Recensione di Katia Montanari
Autore: Paolo Salandra
Editore: Biblioteka Edizioni
Pagine: 262 p.
Genere: thriller
Anno di pubblicazione: 2018
I fatti si svolgono nel secondo dopoguerra. Siamo a Heksbourg, un piccolo e tranquillo villaggio vicino a Dussendorf, dove tutti gli abitanti si conoscono e gli stranieri sono pochi e guardati con sospetto. Hans è un giovane detective che sogna di abbandonare quella noiosa routine e sogna di visitare le grandi capitali europee. La monotonia del villaggio viene interrotta dall’ arrivo di un misterioso uomo incappucciato e dalla scomparsa dell’undicenne Annabelle che portano alla luce non solo l’inadeguatezza e l’inesperienza del sistema di polizia ma anche “i peccati” e i segreti di alcuni residenti.
RECENSIONE. È un thriller che sembra avvicinarsi in alcuni tratti al romanzo gotico, mescolando in alcuni punti elementi romantici e “dell’orrore”.
Hans è sicuramente un antieroe, immaturo, irresponsabile, più interessato all’amore e a fuggire dalle sue responsabilità che a mettere le proprie capacità al servizio del suo villaggio.
È forte nel libro l’ immagine di questa comunità chiusa in se stessa, omertosa, estremamente religiosa, che messa di fronte a fatti efferati rifiuta il pensiero che il colpevole possa essere qualcuno di interno al gruppo e punta il dito in modo irrazionale contro “lo straniero”.
Hans critica e giudica i suoi compaesani, accusandoli di essere bigotti e retrogradi ma poi messo lui stesso davanti a nuovi canoni sociali non riesce ad accettarli.
La trama che all’ inizio sembra semplice e prevedibile offre poi nella seconda metà del racconto spunti interessanti. La lettura nell’ insieme risulta piacevole.
L’ ambientazione è opprimente al punto giusto.
Paolo Salandra
É un giovane scrittore italiano , nato a Bari nel 1997. Dopo la maturità classica si è iscritto alla facoltà di Scienze Poliche. Il suo sogno è quello di diventare uno scrittore professionista e non scrivere solo testi di narrativa ma anche d’opinione .