Recensione di Giusj Sergi
Autore: Gin Phillips
Editore: Piemme
Traduzione: Anna Martini
Pagine: 256
Genere: thriller
Anno di pubblicazione: 2018
È un pomeriggio come molti altri, e Joan, dopo essere andata a prendere Lincoln all’asilo, come sempre s’inventa qualcosa per far passare più in fretta il pomeriggio. Il museo della scienza, la biblioteca, lo zoo. Oggi la scelta cade su quest’ultimo. È la passione di Lincoln, stare sulla sabbia nella Fossa dei Dinosauri e inscenare battaglie e avventure, cattivi contro buoni, vita contro morte. Joan lo guarda e intanto pensa che se li ricorderà, questi pomeriggi col peso di suo figlio sulle ginocchia e intorno una sensazione che somiglia all’euforia. Intanto le ore passano e presto è l’imbrunire. Lo zoo sta per chiudere. Gli animali vanno a dormire. Ma i loro versi non sono l’unica cosa che si sente. All’improvviso, nell’aria immobile, c’è un rumore secco. Uno schiocco, seguito da un altro subito dopo. Sembrano palloncini che scoppiano. Invece sono spari. E in un momento, tutte le paure più remote diventano concrete: il terrore per il suo bambino, la paura di perderlo. Lo zoo è in mano ai terroristi, con dentro tutti gli animali, e Joan, col suo bambino di quattro anni, dovrà nascondersi, e allo stesso tempo preservare suo figlio da tutto ciò che li aspetta, fargli credere che si tratti solo di un gioco. Perché essere madre è anche vedere il mondo con gli occhi dell’unica creatura che sarà per sempre parte di te.
RECENSIONE
Ho capito già dalle prime righe che avrei amato questa storia, e così è stato: ha soddisfatto tutte le mie aspettative, dall’inizio alla fine. Già dalla prima pagina si percepisce un’angoscia strisciante, si capta l’aria vibrante e inquieta.
Ancora non è successo nulla ma si percepisce la catastrofe, come se fosse un cattivo odore che impregna l’aria ancora prima che qualsiasi cosa possa avere luogo. Ciò che rappresenta e compie questa donna, questa madre, non è infallibile ma è sicuramente umano.
Una madre coraggiosa che cerca in qualsiasi modo di preservare il sangue del suo sangue, in una lotta sia psicologica che fisica che non lascia tregua. È un personaggio che percepisci molto reale, molto concreto, perché potrebbe essere qualunque madre che vede in pericolo di vita il suo bambino.
Molte scelte possono essere non condivisibili, provocano orrore, ribrezzo, ma per una madre viene prima di tutto suo figlio. È una storia angosciante che, purtroppo, rispecchia molti fatti di cronaca avvenuti fin troppo spesso e che, troppo frequentemente, continuano ad avere luogo. Un libro che divori.
Appena ti tuffi dentro la storia non c’è più via di scampo: lo devi finire, devi sapere! Con un senso di angoscia e paura che ti attanaglia le viscere.
L’autrice riesce perfettamente nell’intento di catturare il lettore in una storia avvincente, senza cali nella narrazione, né buchi. Un’unica, lunga corsa nel panico più profondo, fino al finale che ho trovato davvero perfetto.
L’animo umano, in questo thriller che solo thriller non è, si rivela nella sua più totale grettezza e, molte volte, nella sua totale mancanza di sentimenti e di empatia. Come se l’essere umano, i nostri simili, le vite altrui fossero inutili, fossero giocattoli senza vita con cui giocare e segnare punti. Si è disposti a tutti per poter diventare immortali agli occhi della società che ci ignora.
Un libro che consiglio assolutamente e che reputo uno dei migliori thriller dell’anno.
Gin Phillips
Gin Phillips ha sorpreso il mondo dell’editoria quando ha consegnato al suo agente il terzo romanzo, La madre perfetta, tradotto in tutto il mondo. Per Piemme ha pubblicato La notte ha occhi curiosi, vincitore del Barnes & Noble Discover Award, e Cacciatori di stelle cadenti. Vive a Birmingham, in Alabama.