dopotutto nell’originalità dell’architettura sta il pregio di questo romanzo.
Il ritmo della storia vorrebbe essere serrato, ma confesso di averlo trovato al contrario un po’ lento. Anche il tipo di scrittura utilizzato mi ha un po’ urtato: non amo le frasi brevi, i punti continui, non mi stimola la tensione che invece era sicuramente nell’intento di Franzoso. Forse riponevo troppe aspettative in un autore di cui ho molto apprezzato i libri precedenti, di tutt’altro genere.
Sicuramente il finale è a sorpresa, ma d’altra parte già sulla metà mi ero chiesta in che modo la protagonista sarebbe riuscita ad uscire dall’impasse, e non poteva che essere che con un colpo di scena.
Piuttosto che il thriller, di questo romanzo ho apprezzato una parte della trasformazione di Elisabetta, anche se una parte soltanto (quella totalmente oscura è esecrabile e forse nemmeno del tutto plausibile). In buona sostanza è interessante la caratterizzazione di alcuni personaggi (alcuni, mi spiace dirlo, sono abbastanza improbabili), più da narrativa pura, in cui ho ritrovato il Franzoso “di razza” che ho imparato ad amare.
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Marco Franzoso
Marco Franzoso è nato nel 1965. Dai suoi romanzi (Tu non sai cos’è l’amore, Westwood dee-jay) sono stati realizzati spettacoli teatrali. Da Il bambino indaco (Einaudi, 2012) Saverio Costanzo ha realizzato il film Hungry Hearts, interpretato da Alba Rohrwacher e Adam Driver (entrambi premiati con la coppa Volpi al festival di Venezia del 2014). Nel 2014 esce sempre per Einaudi il romanzo Gli invincibili. Nel 2015, per l’editore Rizzoli, esce il romanzo Mi piace camminare sui tetti, nelle intenzioni dell’autore, primo volume di una “saga”. Nel 2018 ha pubblicato L’innocente (Ed. Mondadori), vincitore nel 2019 del Premio Mondello. Lo stesso romanzo è stato opzionato per la realizzazione dell’omonimo film. Nel 2020 ha pubblicato sempre con Mondadori “Le parole lo sanno”.
A cura di Sara Zanferrari