Recensione di Fiorella Carta
Autrice: Shirley Jackson
Traduttore: Franco Salvatorelli
Genere: Horror
Pagine: 82
Editore: Adelphi
Anno: 2007
Sinossi. Il racconto di Shirley Jackson intitolato “La lotteria” ricorda da vicino, per la fama che lo circonda, la famigerata lettura radiofonica della Guerra dei Mondi di Orson Welles. Fama non immeritata, giacché la pubblicazione sul “New Yorker” nel 1949, scatenò un pandemonio. Molti lo presero alla lettera, reagendo all’istante e poi per lungo tempo con missive indignate o atterrite alla redazione. Certe cose non potevano, non dovevano succedere. Eppure la storia si presenta in tutta innocenza quale pura e semplice descrizione della lotteria che si svolge nell’atmosfera pastorale, quasi idilliaca, di un villaggio del New England in un luminoso mattino di giugno, come ogni anno da tempo immemore. Ma giunto al termine di questo racconto, come degli altri che compongono l’intensa silloge qui proposta, il lettore scoprirà da sé, in un crescendo di “brividi sommessi e progressivi” – come diceva Dorothy Parker che cosa li rende dei classici del terrore. Secondo un altro illustre ammiratore della Jackson, oltre che maestro del genere, Stephen King, lo sono perché “finiscono con una svolta che porta dritto in un vicolo buio”.
Recensione
Shirley Jackson non ha bisogno di presentazioni, nella mia libreria campeggia fra due categorie: i classici e colui che l’ha resa il suo idolo e che è il mio dall’età di 11 anni: Stephen King.
A questa autrice, faro di molti, non servono molte parole, ha creato un’aura; usa sottilmente ogni parola per descrivere scene quotidiane che portano verso il baratro.
E quel baratro lo sottintende, ci gira intorno per imprigionarlo in uno stato d’animo che pervade il lettore. La lotteria prende il titolo dal primo di questi brevi racconti sul filo del terrore, del mistero, dell’ irrazionale azione umana.
Una mattina d’estate si trasforma in una riunione macabra, un imminente matrimonio in un inseguimento verso il nulla, una cena fra amiche in uno spettacolo che lascia il dubbio. Chissà dove si nasconde il male e non sempre si nasconde.
Shirley Jackson è da rileggere sempre, ho tenuto in serbo per me solo un libro ancora intonso, come una tavoletta di cioccolata nascosta sotto le tovaglie: L’incubo di Hill House.
Gli autori classici, quelli che hanno inchiostro al posto del sangue sono una bussola per i nuovi autori, una certezza per i lettori.
Shirley Jackson
è stata una scrittrice e giornalista statunitense, nota soprattutto per L’incubo di Hill House del 1959 e La lotteria. Ha esordito scrivendo per il prestigioso The New Yorker nel 1948. Nella sua carriera ha scritto anche opere per bambini, come Nine Magic Wishes, e persino un adattamento teatrale di Hansel e Gretel, The Bad Children. Muore per infarto nel 1965, forse a causa della terapia a base di psicofarmaci che stava seguendo.
Acquista su Amazon.it: